Toyota: il futuro è “alternativo”

 

Intervista di Filippo Gherardi

Trascrizione di Germana Condò 

Intervista a Lorenzo Matthias (Direttore Relazioni Esterne e stampa Toyota)

 

Il 2013 è stato ricco di soddisfazioni per Toyota che all’ultimo Salone di Francoforte ha presentato il  concept Yaris Hybrid R, la dimostrazione tangibile del fatto che l’ibrido può garantire anche ottime prestazioni. Ce ne parla?

«Si tratta di un vero e proprio concept dal punto di vista sia stilistico che tecnico, sviluppa tantissimi cavalli (420 ndr) con tre motori, tra cui due elettrici sugli assali posteriori. Un concept che abbiamo voluto sviluppare appositamente per il Salone, un modo per dimostrare che l’ibrido può essere molto divertente da guidare, oltre a rispettare l’ambiente e a consumare poco».

Il concept Yaris Hybrid R in tal senso non era una presenza isolata al Salone di Francoforte, c’era anche la Lexus LF-NX. Un’ulteriore conferma di quanto Toyota stia proponendo novità a non finire sul fronte dell’ibrido?

«Al Salone di Francoforte il nostro stand, sia di Toyota e sia del nostro marchio di lusso Lexus, era totalmente ibrido. Abbiamo iniziato dal 1997 con Prius a lavorare sulla tecnologia ibrida, eravamo un po’ dei pionieri e la cosa incuriosiva e faceva pensare che dopo qualche anno avremmo smesso di produrla. Ora invece contiamo 6 milioni di unità vendute e siamo soddisfatti del fatto che a Francoforte tutti gli altri marchi abbiano lavorato dal punto di vista dell’ibrido. Per noi il rispetto dell’ambiente è importante e per farlo bene dobbiamo farlo tutti».

Nel 2013 si è calcolato il 65% di incremento delle vendite in Europa per quanto riguarda l’ibrido. Come sta reagendo in tal senso, secondo lei, il mercato dopo Francoforte?

«Molto bene. C’è sempre più consapevolezza dell’importanza della tecnologia ibrida. Semplicemente si abbinano un motore elettrico ed uno termico, benzina o diesel, per ottenere i migliori rendimenti tra consumi e prestazioni. Si può rendere ibrida qualsiasi componente motoristica. Noi stiamo lavorando sul benzina, certe case lavorano anche sul diesel. Per noi il 2013 è stato importantissimo, Toyota ha lanciato tanti prodotti nuovi, come l’Auris Touring Sports, prima station wagon di segmento C in Europa a montare una motorizzazione ibrida. Con Lexus abbiamo chiuso il cerchio con la nuova IS Hybrid, lanciata pochi giorni fa, una berlina premium di segmento D. Siamo il primo marchio al mondo a commercializzare solo prodotti con motorizzazione ibrida».

Entro il 2015 avete in programma il lancio della prima auto Fuel Cell alimentata a idrogeno, è vero?

«Ci stiamo lavorando da molti anni ed abbiamo una nutrita flotta sia in California che in Giappone che ci da dati ed informazioni utili a capire sempre più che cosa serve per migliorare l’efficienza di questi motori. Il problema del Fuel Cell è quello di come stoccarlo, come fare in modo che sia rapidamente inserito nelle varie automobili. Ci stiamo lavorando e dal 2015 partiremo col primo prodotto in alcuni mercati. Così potremo avere riscontro sulle reazioni della clientela e capire come ottimizzare le prestazioni».

Passando all’elettrico totale, ci può parlare del concept i-Road presentato anche all’ultimo Salone di Ginevra ed ora ufficialmente in produzione?

«La mobilità del futuro per Toyota e Lexus è strutturata così: per quanto riguarda i veicoli che possono portare due persone, anche quelli definiti tricicli, tutto quanto sia ad utilizzo urbano, l’elettrico potrebbe essere una vera alternativa. Ecco come può essere contestualizzato i-Road. Per quanto riguarda la mobilità in generale, cioè un’automobile che possa essere scorporata dalle infrastrutture, per tutti i tipi di vetture più grandi, destinate a percorrere tantissimi chilometri.

i-Road sarà prodotta in serie limitata e per ora sarà utilizzata per un programma di mobilità elettrica in Giappone. Ci parla delle sue caratteristiche, in particolare del sistema Active Lean?

