Buone Nuove

 

di Flavio Grisoli

 

La notizia mette di buon umore, e comunque è un trend che volenti o nolenti nei prossimi anni ci troveremo “costretti” a seguire. Nel 2020 la Rse (Ricerca sul Sistema Energetico) prevede che il costo e le prestazioni delle auto elettriche potranno eguagliare quelle delle auto a combustione. Che i risultati delle vetture ad alimentazione “alternativa” siano in netta crescita ce lo dicono anche i dati: l’anno scorso le auto ibride hanno visto le vendite aumentare del 118,3% a 14.926 unità, pari a una quota di mercato dell’1,1% rispetto allo 0,5% del 2012. Buona performance anche per le motorizzazioni a metano, che hanno proseguito nella loro crescita a doppia cifra (68.013 consegne, +26,7%) grazie all’aumento della gamma di modelli offerta sul mercato e hanno portato la quota di mercato dal 3,8 al 5,2%. I veicoli elettrici sono passati da 0,04 al 0,07%, con immatricolazioni di appena 864 unità (+64,9%). Ancora è poco, ma in un mercato forse eccessivamente tradizionalista e sfuggente alle novità come il nostro sono comunque dati da accogliere positivamente. Tornando allo studio Rse, pubblicato nella monografia “E…muoviti! Mobilità elettrica a sistema” presentata negli scorsi giorni al Politecnico di Bari, uno dei ricercatori dice: “Le prestazioni miglioreranno costantemente nel corso dei prossimi anni, mentre i consumi caleranno di circa l’1% ogni anno. A questo, possiamo prevedere un calo dei prezzi che oscilla tra il 5% e il 10% annuo”. Facendo due rapidi calcoli, intorno al 2020, una piccola utilitaria elettrica (dotata di una batteria di 20kWh con un’autonomia di 150 km) costerà quanto un’omologa con un motore a combustione. Il modello costruito dai ricercatori Rse si spinge ancora più avanti, perché prevedono che nel 2030 un’auto su quattro sarà ricaricabile da rete (plug-in). Quindi circa 10 milioni di veicoli che potrebbero far risparmiare 1,8 miliardi di Euro di importazione di energia primaria.

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