di Delfina Maria D’Ambrosio
Siamo in una fase caratterizzata da un attento studio e una continua ricerca al fine di centrare il tanto agognato obiettivo della guida autonoma. Tante importanti realtà sono scese in campo con lo scopo di trovare, per prime, una soluzione in grado di offrire un prodotto così moderno ma, dall’altro lato, anche sicuro. Se molti colossi si stanno impegnando per quella che, possiamo dirlo, sembra destinata ad essere la rivoluzione della mobilità, dall’altro lato sono davvero tante le incognite da risolvere. Vi abbiamo spesso parlato delle criticità legate alla sicurezza e di come siano state affrontate, dalla difficile comprensione dei comportamenti degli automobilisti all’attraversamento dei pedoni. Ad adoperarsi su questo aspetto, sono, però anche gli stessi Stati. In California, in particolare, ben undici compagnie stanno effettuando i test, e si è quindi resa necessaria la presenza di un regolamento preliminare. In particolar risulta essere una novità la necessità di avere a bordo dell’automobile, anche se in guida autonoma, una persona che abbia la licenza di guida. Ma la patente, da sola, non basterà, dovrà infatti essere accompagnata da un apposito certificato che viene rilasciato dopo un vero e proprio addestramento curato dalla casa automobilistica sull’utilizzo dell’automobile. Questo permetterà di individuare un responsabile in caso di infrazione, ovvero la persona all’interno anche se non al volante, in modo da scaricare da eventuali colpe la vettura e il costruttore. Sarà comunque obbligatoria la presenza di volante e pedali, che permetteranno di prendere il controllo della vettura, così come i costruttori dovranno inviare report con cadenza mensile sulle performance e la sicurezze delle automobili e continuare a lavorare per scongiurare il pericolo di cyber attacchi. Ad oggi l’arrivo sul mercato delle driverless car è previsto dopo il 2020.