di Maurizio Elviretti
Continuano a crescere i numeri relativi al car sharing, e sembrano destinati ad aumentare ancor di più cambiando così il concetto di utilizzo dell’auto. Un recente studio di Frost & Sullivan, commissionato da Zipcar UK, analizza fino a che punto i modelli di business per il car sharing, nuovi ed esistenti, possono crescere a Londra. Un caso emblematico, dunque, che ci indica quello che potrebbe succedere anche in città come Roma o Milano. La recente ricerca mostra come, entro il 2020, Londra potrebbe raggiungere una riduzione delle emissioni di gas serra dalle automobili fino al 6%, togliendo dalla strada circa 120.000 veicoli. Questa analisi indica che il trend di crescita del car sharing potrebbe arrivare addirittura a quota 800.000 utenti entro il 2020, contro gli attuali 140.000. Di questi 800.000, il 74% proverrebbe dalle zone più centrali di Londra. Ciò, quasi sicuramente, renderebbe Londra il più grande mercato del car sharing al mondo. Inoltre, attualmente un veicolo in car sharing si traduce in 17 auto private in meno sulle strade di Londra. L’analisi di Frost & Sullivan ha quantificato un potenziale risparmio sui costi di 359,6 milioni di sterline scegliendo i servizi di car sharing rispetto all’auto di proprietà, di cui 238,3 milioni di sterline per i servizi tradizionali e 121,3 milioni di sterline per il car sharing one-way. Inoltre, con 120.000 automobili in meno sulle strade di Londra nel 2020, questa riduzione del 4,2% delle auto londinesi si tradurrebbe in un chilometraggio sensibilmente ridotto, il 5,6% in meno di emissioni di CO2 e una riduzione dello stress da parcheggio sulle strade di Londra.