Trasporto e guida autonoma: si apre l’era del “Robotaxi”

 

di Stefano Ursi

 

La frontiera della guida autonoma non si staglia solamente all’orizzonte della sfera dei veicoli adibiti a trasporto privato, di singoli o nuclei familiari, bensì anche nel campo del trasporto pubblico e misto di persone. E si affaccia un nuovo modo di intendere questo settore anche nel mondo dei taxi, fattore in virtù del quale abbiamo assistito nell’agosto scorso all’esordio a Singapore dei cosiddetti “robotaxi”, vetture a guida autonoma dedicate al trasporto di clienti da un luogo all’altro grazie all’utilizzo della tecnologia e senza l’ausilio di un conducente umano. E prima ancora avevamo visto la nascita di Olli, il primo minibus a guida autonoma di cui abbiamo parlato non più tardi di un mese fa e che potrebbe rivoluzionare il mondo del trasporto pubblico anche di grandi dimensioni. Ma rimaniamo nell’ambito dei robotaxi e andiamo a sbirciare in questa nuova prospettiva di trasporto partendo dal progetto, firmato dalla start-up nu-Tonomy del Massachusetts Institute of Technology, che vede fra i fondatori l’italiano Emilio Frazzoli, professore proprio al MIT e studioso di automazione da anni. Il funzionamento del robotaxi è assai simile a quello che oggi usiamo per prenotare un taxi con i mezzi di comunicazione tradizionali, solo che essi vengono sostituiti da un’app da scaricare che permette di interagire con la piattaforma e utilizzare il servizio. Per ora, in vista del lancio definitivo previsto per il 2018, l’applicazione è stata resa gratuita su invito ad un gruppo selezionato di persone per viaggiare nel distretto degli affari di Singapore di modo da testarne tutte le specifiche ed eventualmente procedere ad aggiustamenti e modifiche; non a caso e per tenere sotto controllo l’andamento e il comportamento del veicolo (nonché della tecnologia che ne governa il funzionamento) a bordo per ora è stata prevista la presenza di un ingegnere che possa, nel caso dovessero verificarsi malfunzionamenti o qualche altra problematica di carattere tecnico, prendere il controllo del veicolo. Per questi test nella città-Stato di Singapore viene utilizzata una Mitsubishi i-MiEV. Dal 2020, qualora i test e il lancio dovessero andare a buon fine, i robotaxi dovrebbero esordire in dieci città sparse nel mondo, onde dare la spinta definitiva al progetto. Un altro passo in avanti verso la guida autonoma, dimensione piena di prospettive ma anche di grandi interrogativi tutti inerenti alla stabilità e alla sicurezza della tecnologia applicata alla vita di tutti i giorni.

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