Modello vincente

 

di Flavio Grisoli

 

Sono trascorse solo tre gare del campionato di Formula 1 ma già si è capito che ci sarà una scuderia (con i suoi due piloti) che correrà per il titolo con le altre che si dovranno accontentare (a meno di clamorosi ribaltoni) della lotta per il secondo posto costruttori e il terzo piloti. La Mercedes ha dato prova di grandissima affidabilità e soprattutto prestazioni strabilianti. Gli ultimi giri del GP del Bahrain dopo la ripartenza per Safety Car ne sono una testimonianza chiara. Un abisso scavato in una decina di tornate sul circuito di Sakhir, con Hamilton e Rosberg a fare da cannibali e gli altri che sembrano di un’altra categoria. Ma cosa c’è dietro? Cosa ha la Mercedes in più rispetto agli altri? A parte l’aerodinamica, particolare (non da poco) davvero azzeccato quest’anno e tallone d’Achille nelle passate stagioni, il vero “crack” è rappresentato dal motore. Sul quale a Stoccarda ci stanno lavorando da due anni. Il primo particolare è rappresentato dalla posizione del compressore del turbo e la turbina, che sono posizionate sulle estremità opposte del gruppo motore, collegate da una piccola asticella. Questo comporta una serie di vantaggi che si ripercuotono sulle prestazioni e sui consumi: l’aria, non attraversando molte tubazioni, porta ad un turbo lag molto inferiore rispetto alla concorrenza, che si ripercuote positivamente sull’ERS, che ha bisogno di meno potenza per mantenere la turbina di spooling off dell’acceleratore. Che a sua volta migliora l’efficienza della vettura, con più potenza e meno consumo di carburante. Con il compressore più lontano dalla turbina, poi, il W05 (questa la sigla del motore Mercedes) ha un intercooler (l’unità di raffreddamento) più piccolo, il che significa che le Mercedes hanno delle fiancate più rastremate che migliorano l’efficienza aerodinamica. Il compressore di fronte al motore, poi, ha consentito ai tecnici delle frecce d’argento di spostare il cambio più in avanti, raggiungendo un centro di gravità più favorevole, migliorando la manovrabilità della vettura. Ci troviamo di fronte, come alcuni analisti hanno segnalato in queste prime settimane di corse, ad una situazione simile a quando la Red Bull introdusse gli “scarichi soffiati” (oggi vietati), con la sola differenza che all’epoca fu possibile copiarli, oggi invece no, perché il progetto dei motori è bloccato per la regola della riduzione dei costi. La Mercedes si ritrova così con un grandissimo vantaggio, che difficilmente potrà essere colmato dalla concorrenza.

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