di Leonardo Frenquelli
Il mercato automobilistico non si ferma mai e per le case produttrici non c’è un attimo di pausa. Ogni vettura deve essere aggiornata, ogni gamma ampliata o modificata, in base ai progressi tecnologici o alle richieste dei clienti. Tra le fabbriche che hanno saputo smuovere di più i trend delle vendite a quattro ruote c’è sicuramente la Land Rover che, nonostante i continui successi, non abbassa la tensione e rinnova quasi ogni anno la propria vasta gamma. Simbolo di una svolta potrebbe essere la nuova Land Rover Discovery Sport. Il SUV, erede designato della Freelander, porta con sé i tanti anni dell’esperienza inglese e soprattutto le linee guida partite dalla nascita della Evoque. Stilemi più moderni e dimensioni modificate, fanno della Discovery Sport quella che potrebbe essere una vettura di riferimento per i prossimi anni del mercato inglese e mondiale. Coniugando funzionalità ed estetica è stato ottenuto un design inedito che, oltre ad essere più conforme ai parametri delle nuove Land Rover, ha permesso anche un miglioramento del coefficiente di aerodinamicità della vettura mentre, la lunghezza di 460 centimetri ed il passo maggiorato, hanno portato a garantire un’abitabilità per sette persone. Sarà dunque più grande e più bella, ma si è rimasti comunque vicino alle classiche caratteristiche del SUV britannico, come la guida off-road: grazie all’assale posteriore multilink la vettura acquista una grande maneggevolezza su molti terreni differenti e viene anche migliorato l’angolo di escursione delle ruote, mantenendo dunque anche la percorrenza fuori strada molto agevole e relativamente fluida. Come da prerogativa indispensabile per ogni nuova uscita sul mercato, tanta attenzione è stata data anche alla sicurezza: dal sistema “Wade Sensing”, in grado di calcolare la profondità del guado che la vettura si prepara ad affrontare, si arriva ai classici park assist ed alla frenata di emergenza, aggiungendo inoltre una tecnologia di monitoraggio dell’angolo cieco, soprattutto a basse velocità. La gamma di motorizzazioni conta quattro varianti, tre delle quali immediatamente disponibili, tutte a trazione integrale. Il 4×4 è ad inserimento automatico e funziona tramite il collaudato giunto centrale Haldex e sfruttando i sistemi Efficient Driveline o Active Driveline. Tutti i motori saranno dei quattro cilindri, uno dei quali a benzina e gli altri due turbodiesel: quello a benzina è il “Si4”, un 2.0 biturbo da 240 cavalli di potenza, mentre entrambi i propulsori diesel sono da 2.2 litri, uno con 150 cavalli (TD4) e l’altro da 190 (SD4) ed entrambi con una coppia di 450Nm. L’unico motore che a due ruote motrici, sarà l’ED4, più economico ed attento alla salvaguardia dell’ambiente con consumi ribassati a 119 g/km di CO2.