di Valerio Zuddas
Aumenta il consumo del diesel nei trasporti in Europa, a discapito della salute. L’allerta è stata lanciata nell’ultimo rapporto annuale sui trasporti, dall’Agenzia europea dell’ambiente (Aea), secondo la quale ben il 69% del carburante consumato sulle strade in Europa nel 2012 è diesel, mentre solo il rimanente è benzina. La produzione italiana di veicoli diesel è tra le più importanti in Europa e occupa l’ottavo posto nella classifica dell’Ue. Il diesel emette più polveri sottili (Pm) e ossidi di azoto (NOx) rispetto alla benzina. Gli stessi inquinanti (NO2 e Pm10) per cui l’Italia registra livelli fra i più elevati in Europa, specie al Nord, dove è presente un eccessivo traffico e a causa dell’uso di vecchie auto. L’Italia in Europa è ancora al top per numero di veicoli per mille abitanti: 610 nel 2011, subito dopo Islanda (645) e Lussemburgo (658). Fino ad ora si è cercato di porre rimedio con dei ticket per accedere al centro come gli ecopass, che hanno portato ad una riduzione del 18% del traffico a Roma fra il 2000 e il 2005, del 23% a Bologna fra il 2004 e il 2006 e del 14% in nove mesi fra il 2007 e il 2008 a Milano. L’auto, però, è di fatto ancora il mezzo maggiormente utilizzato dagli italiani nei centri urbani: in un’indagine svolta da Eurobarometro, il 52% degli intervistati a Palermo usa la macchina e il 19% la moto, piazzandosi al secondo posto dopo Lefkosia a Cipro (89% e 2%). Al quarto posto c’è Verona (55% e 11%), all’ottavo posto Napoli (52% e 10%) e al quattordicesimo Roma (50% e 8%). Il 37% delle persone che lavorano a Roma impiega oltre 30 minuti per arrivare a sul posto di lavoro, percentuale che sale al 65% a Londra. In generale, secondo il rapporto dell’Aea le emissioni di gas serra dei trasporti nell’Ue, inclusa l’aviazione ed escludendo i trasporti via mare, fra il 2010 e il 2011 risultano ridotte dello 0,6%, ma superano oltre il 25% i livelli del 1990. Anche il consumo di petrolio nel settore è calato dello 0,6% fra 2010 e 2011, troppo poco rispetto all’obiettivo di taglio del 70% per il 2005 rispetto al 2008. L’UE è però ancora lontana anche dal target dell’uso delle rinnovabili nei trasporti: in media il 3,8% nel 2011, quasi tutti biocarburanti.