di Maurizio Elviretti
Forme da MPV, spirito premium e un pizzico di pepe nella guida. La ricetta funziona – soprattutto in Europa – e non è un caso che a Stoccarda abbiano grandi aspettative sulla nuova Mercedes Classe B, pronta per dare del filo da torcere ad una (temibile) rivale come la BMW Serie 2 Active Tourer. Ma anche, perché no, ai SUV compatti che tanto piacciono al mercato. Meglio però andare con ordine, perché di carne al fuoco ce n’è tanta. A cominciare dal fatto che la nuova classe B non nasconde la sua vocazione più dinamica rispetto al passato. A partire dalla linea, che prende ispirazione da quella frizzante della Classe A. Passo e lunghezza crescono entrambi di tre centimetri, per 4 metri e 42 totali. Nonostante il tetto si abbassi di 4 cm, dentro la B c’è una buona quantità di spazio, sia per i bagagli sia per i passeggeri (tranne chi sta seduto nel posto centrale, causa tunnel ingombrante). Grazie ad una caratteristica semplice e diffusa quanto intelligente. Oltre allo schienale diviso in percentuale 40:20:40, il divano posteriore scorre di 14 cm, liberando da 445-705 a 1.530 litri di spazio per le valigie. Peccato però che quest’accessorio sia disponibile solo da metà 2019. Ci si può consolare con una plancia degna di una classe E, o S se preferite. Che punta su schermi, superfici curate e un assistente davvero particolare: l’MBUX, di serie su tutte (anche se per gli allestimenti più basici sono previsti solo i touch 7 pollici). Comandi vocali, navigazione a realtà aumentata, sistema che varia impercettibilmente la posizione dello schienale per non farvi venire il mal di schiena nei viaggi più lunghi, cromatismi e giochi di luce. In un ambiente molto curato – specie nella parte centrale e in quella alta della plancia. Sotto, le plastiche sono più rigide, anche se ottimamente assemblate. Non si tratta solo di abito: la classe B ha studiato da A anche per quanto riguarda la guida. Con una differenza fondamentale: la posizione al volante, con il sedile più alto di 9 cm. Miglior visibilità (anche se gli ingombri si percepiscono più facilmente affidandosi alle telecamere) quindi, ma anche sensazioni più comuni ad una compatta che ad una MPV. Fra le curve la B è composta, rolla poco, riesce a dare sapore al percorso. Lo sterzo è più preciso che diretto, ma si ha sempre un buon controllo. E un comfort di alto livello: se le sospensioni non sono morbidissime – ma l’esemplare provato aveva l’assetto ribassato di 15 mm – i fruscii sono assenti e, in autostrada, si viaggia sul velluto. Se fate tanta strada pensate seriamente al nuovo duemila turbodiesel Euro 6d. Sulla B200d ha 150 CV, ben gestiti da un nuovo doppia frizione a 8 rapporti. La verve non gli manca, e tende a fare la voce grossa solo se lo si spreme come un limone. Come ogni Mercedes che si rispetti, anche la nuova B vanta sistemi che fanno di tutto per evitare gli incidenti: grazie ai sistemi di guida autonoma, l’auto riconosce pedoni o ciclisti che attraversano improvvisamente la strada e frena, se la velocità è bassa, fino ad evitare l’impatto. E, dopo una brusca frenata (automatica) dovuta allo stop dell’auto che precede, rilascia i freni per minimizzare le conseguenze di un eventuale tamponamento. La nuova classe B è la prima compatta Mercedes ad avere l’Energizing Comfort Control, una sorta di coach del benessere che agisce su clima, regolazione dei sedili, e capisce la musica che desiderate in quel momento, facendovela ascoltare. Adeguando, al contempo, l’illuminazione dell’abitacolo al “mood” scelto. Al momento i listini della Classe B non sono ancora disponibili, ma il prezzo base sarà di poco sopra ai 30.000 euro. Il lancio è previsto per metà febbraio, con una gamma che comprende i classici allestimenti Executive, Business, Sport e Premium.