Reality on board

 

di Germana Condò

 

Si chiamano dashboard camera e i primi paesi a sperimentarle sono stati gli USA e la Russia. Si tratta di piccole telecamerine da cruscotto sempre in funzione che consentono di riprendere, durante il tragitto percorso in auto, situazioni improvvise che altrimenti non si riuscirebbero mai a catturare. Per avere un’idea di quello che si può immortalare con questi piccoli apparecchi basta fare un giro in rete e dare un’occhiata ai numerosi video diffusi dagli automobilisti che si sono trovati di fronte a scene di terrificanti incidenti o curiosi episodi che vale la pena condividere con il pubblico di internet. L’ultimo di questi avvenimenti, le cui immagini hanno fatto il giro del mondo, è stata la pioggia di meteoriti dello scorso febbraio in Russia, quando molti automobilisti ignari si sono trovati in auto al momento in cui una grossa palla di fuoco caduta dal cielo si è abbattuta al suolo, nella città di Chelyabinsk sugli Urali. Uno spettacolo incredibile ripreso da tutte le angolazioni possibili dai tanti automobilisti in circolazione. Meteorite a parte, le dash cam sono installate in Russia sulla quasi totalità delle vetture come forma di tutela adottata per avere una prova certa e inconfutabile della sequenza e della modalità in cui si è svolto un incidente, da produrre alle assicurazioni e in tribunale. È stata quasi una scelta obbligata per la popolazione russa, considerato anche il livello di corruzione della polizia locale, pronta a redigere verbali fasulli se il malcapitato si rifiuta di pagare dazio. Presto potrebbero arrivare anche in Italia, dove sono state adottate da poco le scatole nere nelle automobili, e ancora la maggior parte ne è sprovvista. Questi dispositivi consentono di registrare tutto quanto accade nei minuti immediatamente antecedenti e successivi in cui si verifica un sinistro, informazioni utilizzabili come prove per stabilire eventuali responsabilità, anche in sede giudiziale. Invece la ripresa di immagini, attraverso l’utilizzo della dash cam, presenterebbe una serie di problemi nell’ambito del rispetto della privacy. È per questo che c’è ancora molta confusione a riguardo e molti degli automobilisti che vorrebbero la tele camerina sui propri cruscotti, indugiano ancora. Probabilmente i dubbi saranno sciolti nel prossimo futuro. Quando nel luglio scorso dal Ministero dei Trasporti è stato presentato il disegno di legge per la riforma del Codice delle Strada, si è fatto riferimento in maniera molto generica all’introduzione di disposizioni volte a favorire l’istallazione di “sistemi telematici applicati ai trasporti ai fini della sicurezza della circolazione e in un’ottica di semplificazione delle procedure di accertamento delle violazioni”. Non è chiaro se questa espressione possa intendersi estesa alle vetture private e nei termini dell’uso di una dash cam, ma sembra possibile che, con le dovute limitazioni, questo strumento venga preso in considerazione dalle istituzioni italiane.

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