Tesla svela la “Gigafactory 1”

 

di Stefano Ursi

 

“Gigafactory 1”. Se proviamo ad analizzare il nome ci accorgiamo da subito che lascia intendere una struttura dalle dimensioni importanti nella quale si progettano innovazioni tecnologiche di una certa portata. Elon Musk, patron di Tesla e ideatore di questa struttura, l’ha pensata per fare da casa alla realizzazione di batterie agli ioni di litio, al fine di soddisfare quello che si stima di qui in avanti il fabbisogno mondiale in relazione alla produzione di auto elettriche. E proprio il termine “giga” sta a significare la capacità di produzione per anno della fabbrica: ovvero 35 GWh. La Gigafactory di Tesla ha visto iniziare i lavori per la sua realizzazione nel 2014 nei pressi di Sparks, in Nevada e si prefigge obiettivi di alto livello produttivo oltre che tecnico; l’idea di fondo infatti è quella di soddisfare, come detto, la richiesta di batterie per le auto ad alimentazione elettrica che verranno prodotte da qui in avanti ma sarà la modalità a fare la differenza, secondo quanto spiegano dalla casa madre in una nota a corredo dell’annuncio del progetto: abbattere i costi e ridurre gli sprechi, grazie all’economia di scala e all’accentramento di tutte le funzioni produttive in un’unica location. La produzione delle celle, secondo quanto spiega Tesla, dovrebbe iniziare nel 2017 e raggiungere il pieno regime produttivo nel 2020. Ovviamente l’obiettivo che funge da architrave a tutto questo progetto dalle enormi proporzioni (si tratta infatti dell’edificio con la superficie più estesa del mondo) è quello di dare la spallata definitiva al concetto delle motorizzazioni tradizionali per indirizzare l’industria automobilistica verso le fonti di alimentazione sostenibili e dunque verso un futuro produttivo (oltre che ambientale) diverso. Fondamentale l’accordo stretto da Tesla con Panasonic in ordine alla realizzazione di Gigafactory, accordo che potrà avere in futuro importanti sviluppi in termini di investimento e crescita del settore. Non possiamo non comprendere poi che l’idea di Tesla potrebbe in futuro toccare anche un tasto delicato dell’economia dei prossimi decenni, ovvero la produzione e la disponibilità di energia elettrica a costo sostenibile: oggi la stragrande maggioranza delle strutture che conosciamo e di quelle in espansione (oltre alle strumentazioni in dotazione ad industrie, aziende e privati) necessita di un apporto energetico costante oltre che in costante aumento. E un nuovo sistema di produzione di energia elettrica potrebbero presto divenire priorità a livello globale.

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