Lo spunto dalla natura

 

di Flavio Grisoli

 

L’ultima frontiera della tecnologia automobilistica e la “gallina dalle uova d’oro” alla quale tutti vorranno, e dovranno, attingere nei prossimi anni è sicuramente rappresentata dai sistemi di auto-guida e anti-collisione automatica. La pioniera, lo sappiamo, è stata la Volvo. Poi, a cascata, tutte le altre si sono adeguate e nell’ultimo Salone dell’Auto di Francoforte tanti nuovi particolari sono stati aggiunti ad una già ricca collezione. Sappiamo anche che spesse volte però, nonostante la buona riuscita degli svedesi, le novità arrivano da dove sorge il sole. E anche questa volta un’intuizione “dagli occhi a mandorla” può rivelarsi vincente. Nissan infatti, sempre attenta e all’avanguardia, ha scelto api e pesci per studiare nuovi sistema di guida automatizzata e safety control. I contorni di questa scelta sicuramente singolare ce li spiega Toru Futami, capo della sezione ingegneri della divisione Ricerca e Tecnologie avanzate di Nissan: Mentre cercavamo di sviluppare sistemi anti-collisione avanzati per le auto di prossima generazione, ci siamo resi conto che le risposte che cerchiamo sono nella natura, e in particolare sott’acqua”. La squadra di ricercatori guidati da Futami ha così messo a punto sei robot, che hanno denominato EPORO (acronimo di EPisode 0 Robot). Queste macchine hanno una capacità visiva di 300° (come le api) e hanno dei sensori in grado di rilevare la propria posizione e quella dei propri “vicini”, con la possibilità quindi di spostarsi in fila senza toccarsi mai. Proprio come un banco di pesci. Sarebbe così possibile – estremizzando – eliminare ogni tipo di segnaletica orizzontale di precedenza, i semafori e addirittura aumentare il volume di traffico, senza dover necessariamente allargare le carreggiate. Questo perché i robot messi a punto da Nissan, quando si trovano ad un incrocio, decidono autonomamente quale deve passare per primo. Che dire, basta incidenti, e liti per un dare precedenza non rispettato, o per uno stop. Una volta messo a punto questo, manca solo l’ultimo step, almeno per noi italiani: il parcheggio. Di certo, il modello sarebbe da ricercare altrove. Api e pesci non hanno di questi problemi.

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