Speed Trap

 

di Germana Condò

 

Le statistiche sulle sanzioni elevate per eccesso di velocità, attraverso l’utilizzo di apparecchiature elettroniche come Tutor o Autovelox, segnalano che negli ultimi due anni c’è stato un calo di circa il 29% delle infrazioni. Segnale evidente del miglioramento del comportamento stradale degli automobilisti italiani. Ma ad incidere sui valori statistici rilevati contribuirebbero ulteriori fattori. Primo tra tutti l’inganno. Meglio dire l’elusione della postazione di controllo a fotocellule, telelaser o tutor che sia, attraverso alcuni semplici accorgimenti reperibili direttamente sul web. Pur non sottovalutando l’intelligenza dei nostri lettori, è d’obbligo precisare che questo articolo non intende in alcun modo pubblicizzare i sistemi, purtroppo già da tempo ideati e collaudati, per violare il Codice della Strada né, tantomeno, inneggiare alla guida da autodromo in autostrada, senza neanche considerare il rischio per se e per gli altri. L’argomento, semmai, suggerisce un breve momento di riflessione. Che cosa non saremmo capaci di fare per sfuggire ad una bella multa? Lo strumento più immediato che viene in soccorso dell’automobilista indisciplinato è il suo smartphone. Esistono delle applicazioni in grado di individuare e conseguentemente di segnalare in anticipo l’eventuale presenza del dispositivo rilevatore di velocità sia a postazione fissa che mobile (il caso del telelaser utilizzato attraverso l’operatore). Inutile a dirsi, ciò consentirà al conducente di rallentare in tempo per rientrare nel limite di velocità obbligata. Di queste applicazioni non daremo i nomi per non facilitarvi il compito di ricerca, ma spiegheremo la loro funzione. Alcune di esse servono a verificare la velocità media di percorrenza nelle tratte vigilate dai Tutor, altre individuano attraverso la connessione ad Internet la presenza di autovelox mobili, attendibile solo se è presente la copertura 3G. Ultimo ritrovato per segnalare autovelox fissi e mobili, ZTL e nelle tratte Tutor, dove un’interfaccia diversa interviene ad indicare la distanza tra i portali, calcolando la velocità reale e quella media dell’auto fino all’ultimo portale. Anche molti navigatori satellitari in commercio dispongono di una funzione in grado di segnalare, attraverso mappe, le postazioni fisse degli autovelox lungo strade e autostrade. Esistono molti altri metodi palesemente illegali per gabbare i rilevatori di velocità. Nel mondo di “intercettatori”, blinder, dispositivi meccanici per targhe a scomparsa e rimedi “fai da te”, entreremo prossimamente, per pura curiosità di approfondimento. Ci occuperemo, inoltre della questione spinosa di vetture dalle targhe straniere, in circolazione nelle nostre strade alla guida ed in possesso di connazionali. Escamotage tutto italiano per sfuggire al fisco oltre che agli autovelox.

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