di Leonardo Frenquelli
La Lotus fu fondata a Hethel, Inghilterra, nel 1952. L’uomo che diede il via a questo marchio fu Colin Chapman, attivissimo ingegnere inglese, in particolare nel secondo dopo guerra. Probabilmente neanche lui avrebbe immaginato la strada che le sue vetture avrebbero compiuto, dalla Formula 1 ad eccezionali veicoli stradali, fino a fare la storia delle quattro ruote d’oltre manica. Nel 1996 il marchio è stato acquisito dalla malese Proton ma la sua importanza non è cambiata, anzi l’ha portato a netti miglioramenti, in ambito professionistico e non, tanto da puntare a nuovi campi di produzione. Infatti, come era stato annunciato in una conferenza stampa del giugno scorso tenutasi a Berlino, la Lotus ha presentato la prima moto o meglio, “hyper moto”. “Iconic”: così gli addetti ai lavori parlano della nuova C-01, la futuristica due ruote svelata ormai ufficialmente dalla Lotus, frutto di tanto lavoro e dell’impegno di più costruttori. Nata come una moto stradale da prestazioni eccezionali, è frutto della collaborazione tra Kodewa, team tedesco di corse automobilistiche, il gruppo motoristico Holzer, il tutto sotto la direzione di Colin Kolles, l’autorizzato dalla Lotus per la costruzione delle moto per lo storico marchio inglese. Oltre alle caratteristiche tecniche, chiaramente da approfondire, la C-01 si distinguerà per il design innovativo e futuristico. Il concept designer che ha lavorato al progetto è Daniel Simon: tedesco classe 1975, ha iniziato la sua carriera in Volkswagen e da lì, in pochi anni, si è creato un nome per la sua creatività per collaborazioni con Seat, Lamborghini e Bugatti, fino ad arrivare alla Disney ed al grande schermo. Simon ha infatti disegnato le fantascientifiche moto del film Tron Legacy del 2010. Per richiamare la storia della Lotus, sarà disponibile in diverse livree, che si riferiranno a imprese sportive del marchio nel corso degli anni. Iconica dunque, avveniristica nel design e non solo: i materiali che comporranno la C-01, saranno a prova di spazio. Il telaio, compatto e resistente sarà infatti un misto tra titanio e fibra di carbonio evidentemente senza badare a spese, dato che ne sono stati prodotti soltanto cento esemplari. Come detto, si tratterà di una stradale ad altissime prestazioni, non di una sportiva come altri modelli Italiani o asiatici. Per mantenere alto il nome Lotus i tecnici hanno deciso di montare un bicilindrico a V da 200 cavalli, posto esattamente al centro della struttura, caratteristica che influenza molto la ciclistica del mezzo. Per regolare la spinta del propulsore, sarà montato un cambio idraulico a sei rapporti in modo da dosare la potenza erogata sul posteriore della moto.