Bentley: alla Techno Classica con una speciale Mulsanne Speed

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Era il 1930, al Carlton Hotel di Cannes sedevano Captain Woolf Barnato (per chi non lo sapesse l’allora presidente di Bentley e il  vincitore di Le Mans 1928 e 1929) e il suo compagno di partite a golf Dale Bourn; tra una chiacchera e l’altra Barnato, anche noto come Bentely Boy, lancia la  sida: “100 sterline che con la mia Speed Six arrivo da qui a  Londra prima che il Blue Train arrivi alla stazione di Calais”. Il Blue Train, o il Calais-Méditerranée Express che dir si voglia, era uno dei più  veloci e lussuosi treni dell’epoca, il pilota pluricampione avrebbe dovuto compiere una vera e propria impresa, ma la risposta di Bourn fu: “Accetto la scommessa”. Bentley Boy studiò meticolosamente tutte le pompe di benzina presenti sul percorso aperte di notte, aspettò il giorno della gara e quando sentì il Blue Train partire finì il drink e iniziò la sua corsa contro il tempo: alle 15:30 del giorno dopo,  la sua Speed Six arrivò al Conservative Club in St James quattro minuti prima che il treno arrivasse a Calais. Alle cento sterline vinte, Bentley Boy ne dovette aggiungere altre cento per pagare la multa inflittagli dall’Automobile Club de France per gara non autorizzata su territorio francese, tutto sommato non un prezzo così alto per entrare nella leggenda. Oggi, ad 85 anni dalla straordinaria impresa di Barnato, Bentley presenta alla Techno Classica di Essen la speciale Mulsanne Speed nella limited edition “Blue Train”. La vettura ovviamente ricorda quella famosa Speed Six, ed è stata prodotta in soli quattro esemplari, tanti quanti i minuti di vantaggio di Barnato; ognuno degli esemplari è stato creato  a mano dal reparto speciale Mulliner, ed oltre a farsi riconoscere per la griglia del radiatore con trama quadrata e per le placchette identificative, ha il disegno della macchina del record intarsiato sulla plancia. Oltre a questo, una particolare dotazione: set da pic-nic con logo Blue Train composto da piatti in porcellana di Limoges, posate in argento e flute in cristallo.

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