Volkswagen, avanti a suon di successi

 

di Leonardo Frenquelli

 

Continua il cammino verso la leadership del mercato mondiale per la Volkswagen. La casa tedesca ha fatto registrare ancora dei dati eccezionali, frutto di un lavoro ben pianificato nel tempo che ha garantito un fatturato di oltre 200 miliardi. Le armi segrete dei tedeschi sono senz’altro la lungimiranza e la pazienza: nonostante i tredici miliardi di utile incassati, per le prossime stagioni è già stato programmato un piano globale di tagli e riduzioni, indirizzato a rendere ancora più efficiente e redditizia la produzione. Preso atto dei costanti miglioramenti infatti, a Wolfsburg hanno comunque deciso di risparmiare altri cinque miliardi entro il 2017, riducendo la gamma ad i modelli che danno i migliori feedback e gratificando il più possibile tutti i dipendenti. L’obiettivo storico è quello di superare i gruppi rivali di Toyota e General Motors, una prospettiva che dovrebbe essere raggiunto addirittura prima del 2018. Dopo aver sacrificato la Eos, la coupè-cabriolet sulla base della Golf, Volkswagen ha recentemente annunciato l’interruzione della produzione della Polo a tre porte (il pubblico ha dimostrato di preferire la versione cinque porte) e non è escluso che altri modelli siano destinati a scomparire. Stando alle ultime indiscrezioni, il maggiore indiziato è lo storico Maggiolone: negli ultimi tre anni, le vendite non sono state eccellenti e più basse rispetto a ciò che ci si aspettasse a Wolfsburg. Potrebbe dunque chiudersi un capitolo che, indubbiamente, ha segnato la storia del mercato automobilistico mondiale. Un sacrificio importante che, molto probabilmente darà i suoi risultati, come già sta accadendo per i dipendenti, con gli operai in prima fila: il piano di risparmio è attuato, come detto, anche per estremizzare l’efficienza del loro lavoro e sono già pronti cospicui bonus per l’operato svolto fino ad ora. L’ultimo passo, target principale in casa Volkswagen, è quello di innalzare il margine percentuale di utile, non solo sui modelli, ma su ogni singola vettura venduta, proprio per andare a smuovere i colossi extra-europei, anche prima del previsto.

Lascia un Commento