di Federico Gianandrea de Angelis
Serviva una gara perfetta per mantenere il primato nella classifica mondiale ed una gara perfetta è arrivata: Rosberg ha dominato l’ottava tappa stagionale sull’inedito circuito di Baku e, grazie anche al quinto posto di Hamilton, allunga il distacco sul compagno. Il tedesco mette in bacheca un altro Grand Chelem, il secondo dopo quello del Gran Premio di Russia, facendo registrare vittoria, pole position e giro più veloce sul nuovissimo tracciato europeo, a dir la verità molto bello da vedere ma non così entusiasmante nella pratica. Non c’è mai stata storia, Vettel ha condotto un’altra buonissima gara chiudendo con il secondo posto consecutivo ma ancora una volta è stata la macchina a mancare, il gap tecnico tra Ferrari e Mercedes è troppo ampio e la prima vittoria stagionale per il Cavallino continua ad essere un miraggio. La vera sorpresa di un Gran Premio monotono e mai avvincente è stata rappresentata dal terzo posto di Sergio Perez che, come a Montecarlo, è riuscito a salire sul podio scalzando i grandi nomi di Hamilton e soprattutto Raikkonen, quarto e sorpassato proprio dal messicano, ingenuo nel cercare di seguire la scia della vettura che lo precedeva superando la linea dei box con tutte e quattro le ruote e incappando così in una penalizzazione di cinque secondi. “Checo” ha fatto gioire nuovamente la Force India con una stupenda prestazione cominciata già nelle qualifiche del sabato dove era riuscito a conquistare la seconda posizione della griglia ma partito settimo a causa della sostituzione del cambio dovuta ad un maldestro incidente durante le prove libere. Al contrario Hamilton ha deluso fin dall’inizio, era partito bene lottando per la pole con Nico nella prima sessione di qualifiche, poi il buio più totale: una serie di errori lo fanno uscire di pista più di una volta e alla fine non riesce ad andare oltre un misero decimo posto sulla griglia. Migliori le aspettative per Ricciardo invece, terzo come tempi ma secondo alla partenza grazie alla penalizzazione di Perez, peccato però che l’australiano non sia mai riuscito a contrastare gli attacchi degli avversari rimanendo quasi completamente nell’anonimato chiudendo al settimo posto nella tappa europea. Facendo un breve resoconto, il vero avversario di Rosberg allo spegnimento dei semafori era rappresentato più che altro dalla prima rischiosa curva, una volta passata quella con maestria il tedesco si è involato verso il traguardo e nessuno degli altri piloti lo ha più visto; una piccola speranza si è riaccesa quando il suo vantaggio di quindici secondi si è incredibilmente assottigliato giro per giro facendo pensare ad una rimonta di Vettel, rimasta una mera illusione visto che subito dopo Nico ha ripreso a correre al suo ritmo riportando tutti alla realtà. Il Ferrarista ha tentato l’inseguimento dopo aver passato, in appena sei tornate, lo spento Ricciardo, ma questa volta nemmeno la giusta tattica è servita: le indicazioni dai box volevano che il tedesco rientrasse al decimo giro, lui invece ha chiesto una modifica di strategia ed è rimasto in pista; anche se poco è cambiato nel risultato, sicuramente sono state evitate nuove polemiche simili a quelle di Montreal. Il bel gioco di squadra in casa Ferrari è proseguito in pista quando Vettel si è ritrovato alle spalle di Raikkonen dopo la sosta ed il finlandese ha lasciato passare il compagno perché le sue gomme si stavano deteriorando e non avrebbe potuto mantenere lo stesso ritmo. Non c’è stata la stessa sintonia tra i meccanici Mercedes e Hamilton, perché se Rosberg è riuscito da solo a risolvere i suoi problemi utilizzando al meglio il volante computer l’inglese non ha saputo fare lo stesso e, purtroppo per lui, il divieto imposto dal regolamento impediva all’ingegnere di pista di dargli una mano; alla fine Lewis ci è riuscito da solo ma tornata la potenza ha dovuto fare i conti con le gomme che si consumavano sempre più. Con Hamilton e le Redbull in difficoltà, l’unico capace di star dietro ai due tedeschi è stato Sergio Perez, autore di una gara pulita ma rallentato da una vettura che di certo non può competere con una Ferrari o una Mercedes nel pieno della forma. Dopo cinquantuno giri in cui si è fatto apprezzare più il panorama che la gara, Rosberg ha potuto festeggiare in grande stile (con un Hat Trick) la sua quinta vittoria stagionale diventando il primo a trionfare sul circuito di Baku. Con questi quindici punti guadagnati sono ora 24 le lunghezze di distacco tra lui ed Hamilton nella classifica piloti, mentre rimane ancora troppo lontano, 45 punti per la precisione, l’altro tedesco Vettel. Inutile anche solo guardare la classifica costruttori, ma è proprio dai meccanici di Maranello che ora deve arrivare la giusta risposta: i piloti ci sono, serve una macchina.