Rischio fine carburanti: possibile nel 2067

 

di Maurizio Elviretti

 

Segnatevi questa data: 2067. Questo potrebbe essere l’anno in cui tutte le riserve di benzina, gpl e diesel saranno prosciugate. Infatti secondo la British Petroleum le riserve mondiali di petrolio, comprendenti anche gas e condensati, basteranno ancora per soli 53 anni, a meno che il tasso attuale di consumo non si riduca all’improvviso, cosa ovviamente molto improbabile. In sostanza l’umanità potrà contare su riserve accertate, sufficienti a rispondere alla domanda globale, per un paio di generazioni.
Lo afferma la 63esima edizione della Statistical Review of World Energy realizzata dalla British Petroleum, che evidenzia come nel 2013 la maggiore crescita nei consumi sia stata registrata negli Stati Uniti con un incremento di oltre 400mila barili di petrolio al giorno superando, per la prima volta dal 1999 ad oggi, la Cina che si è fermata a “soli” 390mila barili.
A livello di incremento delle riserve di petrolio, i più importanti contributi sono arrivati dalla Russia con 900 milioni di barili e dal Venezuela con 800 milioni. I membri dell’OPEC continuano comunque a detenere il 71.9% del totale delle riserve. Nello scorso decennio, le scorte di petrolio sono comunque aumentate del 27%, per un totale di 350 miliardi di barili. Lo studio della BP evidenzia come il prezzo del barile del petrolio (che influenza quello dei carburanti alla pompa) sia rimasto negli ultimi tre anni sempre al di sopra dei 100 dollari per il terzo anno consecutivo, con una leggera diminuzione (-3,01 dollari) rispetto al prezzo del 2012 quando lo scorso anno il prezzo medio del Brent è stato di 108,66 dollari al barile.

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