di Maurizio Elviretti
Sono passati ben 65 lunghissimi anni dal debutto di uno dei pezzi “vintage” più famosi di sempre. Infatti nel marzo del 1950 fece ufficialmente il suo esordio su strada il Volkswagen Transporter, meglio conosciuto come “Bulli”. Costruito ispirandosi chiaramente alle forme e alle linee del Maggiolone originale, il Transporter è divenuto nel corso degli anni il simbolo di un’intera generazione, quella dei “Figli dei Fiori”. Un grande traguardo, anche se le ultime generazioni della gamma non assomigliano nemmeno lontanamente al loro illustre progenitore. In Brasile addirittura c’è chi ha iniziato a produrlo ancora con le sue caratteristiche originali e con un motore moderno, ma è praticamente impossibile staccare il Bulli dall’immaginario collettivo dei suoi gloriosi anni a cavallo tra i decenni ’60 e ’70. La prima versione del Transporter era dotato di un motore da 1.100 cc di cilindrata e poteva sviluppare una potenza di appena 24 CV. Nonostante questo, però, era in grado di trasportare fino a otto persone, con l’ultima fila di sedili in grado di essere rimossa per fare spazio ai bagagli. Il T1, la primissima generazione del mezzo, ebbe un successo tale che la Volkswagen si vide costretta a costruire uno stabilimento dedicato solamente a lui pochissimi anni dopo il suo debutto. Da allora, nei già citati 65 anni, sono state vendute ben 11 milioni di unità.