«È un tre ruote, con le due ruoti che effettuano una sorta di inclinazione automatica della carrozzeria che in curva si adatta all’angolo e alla velocità. Le due ruote anteriori effettuano un’inclinazione automatica e seguono i comandi del pilota, seguendo perfettamente l’inclinazione».

Nel vostro stand a Francoforte era presente anche la nuova Auris Hybrid Touring Sports, prima station wagon di segmento C a vantare sotto il cofano la tecnologia ibrida

«È un’auto che ha molti primati. Stilisticamente interessante, offre una serie di innovazioni che fanno si che quest’auto, nonostante un pacco batterie da collocare, abbia il miglior bagagliaio della categoria. Una serie di accorgimenti che dimostrano quanto Toyota abbia lavorato su questo prodotto. Il mercato la sta recependo molto bene. Con l’ultima generazione di Auris abbiamo riscosso un successo che in Italia mai aveva avuto prima e contiamo di fare un buon lavoro anche con Hybrid Touring Sports».

Ci parla dei tre allestimenti Active Eco, Active Plus e Lounge?

«Gli allestimenti previsti sono di tre tipologie. La caratteristica principale di questa vettura è che già a partire dalla versione d’ingresso, Active Eco, è totalmente equipaggiata con tante cose di serie. Poi è disponibile una lunga scelta di accessori, fino ad arrivare ad eccellenti sistemi di navigazione satellitare di ultima generazione, cerchi in lega da 17” e tanto altro».

Ci illustra la particolarità delle linee, delle forme filanti che la caratterizzano e del taglio deciso dei gruppi ottici che creano una forma a freccia?

«Si avvicina molto al concetto di Auris 5 porte e le conferisce maggior dinamicità.  Questo design è stato pensato per dare al prodotto la visione di una station wagon. Per me in realtà è un nuovo modo di concepire un’auto di dimensioni un po’ più generose. Pensiamo che per il mercato italiano, da sempre attento a questo tipo di vetture, possa essere un prodotto interessante».

Toyota Auris Touring Sports, la prima station wagon a montare una propulsione ibrida ma anche una vettura particolarmente comoda, con un bagagliaio di una capienza eccezionale, il più grande della categoria.

«È vero. È stata progettata per posizionare le batterie in modo da non dare fastidio ai passeggeri o togliere spazio. Tutte le nostre vetture sono concepite in questo modo, la stessa Yaris, il cui bagagliaio nella versione Hybrid è perfettamente uguale a quello della versione tradizionale. Del resto è nel DNA Toyota cercare di offrire la miglior qualità possibile in quel momento. La qualità anche negli interni, la ricerca dei materiali, gli assemblaggi, i colori, la disponibilità degli accessori, tutto studiato nel minimo dettaglio. Questo consente alle nostre vetture di mantenere nel tempo un valore residuo elevato».

Quali sono le speranze Toyota su questa vettura, non tanto a livello numerico quanto di affermazione?

«Nel 2013, parlando di privati ed escludendo le flotte, abbiamo venduto Auris quasi come la Golf. Per noi questo è un dato molto interessante, un successo importante che indica quanto sia stata apprezzata dalla clientela. In futuro con la Touring Sports vorremmo migliorare ancora».

Questo è stato un anno intenso e difficile per il mercato dell’auto. Per Toyota?

«Per noi è stato un anno di riflessione e di grandi cambiamenti. Sono arrivati tanti prodotti nuovi. La crisi c’è ma noi contiamo sul fatto che tra pochi mesi inizieremo a vedere la luce, a vedere un maggiore interesse per quanto riguarda l’automobile».

Come si approccia Toyota al 2014? Ripartendo naturalmente dalla tecnologia hybrid?

«Già oggi produciamo più di un milione di ibridi al mondo ogni anno. Continueremo a lanciare nuovi prodotti, anche se molto abbiamo già fatto nel 2013. Continueremo a credere nell’automobile sempre di più e ad offrire sempre più prodotti adatti alla clientela italiana».

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