di Delfina Maria D’Ambrosio
Troppi i debiti accumulati dalla famosa carrozzeria, un rosso in bilancio che non ha dato altra scelta se non quella di cedere alla corte del gruppo Mahindra. Un corteggiamento durato per più di due anni e che si è concluso, o meglio si concluderà entro il primo semestre del 2016, con un’operazione da 150 milioni di euro di cui 110milioni di garanzie sui debiti. La società indiana prenderà quindi il pacchetto di controllo della famiglia ma non è intenzionata a snaturalizzare l’azienda. Paolo Pininfarina resterà infatti presidente, il quartiere generale resterà in Italia, ma gli indiani controlleranno almeno il 76%. Secondo l’accordo, il cda si dimetterà al momento del closing, mentre l’indebitamento finanziario delle banche sarà ripagato dal 2017. Dalla Pincar fanno sapere che c’è grande soddisfazione per una soluzione che permetterà di continuare la tradizione italiana dell’azienda, senza alterarne il DNA. Dichiarazioni condivise dalla Mahindra che ha assicurato che farà crescere Pininfarina nel Belpaese. In borsa, però, le impressioni non sembrano cariche di ottimismo, c’è stato anzi un pesante calo del 68,80%.