RCA: siamo alle solite

 

di Germana Condò

 

Non firmi quel decreto, Presidente!”. Con queste parole l’Organismo Unitario dell’Avvocatura  si è rivolto a Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica, chiedendo di respingere il decreto “ammazza risarcimenti, predisposto illegittimamente dal Governo Monti”, che abbatterebbe di almeno un cinquanta per cento i risarcimenti per i danni alle persone, “vittime della strada e della malasanità”. La contestazione, appoggiata da altre realtà, come la AIFVS (Associazione Italiana Familiari Vittime della Strada), è chiara. Trattasi di una norma che disciplina il risarcimento del danno alla persona di non lieve entità, conseguenza di incidenti stradali ed estensibile anche a danni subiti per la malasanità. In base al decreto in questione, sarebbe previsto un taglio a circa la metà dei risarcimenti sul danno alla persona “e anche di più quelli spettanti ai macrolesi” insiste l’OUA che aggiunge “una previsione vergognosa perché umilia la dignità delle vittime e di tutti gli italiani che dovessero subire un grave danno alla propria salute”. L’obiettivo dichiarato dal Governo era stato la riduzione dei costi delle polizze. E difatti le previsioni diffuse dalle compagnie assicurative, prima tra tutte la compagnia assicuratrice ufficiale dell’ACI, SARA Assicurazioni, sono ottimistiche riguardo all’inizio di un percorso di riduzione delle tariffe RCA che potrebbe raggiungere il 3,5%. Una strada che potrebbe risultare facilmente percorribile, nel caso di approvazione del decreto sul risarcimento dei danni fisici oltre il 9% di invalidità. Tanto per avere un’idea, un giovane di 35 anni, invalido al 50%, oggi riceve un risarcimento che si aggira tra i 384 ed i 480 mila euro, da domani la cifra potrebbe calare a 220mila euro. Ancora un regalo ai poteri forti? E’ quanto sostiene la AIFVS che, a conferma della ingiustizia e della inutilità del “decreto ammazza risarcimenti”, ha denunciato al Ministro della Salute, nel corso di un incontro, che la previsione da parte delle assicurazioni di una riduzione dei premi RC auto, qualora venissero dimezzati i risarcimenti per legge, sarebbe una falsa prospettiva. Infatti non verrebbero presi in considerazione i dati sulla diminuzione dei sinistri negli ultimi dieci anni, e la conseguente riduzione del numero dei risarcimenti per le società assicurative le quali, nel frattempo, non hanno fatto altro che aumentare i premi RCA, aumentando i profitti e non preoccupandosi affatto del dato più scandaloso: in Italia siamo costretti a pagare una RC doppia rispetto alla media europea.

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