di Maurizio Elviretti
Il Giappone punta a diventare l’alleata numero 1 dell’idrogeno, anche in vista delle prossime Olimpiadi del 2020, per offrire al mondo l’immagine di un Paese che riesce a precorrere i tempi sul fronte della mobilità sostenibile e per attrarre nuovi investimenti. Dopo il disastro di Fukushima il Giappone ha avviato una rivoluzione energetica puntando tutto su fonti rinnovabili sicure come il geotermico, l’eolico e il solare. Anche sul fronte della mobilità sostenibile, il governo nipponico vuole imprimere una svolta verde allo sviluppo del mercato e lo fa scommettendo sulle auto a idrogeno. Come prima mossa, il Governo ha deciso di stanziare 385 milioni di dollari per la realizzazione di una rete di stazioni di ricarica. Soltanto quando sarà possibile accedere in tutto il Paese al rifornimento di idrogeno, in modo rapido ed economico, le vendite di auto fuel cell potranno infatti decollare. I fondi messi a disposizione dal Governo verranno utilizzati anche per finanziare una serie di misure e agevolazioni volte a favorire la diffusione dei veicoli a idrogeno. Le autorità giapponesi hanno già siglato due importanti partnership con le case automobilistiche leader nella tecnologia fuel cell: la Toyota e la Honda. Saranno queste due compagnie ad occuparsi della progettazione e della realizzazione di 35 nuove stazioni di ricarica per le auto a idrogeno. Nei prossimi cinque anni, stando alle prime stime diffuse dagli analisti, in una metropoli altamente trafficata come Tokyo se ne conteranno circa 6 mila. Gli obiettivi a lungo termine del Giappone, per inaugurare l’era dell’idrogeno, sono molto più ambiziosi: il Governo punta infatti a far circolare 100 mila vetture e 100 autobus a idrogeno a Tokyo entro il 2025, con l’apertura di 80 stazioni di rifornimento.