di Maurizio Elviretti
A Ginevra la Maserati c’è con il suo passato, il suo presente e il suo futuro. L’apice dell’attenzione si tocca con la presentazione della Alfieri, il concept di un 2 più 2 compatto (è grande come una Porsche 911). Un prototipo che sembra già un modello di serie e anticipa il design delle prossime Maserati. Alfieri, come il più eminente dei fratelli Maserati, il genio dell’ingegneria meccanica che fondò le Officine Alfieri Maserati un secolo fa. Creata nel Centro stile Maserati di Torino da un gruppo di giovani sotto la direzione di Marco Tencone e con la supervisione di Lorenzo Ramaciotti, la Alfieri vuole ricordare il retaggio sportivo del marchio. La 3500GT del 1957, la 5000GT del ‘59, la Indy del ‘69. Ma la fonte dell’ispirazione più copiosa è stata la A6 GCS del 1953, disegnata da Pininfarina: un’auto che oggi viene considerata un capolavoro di stile, ancor prima che un modello da corsa per gentlemen driver. Aggressiva ed essenziale, con un lungo e basso frontale, i cerchi di 20 pollici davanti e 21 dietro, con i raggi decorativi citano i cerchi a raggi degli anni cinquanta e un interno minimalista e racing, l’Alfieri è una GT più sportiva dell’attuale GranTurismo e le sue proporzioni potrebbero anticipare una prossima Gran Sport. Il motore è un V8 aspirato da 4,7 litri made in Maranello, da 470 cavalli a 7000 giri e 520 Nm di coppia massima a 4750 giri. Cambio a sei marce elettro-attuato.