Nuova Smart Fortwo: la prova

 

di Filippo Gherardi

 

La Smart Fortwo cambia forma ma non l’essenza. La nuova versione della citycar simbolo, indiscusso e numeri alla mano, dell’ultima generazione rimane legata a filo doppio con i modelli che l’hanno preceduta per quel che concerne lunghezza (2,69 m), trazione e motore rigorosamente posteriori, cellula Tridion sinonimo di sicurezza per l’intero abitacolo e praticità tra le strade cittadine. Tuttavia non mancano le novità, alcune anche particolarmente considerevoli. Cominciamo con gli ammortizzatori più morbidi, ideali per le superfici irregolari dell’asfalto cittadino, proseguiamo con un volante ancora più maneggevole che accompagna un diametro di sterzata, record, di 6,95 metri. In termini estetici, la nuova Smart Fortwo aumenta, nei limiti del possibile, la propria muscolosità, presentando un nuovo frontale arricchito da un cofano più robusto ed orizzontale oltre che da nuovi gruppi ottici rivisitati ed ingranditi, nelle forme, tanto all’anteriore quanto al posteriore. All’interno si avvertono da subito i 10 cm di larghezza in più rispetto della nuova Smart Fortwo rispetto ai modelli precedenti, i sedili si presentano più larghi e di conseguenza ancor più comodi, quello del passeggero, inoltre, diventa reclinabile raggiungendo un’estensione massima, e una conseguente capacità di carico, di 170cm. Dal monitor touchscreen 7” collocato al centro della plancia si accede a tutte le principali funzioni, a cominciare da stereo, telefono e navigatore, dal volante, attraverso dei semplici comandi, si può invece gestire il computer di bordo con display a colori da 3,5″ posto al centro del quadro strumenti. Nuovi bocchettoni per l’aria, tetto panoramico, cerchi in lega ed un bagagliaio che per capienza ricorda quello delle versioni antecedenti ma migliorato, notevolmente, per praticità di apertura con un’unica leva posta al centro del portellone. Da un punto di vista tecnico, la novità più considerevole è senza dubbio quella legata al cambio manuale, con la prima azionabile in movimento, a cui a partire da marzo verrà affiancato però il consueto cambio automatico. Due motori differenti, uno da 70 e l’altro da 90 CV, entrambi a benzina ed entrambi a 3 cilindri. Cinque, al contrario, le versioni disponibili: youngster, sport edition 1, passion, proxy e prime, con il modello d’ingresso (youngster) ben più equipaggiato rispetto a quanto non succedeva con le precedenti versioni. La nostra redazione ha avuto modo di provare, lungo le strade del centro di Roma, la versione Passion, con sedili ed interni in tessuto black-orange, volante e pomello del cambio (manuale) in pelle e cerchi in lega da 15”. I prezzi, IVA inclusa, partono dai 12.000 euro ed arrivano fino ai 15.500.

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