F1, Gp di Inghilterra: disastro Ferrari

 

 

 

 

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Tutto da rifare. La Germania aveva dato speranze e sicurezze, l’Inghilterra ha bruscamente interrotto qualsiasi sogno annullando ciò che il team Ferrari aveva costruito fino ad ora riportando, al contrario, la Mercedes sugli allori. L’Hungaroring, casa della prossima tappa, diventa una sorta di “Anno Zero”, perché la classifica parla di un campionato praticamente da iniziare: Vettel 177 punti, Hamilton 176. Non bisogna stupirsi della vittoria di Lewis, d’altronde a Silverstone è lui il padrone di casa, non solo per un fatto di nazionalità ma anche perché sul circuito inglese ci sono cinque sue vittorie a sottoscriverlo; ciò che va analizzato è il disastro del Cavallino, sopraffatto non dagli avversari ma dalle gomme, un “tradimento” che potrebbe rimettere in discussione un’intera stagione. Ma prima di tirare anzitempo le somme, è meglio andare a vedere cosa è accaduto in questo week end quasi da dimenticare. Inizialmente le cose non stavano andando così male per la Rossa, anzi: Hamilton era stato il più veloce nelle qualifiche, ma comunque Raikkonen e Vettel erano riusciti a piazzarsi dietro di lui, mentre  Bottas, quarto tempo, era stato retrocesso di cinque posizioni alla partenza per aver sostituito il cambio. I problemi sono iniziati domenica, quando un momento prima che si spegnesse il semaforo una fumata bianca è uscita dalla macchina di Vettel; niente di grave, più una distrazione che però fa perdere al tedesco una posizione in favore di Verstappen. Nel mentre, Hamilton scatta e mantiene la testa tallonato da un tenace Kimi Raikkonen. Ottima la partenza di Bottas, che in appena dieci giri riesce a risalire dalla nona posizione fino ad arrivare alle spalle di Vettel, impegnato nella dura lotta con la Red Bull di Verstappen. Silverstone non è un circuito che si è mai prestato troppo ai sorpassi e anche stavolta la situazione non cambia, sono i pit stop a fare qualche piccola differenza. Al giro 19 Vettel passa ai box per montare gomma gialla, quando rientra in pista è sesto dietro ad Hulkenberg, con Bottas salito in quarta posizione alle spalle di Verstappen. Poco dopo anche quest’ultimo rientra e Vettel ne approfitta superandolo, mentre il finlandese della Mercedes sceglie di rimaner fuori fino al giro numero 33 sfruttando al massimo le gomme e rientrando in quarta posizione proprio dietro a Seb. Quando mancano ancora dieci giri al termine, le gomme della Ferrari di Vettel sembrano essere arrivate al limite, Bottas non si fa pregare e con pneumatici sicuramente più freschi sferra l’attacco sul rettilineo conquistando la terza posizione, alle spalle di un Raikkonen lontano ben 5 secondi ed apparentemente irraggiungibile. L’incubo però diventa realtà, anche Kimi accusa forti problemi alle gomme ed è obbligato a rientrare ai box per sostituirle regalando la seconda piazza al connazionale ma rimanendo comunque in terza posizione davanti all’altra Rossa. Poche curve dopo, al penultimo giro, il dramma colpisce anche Vettel ed il tedesco è ancor più sfortunato: una foratura lo porta a dover chiedere assistenza ai box, ma al rientro non riesce a mantenere la posizione e chiude la gara al settimo (amaro) posto. In tutto ciò, tra pit stop e forature, Hamilton dominava la gara incontrastato fino a portare a casa la quarta vittoria stagionale, corrispondente anche al quarto Grand Chelem (pole position, giro più veloce e vittoria). E’ un messaggio chiaro che l’inglese e la Mercedes tutta lanciano alla Ferrari: “Noi ci siamo ancora e forti più che mai”. I venti punti di vantaggio che aveva Vettel non esistono più, non potevano essere fatti errori ed invece (complice una buona dose di sfortuna) sono stati commessi compromettendo tutto quello che di buono era stato fatto. Hamilton è arrivato e Bottas, a quota 154 punti, fa sentire il suo fiato sul collo del tedesco, mentre per quanto riguarda il Mondiale costruttori sembra cosa già fatta per Mercedes, a 330 punti contro i 275 di Ferrari. Tuttavia dalla stagione vista finora è emerso che il binomio Vettel-Ferrari può competere con le Frecce D’Argento, ma deve essere perfetto in tutte le sue sfaccettature. E’ quindi ora di rimboccarsi le maniche a Maranello, si riparte (da zero) dall’Ungheria.

Lascia un Commento