di Germana Condò
Con il Decreto Milleproroghe il Ministero dei Trasporti aveva stabilito che dal 9 gennaio sarebbe entrata in vigore la nuova procedura per rinnovare la patente. Dopo la data di scadenza, infatti, il documento attestante l’abilitazione alla guida avrebbe dovuto essere ristampato ogni volta, non essendo più valida l’applicazione del bollino di rinnovo sulla stessa. Un sistema volto ad avvicinare le patenti italiane ai criteri europei, e soprattutto a renderle più difficili da contraffare. Ora però tutto potrebbe fermarsi per effetto dell’emendamento proposto dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome che si sono riunite lo scorso 23 gennaio e hanno elaborato una serie di proposte di emendamenti al Decreto Legge 150 del 2013, documento denominato “Proroga di termini previsti da disposizioni legislative”. Tra le proposte vi è quella di procedere ad un differimento delle disposizioni previste per la procedura di rinnovo della patente per almeno un anno, con l’indicazione delle motivazioni della richiesta. La prima osservazione è di natura tecnica, “come ad esempio l’assenza di attrezzature informatiche necessarie per il corretto funzionamento soprattutto negli ambulatori periferici”. Altra questione da rivedere secondo quanto emerso dalla Conferenza riguarda l’introduzione di ulteriori regole burocratiche nelle procedure, cosicché si attribuirebbe al medico, che deve effettuare la visita e rilasciare la certificazione al guidatore, il compito di eseguire “atti meramente amministrativi, come ad esempio riportare i codici a barre dei bollettini versati dall’utenza”. Infine, si allungherebbero i tempi di rilascio della certificazione. Il testo è poi stato trasmesso al Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato Anna Finocchiaro e al relatore del provvedimento Giuseppe Esposito. La questione quindi per il momento resta aperta, nell’attesa dei nuovi sviluppi. Nel frattempo, bisogna ricordare che il Decreto Legge ha previsto l’entrata in vigore della nuova procedura di rinnovo per il 9 gennaio 2014, concedendo un termine di venti giorni di tolleranza per consentire ai medici di adeguarsi con la strumentazione. A conti fatti il termine dovrebbe essere scaduto. Resta il dubbio sul fatto che effettivamente le strutture si siano attrezzate per rispettare la procedura così come disposto nel Decreto Legge e soprattutto se i medici incaricati siano in grado di utilizzare adeguatamente le attrezzature informatiche e riescano compiere tutti quegli atti meramente amministrativi cui sarebbero obbligati come, ad esempio, ad inserire correttamente i codici a barre dei bollettini versati dall’utenza.