di Filippo Gherardi
Considerare, oggi, le ultime due settimane letteralmente in tono minore per la pattuglia italiana nel mondo dei motori sembra quanto di più naturale e prevedibile. Peccato, soltanto, che alla vigilia di queste stesse ultime due settimane previsioni ed auspici apparivano di ben altra natura. E sì, perchè se prendiamo ad esempio quanto successo a Le Mans nella gara di Moto Gp, alzi la mano chi non pensava che il fine settimana di Valentino Rossi sul circuito in cui tanto bene aveva fatto in passato, ed in cui tutto sommato poco male (con ben due podi in altrettante gare disputate) era riuscito a fare nel biennio infernale con la Ducati, potesse avere ben altro finale? Ed invece, il Dottore scivola sul bagnato, letteralmente, quando si trova in quarta posizione e finisce un fine settimana da comprimario nelle retrovie. Sembrava poterci pensare la Ducati, con un Dovizioso finalmente protagonista sin dalle prove, a restituire il sorriso agli appassionati del Belpaese, ed invece la rossa di Borgo Panigale non è riuscita a tenere il passo delle solite giapponese, almeno per il momento imprendibili. Dopo il successo a Barcellona di Alonso, il terzo posto di Massa, un Mondiale riaperto e tornato, prepotentemente, d’attualità, era più che giustificato pensare (e sperare) che tra le curve del circuito cittadino di Montecarlo la Ferrari riuscisse, se non a ripetersi, perlomeno a confermarsi in un ruolo da protagonista assoluta. Ed invece, Massa ha cominciato sin dalla mattina del sabato a fare una gara a parte rispetto a tutto il resto delle monoposto impegnate nel week end monegasco, lasciando anzi tempo corsa, punti e speranze sull’asfalto del Principato. Alonso, in un gran premio in cui superare è difficile quanto vendere ghiacciolo agli eschimesi, è rimasto imbottigliato nelle posizioni di rincalzo chiudendo con un sesto posto che, soprattutto in virtù di quanto hanno fatto gli altri (Vettel e Red Bull ndr), pesa come un macigno sulla classifica iridata. A questo aggiungete pure che in Superbike un Sykes indemoniato, con la sua Kawasaki, ha dominato entrambe le gare del Gran Premio d’Europa a Donington, domando, in Gara 1, un tenace Marco Melandri e riducendo a quattro punti il distacco in classifica da Sylvain Guintoli, uno che proprio italianissimo non è, ma l’Aprilia che guida da inizio stagione sì e come. “Domani è un altro giorno”, recitava un film che ha segnato la storia del cinema. In questo caso ci accontenteremo di capire se il prossimo sarà un altro week end, per rianimare una stagione che per i (tri)colori italiani sta prendendo una piega sbagliata.