Ford Focus ST: la prova

 

di Valerio Verdone

 

Per tutti coloro ai quali la Focus RS può apparire troppo estrema, c’è la Focus ST, disponibile anche in variante wagon e a gasolio, che ha guadagnato con il restyling un’estetica più audace ed un assetto più raffinato. La linea si distingue dalla versione precedente, per via del cofano sportivo, dei gruppi ottici anteriori più sottili, e della calandra specifica in cui campeggia, inequivocabile, il logo ST. Nella fiancata troviamo le minigonne d’ordinanza, mentre sul portellone spicca lo spoiler che non lascia dubbi sulle sue intenzioni. Completano il quadro i nuovi cerchi in lega da 19 pollici (optional) e lo scarico centrale di grandi dimensioni che esalta il sound del suo cuore da 250 CV. La caratterizzazione sportiva si ritrova anche all’interno, dove il guidatore ed il passeggero anteriore ricevono il caloroso abbraccio dei sedili Recaro, e l’ambiente si arricchisce di 3 indicatori supplementari sulla plancia, della pedaliera sportiva e del pomello del cambio con la parte superiore in alluminio. Non manca un sistema d’infotainment di ultima generazione come il SYNC 2 con tanto di schermo touch da 8 pollici e comandi vocali. Al volante il sound del 2.0 Ecoboost da 250 CV e 360 Nm di coppia è coinvolgente, e si percepisce subito che i 248 km/h di velocità massima ed il tempo dichiarato per scattare da 0 a 100 km/h, ovvero 6,5 secondi, non sono dati messi lì tanto per impressionare chi legge le caratteristiche dinamiche. Merito anche delle barre antirollio maggiorate, degli ammortizzatori aggiornati, di nuove molle anteriori e di un servosterzo elettrico rivisto. Completano il quadro il sistema predittivo antislittamento ed il dispositivo deputato al controllo della coppia motrice che rende l’auto più agile del modello precedente. Ne deriva una guida coinvolgente e sicura allo stesso tempo, la Focus ST è un’auto veloce ma gestibile, e persino rassicurante in certi frangenti, anche se occorre tenere a mente che la potenza che arriva alle ruote anteriori è tanta e, in certi frangenti, potrebbe destabilizzare l’avantreno. Comunque, con il restyling è arrivato anche lo start&stop che ha migliorato l’efficienza dell’auto del 6%, portando il consumo ad un valore di 6,8 l/100 km e le emissioni di Co2 a 159 g/km. Il prezzo? 33.000 euro tondi tondi, una cifra giustificata dai contenuti, che consente di mettere in garage una sportiva con un ampio bagagliaio, tanto spazio a bordo, ed un aspetto racing. Un’auto da poter utilizzare, volendo, tutti i giorni e che i più audaci possono scegliere nell’appariscente livrea Racing Yellow dell’esemplare della nostra prova.

Lascia un Commento