di Valerio Zuddas
È ormai acqua passata l’errore di Long Beach per Ryan Hunter-Reay, che ripete il successo del 2013, diventando il terzo vincitore in tre gare, dopo il trionfo al Barber Motors Park. Il successo del team è stato completato anche dal secondo posto di Marco Andretti, autore di una grande gara e dalla settima posizione conquistata da James Hinchcliffe. Va anche detto, però, che il successo non sarebbe stato possible senza il clamoroso errore di Will Power: l’australiano, scattato bene dalla pole dopo che la direzione gara aveva giudicato accettabili le condizioni meteo, era andato fuori pista alla curva 16 poco dopo aver montato le gomme da asciutto. Alla fine della gara ha chiuso al quinto posto dietro anche a Scott Dixon e a Simon Pagenaud, risalito dalla decima piazza. La top ten prosegue con Justin Wilson, che è riuscito a rimontare ben 10 posizioni, James Hinchciffe, Josef Newgarden, Tony Kanaan (che dopo le qualifiche, a dir poco disastrose, ha scalato addirittura 14 posizioni) e Charlie Kimball. La pista umida e scivolosa non ha favorito Juan Pablo Montoya, scivolato nella ghiaia all’esterno della curva 11, così come Takuma Sato, uscito prima del colombiano, e Mikhail Aleshin, rovinato sulle protezioni della curva 13, incidente che ha causato la caution che ha chiuso definitivamente le ostilità. Il pilota russo in precedenza aveva già avuto un contatto che gli aveva fatto perdere terreno con Sebastien Bourdais nelle prime fasi della gara, causando un’altra penalità per il campione francese, che non riesce più a ritrovare il ritmo nonostante una monoposto attrezzata e finalmente all’altezza, sprecando un’altra buona occasione per avvicinarsi alla vetta, non andando oltre il quindicesimo posto. Un’altra penalità è stata assegnata anche a Helio Castroneves, che ha sbagliato clamorosamente box. La prossima gara, la prima edizione del GP di Indianapolis, è in programma per il prossimo 10 maggio.