Sicurezza prima di tutto

 

di Federico Gianandrea De Angelis

 

La scorsa settimana siamo stati ospitati a Bologna da Michele Crisci, presidente e amministratore delegato di Volvo Italia, per un’intervista che ci ha permesso di scoprire ed esplorare, ancor più da vicino, il mondo del marchio svedese.

Il settore delle auto è stato colpito da una forte crisi nel 2013 alla quale è seguita una leggera ripresa nel 2014, ma come si è aperto e come sta andando Volvo in questo 2015?

“Stiamo andando bene, il 2015 è partito con dei timidi segnali di ripresa che pensavamo fossero dovuti quasi interamente all’apertura dell’EXPO, il quale ha portato le più grandi aziende italiane di noleggio ad aumentare il fabbisogno di automobili per servire i turisti che stavano arrivando in Italia. Credevamo fosse un momento che si sarebbe poi esaurito, in realtà devo dire che con l’arrivo dell’estate, oltre a questo incremento di mercato legato alle aziende di noleggio, anche nel mercato dei privati c’è stato un movimento in rialzo. Noi come Volvo abbiamo finora raggiunto un buon 25% di incremento confrontato al 2014, che rispetto ad un +15 % del mercato in generale ci conforta perché vuol dire che abbiamo una velocità più elevata rispetto al mercato. Sicuramente la XC90, l’ultima nata, ci sta dando una grande mano sia in termini di appeal che di visibilità; è stata una bandiera di Volvo a lungo e oggi il nuovo modello ci sta portando una grande attenzione di pubblico e di vendite. Allo stesso tempo, le vetture più tradizionali come la V40, la V60 o la XC60 stanno performando tutte meglio dell’anno scorso: è un dato importante per noi e per la nostra rete che aveva bisogno di un anno di respiro dopo un periodo difficile”.

Abbiamo citato la XC90: al lancio online del Salone di Parigi questa vettura ha venduto 1927 esemplari in meno di 48 ore, ma quali sono le caratteristiche che l’hanno portata al successo?

“Io credo che la XC90 abbia diversi contenuti che giustificano questo successo, oggi siamo arrivati a quasi 60.000 unità vendute a livello globale, un risultato straordinario e inatteso che ha creato anche qualche problema di fornitura che presto risolveremo. E’ una macchina dal design bellissimo, secondo me una delle più belle disegnate negli ultimi anni, con un frontale completamente nuovo, interni totalmente rivoluzionati e molto lussuosi; è un condensato di tecnologia, da quella applicata alla sicurezza ad una grandissima elettronica sulla vettura che porta a delle enormi innovazioni nel campo della connettività uomo-macchina e macchina-esterno. E’ tutto touch-screen, non ci sono più pulsanti visto che ormai siamo tutti abituati ad usare tablet e smartphone: potremmo definire la XC90 un grande smartphone con quattro ruote ed uno straordinario propulsore. A proposito di motori, anche qui viene introdotto il concetto Volvo di motori Drive-E: sono dei quattro cilindri superpotenti, sia diesel che benzina o biturbo e sovralimentati, che esprimono una coppia e un numero di cavalli comparabili con i sei cilindri e con gli otto cilindri tradizionali, e che offrono una qualità e una fluidità nella guida di grande piacevolezza. Questo è il grande successo di XC90: un’eredità importante che non ha tradito le aspettative dei nostri clienti”.

Su XC90 è presente il sistema di infotainment Sensus: oltre a dare una grande connettività fornisce anche un’assistenza alla guida completa:

“Sì, come ad esempio il Line Departure, uno straordinario sistema che, leggendo le linee stradali,  riporta la vettura in carreggiata se per qualche motivo, distrazione o sonnolenza, questa abbia leggermente deviato la sua traiettoria. Ma c’è anche tutta la tecnologia applicata alla sicurezza che già era presente sulle altre vetture, come il Pedestrian Detection o il City Safety, il sistema che evita tamponamenti; in particolare quest’ultimo è stato ulteriormente potenziato e sulla XC90 interviene a qualsiasi velocità, non più solamente sopra ai 50 km/h,  dando al guidatore una grandissima sicurezza ed una protezione da urti o da altre situazioni. Ci sono poi tante altre cose introdotte su XC90 nella direzione già annunciata da qualche anno da Volvo: arrivare ad annullare completamente gli incidenti stradali e i decessi sulle nostre auto”.

Rimanendo in tema sicurezza, il 2015 si è aperto per Volvo con quattro modelli che hanno raggiunto il massimo livello nelle valutazioni dell’IIHS (Insurance Institute for Higway Safety): sono S60, V60, S80 e XC60. Un grande passo verso il raggiungimento del progetto “Zero morti con Volvo entro il 2020”

“Io personalmente sono molto orgoglioso di lavorare per un’azienda che ha quest’obiettivo. Se riuscissimo a ridurre al minimo gli incidenti e i decessi su vetture Volvo, anche senza arrivare a quota zero, avremmo fatto lo stesso un ottimo lavoro; mi fa molto piacere lavorare per un’azienda pioneristica da questo punto di vista”.

