di Maurizio Elviretti
In casa Seat erano diversi anni che ingegneri e costruttori stavano pensando ad un nuovo SUV, almeno da quando uscì, nel 2011, il concept Ibx. Doveva essere di taglia medio-piccola, e invece nel frattempo è cresciuta fino a 465 cm: questa la lunghezza della 20V20 esposta, proprio in questi giorni, al Salone di Ginevra, concept che svela definitivamente le intenzioni del costruttore spagnolo. La Seat 20V20 ha un design giocato su linee tese e passaruota muscolosi: come molte proposte di ultima generazione, fonde vari elementi stulistici di coupé e suv. Difficile immaginare che il concept possa entrare in produzione così com’è, molto più semplice ipotizzare che, nel corso degli anni, si vada incontro a più di una modifica, esteticamente parlando. La Seat 20V20 dovrebbe nascere sul pianale modulare Mqb ed essere stretta parente della prossima Volkswagen Tiguan: ha un passo di 279 cm e una capacità di carico che, in condizioni normali, promette più di 600 litri. Il prototipo appare molto curato, con tanto di sedili rivestiti in pelle Poltrona Frau con un motivo tridimensionale; le cuciture sono in contrasto, colore arancio; non mancano in abitacolo particolari in alluminio. Tra le tecnologie degne di menzione, la chiave d’avviamento (Seat Personal Drive) che incorpora alcuni profili d’uso personalizzati per quanto riguarda gli aspetti funzionali dell’auto; curato il sistema multimediale con connessione a Internet e possibilità di interfacciarsi ai dispositivi più diffusi. Sul fronte motori, la Seat sottolinea che sulla piattaforma della 20V20 possono essere installati anche il 2.0 TSI da 300 CV (quello, per intenderci, della Golf R) e il 2.0 TDI da 240 CV (il biturbo della Passat): c’è spazio anche per il powertrain ibrido di tipo plug-in che già equipaggia le GTE di casa Volkswagen e le e-tron dell’Audi.