Volvo: ecco i sensori che sorvegliano gli occhi

 

di Maurizio Elviretti

 

Lo sguardo indirizzato ovunque, magari sullo schermo di un telefonino, ma non sulla strada. O la stanchezza, pericolosa compagna di viaggio. È anche per minimizzare i possibili rischi dovuti alle distrazioni o a condizioni fisiche non ottimali che Volvo sta studiando dei nuovi sensori intelligenti, da installare sul cruscotto, per monitorare lo stato di chi si mette alla guida. Una mano in più sul fronte della sicurezza, ma anche una delle future “chiavi” per la guida autonoma. La ricerca è condotta da Volvo Cars in partnership con la Chalmers University of Technology di Göteborg, ha l’obiettivo dichiarato di “conoscere l’automobilista” e si basa su sensori composti da Led a infrarossi, non percepibili dall’uomo ma in grado a loro volta di riconoscere la direzione dello sguardo o di misurare l’apertura degli occhi: in questo modo, l’auto può intervenire in caso di bisogno, ad esempio per un improvviso colpo di sonno. Come è intuibile, i possibili impieghi dei sensori sono molteplici: si va dall’attivazione di sistemi di sicurezza passivi all’intervento diretto del veicolo, ad esempio per il mantenimento della corsia (Lane Keeping Aid) o l’attivazione dell’impianto frenante (Collision warning). Secondo Volvo, il sistema può affiancare con efficacia anche il Cruise Control con Queue Assist, per code e traffico intenso. I tecnici della Casa sostengono che i sensori sono effettivamente in grado di “riconoscere e stabilire se il conducente è stanco o distratto, permettendogli di fare maggiore affidamento sull’auto sapendo di poter ricevere aiuto quando serve”: ma gli orizzonti della tecnologia spaziano anche oltre il loro naturale utilizzo, quello sul fronte della sicurezza.

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