Se Volvo sta facendo grandi passi in avanti con la sicurezza, non si può certo dire il contrario per la tecnologia; ci riferiamo al sistema di Autopilot, grazie al quale le vetture si guideranno da sole senza bisogno del pilota:

“La guida autonoma è, nel nostro modo di vedere il mondo dell’auto, uno step importante per arrivare a quell’obiettivo del 2020 in cui vogliamo eliminare tutti i decessi a causa delle automobili. Pensiamo che la guida autonoma debba diventare un insostituibile supporto per le persone che guidano le auto ma anche per coloro che sono all’esterno della vettura e rischiano di entrarci in collisione. L’XC90 di oggi già dispone del Pilot Assist, quindi una predisposizione molto vicina alla guida auotonoma, che consente alla vettura, ad esempio in caso di incolonnamento, di agganciare l’auto che precede; dà la possibilità di lasciare volante e pedali, perché la XC90 non solo frenerà o accelererà in risposta a quello che farà la vettura davanti, ma addirittura sterzerà. In pratica è già una vettura che si muove in maniera autonoma ma fino ad una certa velocità. Ciò che stiamo pensando di fare e che probabilmente faremo già dall’anno prossimo, è mettere a disposizione a determinati clienti delle vetture completamente autonome e far provare loro l’esperienza di guidare un’auto che gode della guida autonoma. Questo rimane comunque un supporto e non si sostituisce alla persona che guida, l’Autonomus Driving deve essere un valido aiuto in caso di distrazione. La guida autonoma non può però vivere da sola, ha bisogno di infrastrutture esterne che permettano all’auto di essere connessa, non nel senso esclusivo di internet ma di un sistema di connessione in grado di mandare segnali alla vettura, come ambulanze o autobus; la macchina deve poter usufruire di questa rete per poter raggiungere un luogo frenando in caso di semafori o incroci senza che il pilota debba intervenire.  Nella guida autonoma il mondo dell’auto si sta muovendo molto bene, ora è il momento che anche l’infrastruttura dia il suo supporto: non è un caso che i primi test verranno fatti in Svezia, dove già vengono offerte infrastrutture di questo tipo”.

Torniamo alle auto, in questi giorni sarà possibile provare la nuova V60 Cross Country, un assetto più alto che adatta la macchina a strade più impervie. Da qui poi partirà un vero e proprio periodo “Cross Country”:

“Per noi questa è una linea di prodotto fondamentale perché incarna quello che è la Svezia: le Volvo sono prodotte da persone che vivono in un habitat splendido ma particolarmente aggressivo e rigido soprattutto nel periodo invernale. Cross Country rappresenta la qualità massima sul wheel driving e nella capacità della vettura di assorbire gli urti, grazie alla maggiore altezza dal terreno di ulteriori 6 centimetri e al sottoscocca rinforzato. Questo permette all’auto di avere un telaio ed una piattaforma diversi, in modo tale che la vettura possa reggere alle torsioni che si verificano in caso di percorsi fuori stradali. Per noi Cross Country è tutto questo, ora stiamo lanciando le S60 e V60 Cross Country, le quali andranno a completare una gamma molto vasta che dalla V40 fino ai SUV  XC40 e XC90 rende importante la nostra offerta di quattro ruote motrici e di vetture con caratteristiche da fuoristrada”.

C’è poi un’altra novità: la S90. Pensavamo di vederla al Salone di Francoforte ma Volvo ha scelto di non esserci, la vedremo quindi a Detroit. E’ una vettura importante in termini di mercato anche perché verrà prodotta e lanciata in Cina

“Abbiamo deciso di non andare a Francoforte perché Volvo vuole presenziare nei saloni più importanti non in termini di caratteristiche ma di temporalità, ossia quelli che verranno tenuti in periodi per noi più favorevoli per svelare modelli in rapporto alla loro uscita e produzione. Vorremo andare in quei saloni che ci saranno quando noi saremo pronti a sfornare delle novità: per la S90 quindi sceglieremo Ginevra per l’Europa e Detroit per l’America, oltre naturalmente ai saloni cinesi. La S90 sarà svelata negli Stati Uniti, verrà prodotta ancora a Goteborg ma anche nei nostri impianti cinesi per fornire il mercato asiatico; probabilmente nel 2017 sarà pronta anche una fabbrica negli USA che servirà il continente americano, in modo di avere un sistema di impianti per ogni continente che possa servire in maniera autonoma il proprio mercato. S90 comunque la vedremo a Detroit per poi lanciarla alla fine della prossima estate”.

Abbiamo aperto con un bilancio dell’ultimo anno, chiudiamo con il futuro: cosa prevedono i prossimi progetti di Volvo?

“Siamo abbastanza ambiziosi ma anche molto realistici. In questi anni Volvo ha dimostrato che si possono produrre 500 mila automobili in maniera profittevole. Molto spesso si pensa che ci sia bisogno di produrre milioni di auto per avere successo, invece noi siamo la prova che bastano meno esemplari ma fatti bene per andare a profitto in maniera considerevole. Con la nuova proprietà cinese si stanno facendo investimenti importanti, più di undici miliardi di dollari, per realizzare nuove piattaforme, impianti e motori. Le previsioni sono comunque quelle di aumentare i volumi, e  qui la Cina farà da traino perché quello rappresenterà un mercato di riferimento per il futuro; vogliamo riprendere le posizioni negli Stati Uniti che storicamente sono appartenute a Volvo ma che ora si sono ridimensionate e dobbiamo rinforzarci in Europa. Oggi in Europa abbiamo un peso pari a 250.000 macchine, vogliamo arrivare a 350.000 su un totale di 800.000 che ci poniamo come obiettivo; anche l’Italia avrà un ruolo importante, qui abbiamo intenzione di tornare sopra le 20.000 unità vendute, superarle e stabilizzarsi poco oltre quella cifra senza voler inseguire competitors o quote di mercato specifiche”.

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