All-in: vince il computer

 

di Flavio Grisoli

 

In questo numero non parliamo di automobili, ma di macchine. Intese come strumenti automatizzati in grado di fare qualcosa. Piccola parentesi: in Italia siamo molto vicini alla commercializzazione (si badi bene: commercializzazione) di “Robot da compagnia”. Ne riparleremo. Nel caso avessimo abbastanza denaro per permettercene uno, perché non chiedere ai ricercatori dell’Università dell’Alberta di “installarci” il software per giocare a poker? Ebbene sì, il dott. Bowling e il suo team ha sviluppato il computer imbattibile a poker. Variante heads-up-limit pot hold’em. Una battaglia a due, sostanzialmente, con limite di puntata prefissato. Giocando miliardi di mani contro se stesso, Cepheus (questo il nome dato alla macchina) ha imparato la strategia migliore per vincere. Il risultato, è che questa variante del poker è stata praticamente risolta dal programma. Vale a dire che gioca una partita quasi perfetta. Ma come fa? “Il programma impara dalle mani giocate, dagli eventuali errori commessi – dice Michael Bowling, il coordinatore del progetto – e anche se hai giocato 60 milioni di mani di poker per 70 anni, 12 ore al giorno senza mai aver commesso errori, non potrai mai dire con certezza statistica di essere meglio di Cepheus”. I ricercatori sanno che il computer può rimanere in testa in un heads-up contro un umano almeno finché questo rimane in vita. Praticamente per sempre. Il team di ricercatori ha anche creato un sito web nel quale i visitatori potranno  cimentarsi contro la macchina. C’è sempre da imparare però: anche se gli esseri umani non sono in grado di sconfiggerlo, Cepheus consente di migliorare il proprio gioco. Per esempio, il programma dimostra che il dealer ha un effettivo vantaggio nel gioco. Sorprendentemente, inoltre, Cepheus sceglie di rimanere in gioco in un’ampia gamma di mani, anche quelle convenzionalmente giudicate “cattive”, e che i giocatori umani sarebbe tentati di “foldare”. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista “Science”.

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