di Leonardo Frenquelli
Anche quest’anno si è svolta la sessione di test invernali della MotoGP a Sepang, in Malesia. Tappa ormai classica, sta diventando più importante di anno in anno per tutti i team del motomondiale che, dopo un mese e mezzo di “pausa” ed ancora lontani dall’inizio della stagione che verrà, possono studiare al meglio le nuove moto, prendere i giusti provvedimenti e, soprattutto, provare ogni singolo dettaglio. La prima giornata è stata il 4 febbraio con tutti i grandi team già presenti ed al lavoro sui propri prototipi. Il team LCR Honda di Lucio Cecchinello ha affidato a Stefan Bradl la sua guida e nulla meglio del tracciato malesiano può essere utile a mettere alla prova le caratteristiche della Honda in frenata e lavorare sulla trazione, da spingere al massimo per poter pensare di avvicinare gli alieni, i piloti ufficiali. Soddisfatto il team LCR, come è subito stato contento delle sue prestazioni uno dei più attesi al varco della bandiera a scacchi per la nuova stagione: Valentino Rossi. Mentre Marquez ovviamente già volava con i tempi migliori (quest’anno nessuno potrà dire che non abbia il passo gara o critiche simili), il Dottore è partito concentrato ed alla fine della prima giornata di test ha fatto registrare il secondo tempo, staccato di cinque decimi, proprio dal “Fenomenino”. Se l’anno scorso Rossi si lamentava di non avere “feeling” con la sua M1, nel 2014 sembra aver trovato quanto di più simile. Dietro di lui Pedrosa, che ha dimostrato di tenere il passo, con un ritardo di sei decimi dal campione del mondo, e poi Jorge Lorenzo, lo sconfitto in cerca di rivalsa ma non ancora al massimo della condizione. Una nota negativa per la prima, come per l’intera sessione, sono le prestazioni Ducati: i migliori tempi l’ha fatti registrare il privato Iannone, l’unico tra i primi dieci. Poi Dovizioso e Crutchlow: sembra che per loro si annunci un altro anno faticoso, ad arrancare per ottenere punti, ma i piloti sono usciti dal circuito dicendosi ottimisti e soddisfatti per il lavoro specifico svolto sul freno motore e sui consumi. La seconda giornata vede ancora Marquez dominare ma stavolta al secondo posto c’è Pedrosa, che dovrebbe essersi ormai abituato a seguire il compagno/rivale di squadra, mentre a chiudere l’ipotetico podio c’è proprio Stefan Bradl, sulla Honda di Cecchinello. Dopo aver portato a termine 60 giri ed aver provato diversi tipi di pneumatici, Rossi ha fatto registrare il quarto miglior tempo, davanti ad un sorprendente Espargaro ed ancora una volta davanti a Lorenzo, stavolta sesto. Dopo due giorni di dominio quasi scontato, Marc Marquez, padrone in controllo totale della sua Honda Repsol, ha deciso di alzare l’asticella. Dato uno sguardo al record della pista ha deciso di abbassarlo un po’, così giusto per mantenere chiare le idee: 1:59.533. Ancora una volta, l’unico ad avvicinarsi al passo di Marc è stato Valentino che ha fatto registrare il miglior tempo sul giro a Sepang della sua lunga e pluripremiata carriera. Con l’ex numero 93 a fare la lepre, tutti i team si sono concentrati sui dettagli ed hanno cercato di sfruttare al meglio la disponibilità di Sepang, sia per la pista che per il meteo di tutti e tre i giorni di prove. Insomma, quest’anno sembra essersi alzato il livello e ci si potrebbe aspettare qualche grande ritorno, come si poteva leggere dal volto dei meccanici Yamaha, fiduciosi perché entrambi i loro piloti hanno portato a termine la simulazione di un Gp, con riscontri più che positivi. Il motomondiale prenderà il via il 23 marzo in Qatar ed ogni team è pronto a dare il meglio e a spingere al massimo i propri prototipi per salire più in alto possibile in classifica, Marquez permettendo.