Peugeot: ecco la nuova 2008

Eugenio Franzetti, Direttore Relazioni Esterne Peugeot Italia

 

di Filippo Gherardi

 

Eugenio Franzetti, Direttore Relazioni Esterne Peugeot Italia, è
tornato a trovarci nella nostra redazione di Professione Motori, svelandoci
tutte le novità della casa del Leone francese, tracciandoci un
b
ilancio del 2012 messo alle spalle e, al tempo stesso, anticipandoci
quelle che sono ambizioni e speranze del 2013 appena cominciato.

Dottor Franzetti, è appena cominciato un 2013
all’insegna delle novità e parlando proprio di novità in casa Peugeot
è impossibile non parlare della nuova Peugeot 2008:

«Il nostro è un marchio sempre all’offensiva, nel 2012 ci siamo
resi protagonisti di lanci importantissimi e adesso proseguiamo il nostro
programma che prevedrà nel corso dell’anno il lancio, appunto, della
2008 il modello più importante, un tipo di veicolo adattabilissimo
dal nostro punto di vista per il mercato italiano, trattandosi di un
segmento, quello dei crossover compatti, assolutamente polivalenti e
che possono ricoprire più usi. La presenteremo al prossimo salone di
Ginevra, e sarà commercializzabile a partire da giugno»

Tra le principali novità della 2008: l’assetto
rialzato, i cerchi da 17” e il tetto vagamente ondulato. Costante
assoluta, invece, i motori a consumi ridottissimi:

«Il nostro concetto di base si conferma quello di produrre auto più
leggere, più maneggevoli ma anche più sicure, e in tal senso la Peugeot
2008 sposa in pieno questo nostra linea di pensiero. Si tratterà di
un veicolo compatto, con l’assetto leggermente rialzato e ideale per
affrontare qualsiasi tipo di strada e di superficie, tanto in città
quanto per i percorsi off road. A questo, abbiniamo un design raffinato,
una costante ormai del marchio Peugeot, e che è facilmente riscontrabile
nell’effetto ondulato che contraddistinguerà il tetto della 2008».

Un’altra caratteristica della 2008 è quella che
verrà prodotta in tre paesi diversi: Francia, Cina e Brasile:

«La nuova 2008 sarà da considerarsi, a tutti gli effetti, una vettura
mondiale, ed anche il suo studio stilistico è il frutto di una combinazione
di idee tra queste tre culture. Il nostro obiettivo è quello di essere
presenti nei mercati dove in questo preciso periodo storico si produce
di più e con la macchina giusta, per questo motivo abbiamo deciso,
nel caso della 2008, di costruirla proprio lì».

Quali saranno le motorizzazioni?:

«Riprenderanno quelle già presenti nella 208, con la solita gamma
diesel all’avanguardia e con i motori benzina che presenteranno anche
la versione 1.2 tre cilindri, il nostro motore di punta, già presente,
per l’appunto, anche sulla 208».

Non solo 2008 nell’immediato futuro di Peugeot,
ma anche, a febbraio, il restyling della RCZ:

«L’RCZ è diventata, in poco tempo, quella che in molti definirebbero
la nostra “brand ambassador”, e vale a dire la vettura che più
di tutte riassume lo stile di Peugeot. A 3 anni esatti dal suo lancio
abbiamo deciso di effettuare quest’opera di restyling che non riguarderà
direttamente motori e meccanica ma, più nel dettaglio, il design, allineandosi
sempre più con quelli che sono i nostri canoni stilistici. Alla fine
del 2013, comunque, verrà lanciata anche un’evoluzione dell’RCZ
per quel che riguarda la motorizzazione e che renderà questa vettura
ancora più adatta all’adrenalina e al divertimento. L’uscita della
RCZ restyling è prevista per l’inizio di febbraio e i suoi prezzi
riprenderanno quelli della RCZ base».

E poi RCZ restyling è anche una macchina creata
sotto il segno della personalizzazione:

«Assolutamente si. La nuova RCZ restyling darà l’opportunità
di scegliere tra tre archi differenti: argento satinato, nero opaco
e bronzo, abbinabili anche con due nuovi colori: marrone scuro, più
elegante, e rosso scuro, più sportivo. Inoltre, sarà possibile modificare
anche altre parti del telaio a seconda dei propri gusti: frontale, specchietti
e cerchioni».

Chiosa conclusiva sulla nuova RCZ, cambiamenti anche per quel che
riguarda gli interni:

«All’interno abbiamo scelto di modificare il cruscotto, ma anche
di utilizzare nuovi materiali come l’alcantara che renderà la macchina
ancora più sportiva e dinamica».

L’intervista odierna viene realizzata a metà gennaio,
periodo dell’anno ghiotto per tracciare un bilancio di un 2012, numeri
alla mano, davvero positivo per Peugeot:

«Un anno importante, ma anche difficile per la situazione generale
del mercato dell’auto, ed in particolar modo in Europa. Peugeot è
stata brava a compensare le difficoltà europee investendo sui mercati
emergenti come Cina e Sud America. Per quel che riguarda l’Italia
invece, la perdita complessiva del settore si è aggirata intorno al
20 per cento, ciò nonostante noi siamo riusciti a crescere come quota
di mercato sia per quel che concerne le autovetture che i veicoli commerciali,
dove ci siamo confermati il secondo marchio del paese dopo Fiat».

Con un 2012 così positivo, con quali sensazioni
vi approcciate a questo 2013 appena all’inizio:

«Non sarà un anno facile, per tanti mercati compreso quello delle
auto. Prevediamo che i numeri saranno simili a quelli del 2012, tuttavia
lo affrontiamo con la serenità e con la fiducia di chi sa di ripartire
da prodotti di qualità e all’avanguardia».

In chiusura, e continuando a rivolgere uno sguardo
all’immediato futuro, impossibile non parlare delle vetture ibride:

«Peugeot è stato il primo marchio a lanciare un veicolo full hybrid
con motore diesel, una scelta che anche dal punto di vista commerciale
ha portato dei risultati davvero positivi. E’ la dimostrazione di
quanto la nostra clientela apprezzi sempre più questa nuova tecnologia,
e per noi è uno stimolo a proseguire in questo processo di promozione
di una mobilità sostenibile. Ci impegniamo innanzitutto di pensare
all’uomo, curando e sviluppando delle tecnologie che migliorino oltre
che la nostra qualità di vita anche, e soprattutto, il nostro futuro.
Il tempo è maturo per far si che l’ibrido si affermi, i modelli prodotti
sono sempre più polivalenti ed abbinano, come nel caso di Peugeot,
grandi prestazioni a bassi consumi. Inoltre, ed in parallelo, stiamo
lavorando anche sull’elettrico. Qui ci vorrà un po’ più di tempo
per sviluppare una tecnologia adeguata e renderla economica, ma servono
anche le infrastrutture adatte. I risultati ottenuti in questi 4 anni
comunque, anche in questo caso, sono quanto mai positivi, ma per far
si che l’elettrico si affermi occorre, a mio avviso, superare anche
dei gap di natura culturale».

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