di Leonardo Frenquelli
“Esperienza, Creatività, innovazione”. Basta lo slogan per capire i principi che dal 1930 guidano Pininfarina, un emblema del successo Made In Italy per il mondo dei motori e del design che, tra le produzioni più recenti vanta la Ferrari 458 Italia e la Maserati Gran Turismo. Negli ultimi anni però, il marchio ha perso un po’ del suo appeal subendo una sensibile riduzione del numero di dipendenti e dell’indirizzo del proprio lavoro. È ormai da tempo che la produzione è limitata a vetture esclusive, di altissima qualità ovviamente, ma non più con la stessa portata degli anni ’90. Ultimamente la Pincar, holding che detiene il 76% delle azioni Pininfarina ha ricevuto numerose offerte da esterni per partecipare attivamente ad uno sviluppo del piano industriale o addirittura per acquisire il marchio, almeno in parte. L’ultimo nome è stato quello di Mahindra&Mahindra, uno dei principali produttori automobilistici indiani, che avrebbe manifestato il proprio interesse per l’acquisto di Pininfarina, decisamente non un buon segnale per il nostro mercato: significherebbe perdere un altro fiore all’occhiello, un’azienda che, sin dal 1930, rappresenta una delle eccellenze del tricolore nel suo settore. In una nota ufficiale però, Pincar ha reso noto un effettivo interesse degli indiani, negando però qualsiasi accordo per un’eventuale cessione dei titoli da essa detenuti. C’è da specificare inoltre, che i titoli di proprietà della holding sono attualmente oggetto di pegno di tredici istituti bancari dopo che nel 2008 supportarono l’operazione di ristrutturazione del debito e quindi, ogni singola decisione sulle azioni in questione, comporta necessariamente il consenso degli istituti creditori o pignoratizi. Come è ovvio, appena saranno effettuate azioni concrete nei confronti della Pininfarina, che sia una nuova partnership o una cessione delle quote Pincar, sarà la holding stessa a renderle immediatamente note. E mentre le voci girano, il mercato azionistico si muove rapidamente, con la società Pininfarina che ha visto una crescita dei propri titoli pari al 26,23%, soltanto basandosi sulle indiscrezioni ed il presunto interesse della Mahindra.