di Germana Condò
Ha investito molto il gruppo Fiat nel progetto di rinnovamento e rilancio dell’immagine di Chrysler, nello specifico un miliardo di dollari per uno dei modelli di punta, la berlina media Chrysler 200 che nel 2013 ha registrato un incremento delle vendite del solo 1% rispetto all’anno precedente. Così la presentazione della nuova versione della 200 al Salone di Detroit rappresenta per Fiat un nuovo trampolino di lancio con l’obiettivo di sottrarre clienti a Ford Fusion, Honda Accord e a tutte le altre vetture che riempiono il segmento delle medie compatte. L’estetica è totalmente rivisitata con un design più filante, che diventa sfuggente sulla coda, richiamando il posteriore di una coupé. In base all’assetto i cerchi in lega possono essere da 17, 18 o 19 pollici. La novità assoluta consiste nel fatto che rappresenta il primo esemplare di questo segmento ad avere in dotazione di serie una trasmissione automatica a nove rapporti. Rispetto alla versione precedente a sei marce, la nuova 200 ne ha tre in più e nonostante questo ha un peso inferiore di 14 kg. Realizzata sulla piattaforma CUS-Wide, la stessa della nuova Alfa Romeo Giulietta e della Jeep Cherokee, la Chrysler 200 può essere richiesta nella versione con quattro ruote motrici, che agiscono però anche senza l’ausilio della trazione integrale per contenere i consumi, questo è possibile grazie ad un sistema abbinato al motore V6 che elimina il collegamento con il retrotreno. All’inizio Chrysler 200 verrà proposta con due propulsori quattro cilindri, un 2.4 litri Tigershark MultiAir capace di erogare 184 CV e un Pentastar V6 da 3.6 litri con 295 CV, entrambi disponibili anche a trazione integrale. Attualmente la nuova berlina viene prodotta nello stabilimento di Sterling Heights in Michigan, non più a rischio chiusura per ora, ma che anzi è stato modernizzato attraverso una serie di investimenti volti all’introduzione di una linea di montaggio della carrozzeria completamente robotizzata.