di Maurizio Elviretti
La ripresa del mercato auto in Italia si è arrestata nel 2018, nonostante il piccolo sprint di dicembre. Nel mese appena trascorso la Motorizzazione ha immatricolato 124.078 autovetture. Un miglioramento del 1,96% rispetto allo stesso periodo del 2017, ma il bilancio complessivo è negativo. Nel 2018, infatti, in totale sono state immatricolate 1.910.025 auto, con una variazione del -3,11% rispetto al 2017, che ne vide immatricolate 1.971.345. La variazione è simile per quanto riguarda i trasferimenti di proprietà di auto usate (-3,27%). Nel periodo gennaio-dicembre 2018 sono stati registrati 4.426.268 trasferimenti di proprietà, mentre in quello gennaio-dicembre 2017 ne furono registrati 4.575.981. Unrae prevede un 2019 debole per il mercato automobilistico italiano, sul quale pesano l’ecotassa, introdotta dalla manovra, e la congiuntura economica. “Nell’anno appena concluso per gli automobilisti italiani erano state ventilate ipotesi di riduzione del carico fiscale, incidendo ad esempio sulle accise dei carburanti, e di rassicurazione sulla mancata introduzione di nuove tasse. Il 2019, invece, si apre con un’imposizione aggiuntiva per gli acquirenti di nuove autovetture che andrà a colpire non soltanto quelle di lusso o di grossa cilindrata, peraltro già assoggettate al superbollo, ma alcune versioni di modelli diffusi sul mercato, in particolare, presenti nella prima fascia soggetta al malus.” È quanto dichiara il presidente dell’Unrae Michele Crisci commentando i dati di dicembre. Dall’1 marzo 2019 al 31 dicembre 2021, sono infatti previste misure di incentivo per l’acquisto di vetture più virtuose, che però secondo Crisci potrebbero penalizzare il settore. Sarà infatti applicato un ’’malus’’ da € 1.100 a 2.500 sulle nuove auto con emissioni di CO2 superiori a 160 g/km. “Se da un lato appare irragionevole un’ulteriore penalizzazione su un settore già fortemente tassato, riteniamo al contrario di fondamentale importanza lo stanziamento previsto a supporto delle infrastrutture di ricarica, a nostro avviso il primo necessario passo che il Paese deve fare per creare le condizioni abilitanti per lo sviluppo della mobilità elettrica” prosegue Crisci. Federauto conferma la previsione di un «difficile» 2019: anche secondo quest’ultima sarà l’ecotassa introdotta dalla legge di bilancio a determinare un impatto negativo.