Dacia Sandero Stepway GPL: la prova

 

di Valerio Verdone

 

La Dacia è entrata subito nel cuore degli automobilisti italiani, perché il Brand low cost di Renualt, consente di acquistare una vettura nuova, nello specifico, una Sandero, a partire da 9.000 euro. L’utilitaria di Casa Dacia però è disponibile anche in una variante pensata per chi predilige i crossover, denominata Stepway, che abbiamo provato con il motore a 3 cilindri 900, sovralimentato, e con doppia alimentazione benzina/Gpl. Esteticamente, la Stepway si presenta più alta di 10 cm rispetto alla versione convenzionale, e questo la rende più simile ad un SUV compatto che ad una vettura del segmento B. Le protezioni che originano nei paraurti e continuano nella fiancata, unite alle barre portatutto sul tetto e ad elementi silver presenti nel frontale e nella vista posteriore, contribuiscono all’effetto crossover, così come le scritte Stepway sulle portiere anteriori ed i cerchi in lega da 16 pollici. All’interno si notano materiali pensati per durare nel tempo, quindi plastiche solide e robuste, con diverso trattamento per quelle presenti nella zona interna della plancia. Cromature disseminate intorno alla strumentazione, alle bocchette d’areazioni e sul pomello del cambio, sottolineano la volontà di conferire più carattere all’abitacolo, così come i sedili originali. Il sistema d’infotainment presenta uno schermo touch da 7 pollici, semplice e di rapida comprensione nelle differenti funzioni, mentre, la presa USB nelle sue vicinanze è collocata in maniera intelligente. Certo, bisogna rinunciare al volante regolabile in profondità, ma per il resto l’abitacolo della Stepway è ben organizzato. Al volante la maggiore altezza da terra enfatizza il rollio quando si affrontano le curve con piglio sportivo, ma non è questa la sua destinazione d’uso, per cui il comportamento dalla Stepway ad andature turistiche è piacevole e rassicurante. La vera novità però è sotto il cofano e riguarda il motore 3 cilindri da 900 cm3 che, grazie alla sovralimentazione, risulta più brioso del precedente 1.2 aspirato a 16 valvole da 75 CV. Oltre alla potenza ulteriore, si parla di 90 CV, è la coppia di 35 Nm più elevata a fare la differenza, perché viene erogata a quasi 2.000 giri in meno. Questo comporta riprese più rapide e una migliore risposta al comando del gas, nonostante una voce che filtra nell’abitacolo quando si esplora la zona alta del contagiri. Utilizzando l’alimentazione a Gpl, che non va a comportare nessuna rinuncia a livello di volume di carico (il bagagliaio rimane di 320 litri estendibili a 1.200 litri), si percorrono quasi 550 km a Gpl ed oltre 1.500 km sfruttando anche il pieno di benzina. Per quanto riguarda il prezzo, quello della versione più ricca, la Prestige della nostra prova, è di 12.200 euro, una cifra competitiva in relazione ai contenuti offerti dalla vettura, in puro stile Dacia.

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