di Delfina Maria D’Ambrosio Le cattive abitudini degli italiani sono davvero dure a morire. Lo conferma l’indagine svolta da ANIA (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici) in collaborazione con l’Istituto Ipsos che ha evidenziando un dato preoccupante relativo alle cinture di sicurezza. Nonostante, da ben 28 anni ormai, ci sia una legge che ne stabilisce l’obbligo, un italiano su cinque non le indossa. Partiamo dal 20% di italiani che non le allaccia abitualmente, una percentuale che sale al 50% per chi occupa i sedili posteriori. I meno attenti, in merito, sono quelli del Centro Italia e Roma: si arriva al 60%. Il picco, inoltre, si ottiene in caso di tratti brevi e aree urbane dove, erroneamente, il senso del pericolo è meno avvertito. Dall’ANIA sottolineano inoltre di come risultino preoccupanti i risultati dell’indagine e sottolineano quanto, anche nel contesto urbano, le cinture possano davvero salvare le vite e evitare gravissime lesioni. Stando all’Istat (anno 2014) del resto ben il 75% degli incidenti sono avvenuti proprio nelle città con 44.5% di morti e 71,8% dei feriti, tradotti in numeri, solo in quell’anno, sono stati registrati 1505 decessi e 180mila feriti. I conducenti devono poi tenere presente che in caso di lesioni o morte dei passeggeri che non indossavano le cinture in un incidente possono essere ritenuti corresponsabili, con tutte le conseguenze del caso.