“Eye tracking”: Opel studia il futuro

 

di Leonardo Frenquelli

 

Tra tutti i marchi automobilistici del mercato internazionale, è ormai una consuetudine la corsa alla tecnologia migliore, più nuova, quella che meglio sappia unire il comfort alla sicurezza. Una delle case che tiene da sempre il passo è la Opel che sta progettando qualcosa di straordinario. Come se non fosse già all’avanguardia l’impianto di illuminazione attualmente di serie su quasi tutta la gamma, sistema AFL + bi- xenon con dieci differenti funzioni e modalità di illuminazione, la casa tedesca punta a far diventare il conducente il vero centro della luce della vettura. È in avanzata fase di progettazione infatti il sistema “Eye tracking” che renderà possibile indirizzare i propri fari solamente con un movimento degli occhi stessi, cambiando punto di vista. È stata necessaria un’ampia elaborazione del sistema che è ora giunto ad una fase molto avanzata, dopo aver incontrato problemi logistici inerenti l’occhio umano stesso e l’elaborazione dei dati. I tecnici dell’International Technical Developement Center Opel di Russelsheim hanno dunque creato una tecnologia tale da effettuare cinquanta scansioni al secondo dell’occhio di chi guida, grazie a dei sensori periferici ad infrarossi ed a dei fotodiodi centrali. Avendo potenziato anche la velocità dell’elaborazione e della trasmissione dei dati, era necessario ovviare ad una condizione naturale inevitabile: l’occhio umano si muove molto spesso, troppo per far sì che i fari seguano ogni singolo cambiamento di direzione, o siano soggetti alle possibili distrazioni dell’uomo. Così, stando a quanto detto da Ingolf Schneider, Direttore della tecnologie di illuminazione Opel, è stato messo a punto un “algoritmo di ritardo”, in grado di fluidificare al massimo il cono di luce prodotto dall’impianto. Indipendentemente dal pilota comunque, un minimo di illuminazione sarà comunque garantita dall’anabbagliante della vettura.

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