di Germana Condò
Chi è disposto ad investire in dispositivi elettronici da installare nella propria auto, per renderla immune da ogni sanzione per eccesso di velocità? Chi sa di rischiare una multa al giorno. Molte aziende lo sanno e hanno inventato marchingegni che pubblicizzano sapientemente sul web, dove proliferano video in cui solerti poliziotti, il nemico da cui difendersi, si divertono a scrivere sul temuto blocchetto, mentre altri, appostati sul ciglio della strada, puntano strane pistole contro ignari automobilisti, quasi volessero abbatterli con il raggio laser. Il laser c’è davvero e misura la nostra velocità alla guida. Autovelox e Tutor costituiscono una minaccia. Una realtà che, come una moneta, ha due facce. Da un lato c’è la legge e la salvaguardia della propria e dell’altrui incolumità. D’altro canto ci sono persone che lavorano guidando per ore ogni giorno, statisticamente più esposte ad oltrepassare i limiti di velocità. I rimedi anti “speed trap” li hanno inventati, da quelli più tecnologici a quelli casalinghi. Contro i Telelaser basta acquistare un blinder e il gioco è fatto. Si tratta di un dispositivo composto di più pezzi, da installare strategicamente in punti occulti dell’automobile. Il diabolico marchingegno è composto da sensori che generano un fascio di luce al momento del passaggio davanti al Telelaser, neutralizzandolo con degli impulsi luminosi. Per essere al riparo da Tutor e Autovelox, però, occorre integrare il dispositivo con degli intercettatori. Anche questi, come il blinder, sono reperibili in rete, prodotti negli USA o in altri paesi Europei che sembrerebbero essere più tolleranti al loro utilizzo. Sono dispositivi elettronici che già ad una certa distanza intercettano i misuratori di velocità e mettono in guardia l’automobilista che avrà la possibilità di rallentare per tempo. Altri stratagemmi sembrano rubati dall’auto di James Bond. La targa a scomparsa, che si inclina premendo un bottone sul cruscotto, e diventa illeggibile. Altri dispositivi sono stati pensati per oscurarne le cifre, sempre tramite un pulsante. C’è chi per risparmiare ha tentato una soluzione “fai da te”. Il nastro adesivo sulla targa per modificare lettere o numeri. Per capirci, un otto può diventare un tre. Che dire della targa completamente ricoperta di fango o di spray opaco? Penosi tentativi che vengono subito individuati e sanzionati severamente. I dispositivi elencati violano l’art.45 CdS, comportando pesanti conseguenze amministrative (sanzione e confisca del dispositivo), per l’utilizzo di rilevatori e segnalatori di autovelox, penali per l’uso di un disturbatore della misurazione della velocità, ravvisandosi in questo caso la fattispecie penale di “interruzione di pubblico servizio” ex art. 331 Cp. Per non parlare dell’occultamento della targa per cui si rischia una denuncia per “soppressione o occultamento di atti veri”, equiparabile al “falso in atto pubblico”.