di Maurizio Elviretti
L’avevamo vista in anteprima al Salone di Ginevra, e in questi giorni abbiamo avuto l’occasione ed il piacere di provarla. Stiamo parlando della Peugeot 308 GT station wagon. E’ il lato più selvaggio della gamma? No, non ancora. In attesa della GTI con il motore della RCZ, incominciamo a familiarizzare con questa 1.6 turbocompressa da 205 cavalli che già ci riserva delle piacevoli sorprese e che ribadisce il nuovo savoir faire della Casa in termini di design, allestimento e cura del dettaglio. Una bella scoperta che abbiamo guidato sulle strade della campagna romana. Con il lancio della nuova 308 a fine 2013 Peugeot ha inaugurato quel nuovo linguaggio stilistico (anticipato dalla 208 e 508) che le sta consentendo di recitare con più decisione nell’ultra competitivo segmento C come valida alternativa alle quotate Volkswagen Golf, Ford Focus e Seat Leon. E i risultati sembrano confermarne il ruolo visto che, a livello europeo sono 208.000 le 308 vendute di cui 59.000 SW e il 50% negli allestimenti più ricchi Allure e Feline. A primo impatto si fa notare subito questa colorazione sportiva, ma allo stesso tempo elegante, denominata Blu Magnetic, direttamente ispirato ai modelli da corsa francesi degli anni ’50 e ’60. I dettagli esterni sono in linea con lo spirito più dinamico e avvincente di questa configurazione. Soprattutto nella berlina, la versione su cui ci siamo concentrati di più, i collegamenti al suolo abbassati di 7 mm all’anteriore e 10 al posteriore e i cerchi da 18″ con pneumatici Michelin Pilot Sport 3 da 225/40 R18 ne esaltano la postura. Sono diverse le caratteristiche uniche, sia esterne che interne, che rendono unica questa versione: lo status speciale di questa GT è immediatamente percepibile dalla nuova griglia anteriore a tre lame che ospita al centro il logo del marchio, altrimenti collocato sul cofano, proprio al di sopra di questa. Altri indizi sono i fari full led offerti, nelle versioni più accessoriate, solo come optional e gli indicatori di direzione che dispongono di un funzionamento sequenziale esclusivo, dall’interno verso l’esterno. Il posteriore è piacevole con un diffusore nero opaco che occupa la parte inferiore e che ospita alle estremità l’uscita dei due scarichi. Anche a bordo le GT si fanno riconoscere subito, si nota subito il volante piccolo e sportivo, tagliato nella parte inferiore, che ahimè ha sempre il difetto di nascondere in parte la strumentazione, mentre l’abitacolo punta forte sui toni scuri, incluso il vetro del bellissimi tetto panoramico, oltre che dei rivestimenti, di serie in TEP e alcantara, opzionalmente in pelle nappa. Le cuciture a contrasto rosse donano un ulteriore tocco di carattere, come i tappetini dedicati, anch’essi con un tocco di rosso per la scritta GT. L’alluminio per la pedaliera ed il battitacco sulle soglie delle porte completano l’allestimento in chiave sportiva. Avviando il motore si nota un’altra novità la strumentazione specifica, con fondo a scacchi. Strumentazione che cambia faccia premendo il tasto Sport, visualizzando la potenza e la coppia erogate istantaneamente, oltre alla pressione di sovralimentazione, all’accelerazione longitudinale e trasversale. Il medesimo tasto in realtà agisce su numerosi parametri della vettura. Il Driver Sport Pack regala infatti una esperienza di guida sportiva che va oltre le nostre aspettative, soprattutto dal punto di vista del sound. Le motorizzazioni, entrambe Euro 6, sono abbinate infatti ad un sistema in grado di cambiarne la voce, la sonorità è amplificata e diventa sportiva grazie all’impianto Hi-Fi che colloquia con la centralina del motore.