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Piaggio porta in tribunale Peugeot e Yamaha

 

di Maurizio Elviretti

 

La Piaggio, attualmente guidata da Roberto Colaninno, ha portato in tribunale la Peugeot e la Yamaha, chiedendo il risarcimento danni per concorrenza sleale. Secondo la Casa Italiana sarebbero stati violati alcuni brevetti europei depositati per il famoso scooter a 3 ruote Piaggio Mp3, il cui primo modello è stato lanciato sul mercato nel 2006. Si tratta di un modello sul quale la società di Pontedera ha puntato molto, e le cui vendite, fino ad oggi, sono state elevate: ad oggi si conta la vendita di circa 150.000 esemplari. La prima società ad essere citata in giudizio dinanzi al Tribunale di Milano, il 27 ottobre 2014, è stata la Peugeot Motocycles Italia S.p.a. (unitamente alle società Motorkit Sas, Gi.Pi. Motor e GMR Motor S.r.l.). La Piaggio lamenta che lo scooter modello Metropolis 400, lanciato sul mercato dopo il Piaggio Mp3 nel 2013, sarebbe stato prodotto mediante contraffazione di alcuni brevetti europei dello scooter italiano. Pertanto, ha chiesto che il Tribunale di Milano, accertata la contraffazione dei brevetti europei, condanni le società convenute al ritiro dal mercato del Peugeot Metropolis. Dopo la prima udienza di comparizione tenutasi il 4 marzo 2015, la causa è stata rinviata al 16 giugno 2015 per il prosieguo. Per motivi analoghi, Piaggio ha altresì intrapreso un’azione legale nei confronti di Yamaha Motor Italia, con l’accusa di contraffazione. Il 4 novembre 2014 sono state citate in giudizio, presso il tribunale di Milano, le società Yamaha Motor Italia Spa, Terzimotor, Negrimotors e Twinsbike per ottenere il ritiro dal mercato dei motocicli Yamaha Tricity. Si segnala che analoga controversia giudiziale è stata proposta dalla Piaggio nei confronti della Peugeot dinanzi al Tribunal de Grand Instance di Parigi. La causa con Yamaha è attesa a luglio con udienza preliminare che si è svolta il 24 dello scorso mese. Insomma, bisognerà aspettare almeno la prossima estate per sapere chi vincerà questa battaglia tra scooter.

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MotoGP: storia di un week end perfetto

 

di Leonardo Frenquelli

 

Ci sono giorni più attesi degli altri, date che contano di più. Media, teams e piloti si sono riuniti tutti in quel di Losail, Qatar, il luogo dove finiscono le chiacchiere e si spengono i semafori del Motomondiale 2015. Già da qualche mese, la casella del 29 marzo è cerchiata in rosso sul calendario perché con un campionato come quello dell’anno scorso, questa stagione lo spettacolo non sembra destinato a mancare. Marquez è già in pole, l’exploit nell’ultima sessione di test delle Ducati ha dato una luce di speranza anche a Borgo Panigale e le Yamaha di Rossi e Lorenzo non staranno certo a guardare. Con il Dottore che non è riuscito ad andare oltre l’ottavo posto in griglia di partenza, e viste le qualifiche del solito numero 93, molti si aspettano un inizio stagionale simile a quello del 2014. Quel dieci su dieci che il Fenomenino aveva fatto registrare nelle prime tappe dello scorso Motomondiale, portando di fatto a casa una buona fetta del suo secondo titolo iridato consecutivo, sembra destinato a ripetersi, ma il colpo di scena arriva subito, nelle prime battute. un contatto con un avversario manda Marquez lungo e lo costringe a ricominciare dalle retrovie. “Adesso si può” – avranno pensato gli altri contendenti al titolo, con il campione del mondo in carica fuori dai giochi può essere un altro discorso. Sicuramente un pensiero simile lo ha avuto proprio Valentino Rossi, secondo al termine dell’ultima stagione: da quel momento in poi, la sua gara è una rimonta straordinaria. Vedere scappare il trio composto dalle due Ducati e dal team-mate Jorge Lorenzo, non poteva che dare al Dottore una spinta particolare. Forse neanche lo stesso Gigi Dall’Igna si sarebbe aspettato di vedere le sue due Rosse lì davanti a tutti a giocarsi il titolo, ma è proprio così: con uno Iannone che è più impegnato a difendere la terza piazza, che significherebbe il primo podio in MotoGP, Dovizioso sgomita e lotta con Lorenzo per il bottino grosso. Poche tornate e qualche sorpasso mozzafiato bastano a Rossi per riprendere il gruppo dei leader, scavalcare anche il proprio compagno di squadra e puntare il numero 04 su Ducati. Da lì comincia un duello senza esclusione di colpi, come non se e vedano da tempo tra due italiani, tra una Yamaha ed una Ducati. Il momento decisivo arriva al ventesimo giro: Dovizioso subisce una leggera mancanza di grip della sua GP15 mentre Rossi, di giro in giro, prende sempre più confidenza con la M1, molta più di quanta non ne abbia Lorenzo che chiude quarto dietro ad uno straordinario Iannone. Fino alla bandiera a scacchi non è detta l’ultima parola ma alla fine è Rossi a trionfare, a 36 anni suonati, ancora una volta davanti a tutti. Una vittoria da ricordare, una delle migliori della carriera del Dottore, con una lotta intensa ed un finale pazzesco. Non solo in Yamaha ed a Tavullia ma anche a Borgo Panigale la gara di Losail sarà ricordata: la doppietta secondo-terzo va oltre ogni più rosea previsione e si può festeggiare, nonostante bisognerà rinunciare a due dei 24 litri inizialmente disponibili nel serbatoio della GP15. Un podio tutto italiano poi, è qualcosa che risveglia la passione per questo sport, davanti c’è il pilota azzurro più vincente dai tempi di Agostini e probabilmente il più amato, e dietro una coppia che sembra destinata a spostare le dinamiche del Motomondiale 2015. Non è stata una gran giornata invece, nel paddock HRC: Pedrosa, ancora in difficoltà per i problemi all’avambraccio destro che gli è costato un’altra operazione ed uno stop di almeno due gare, ha chiuso sesto limitando i danni. La gara di Marquez invece, fa capire che probabilmente il tripudio del nostro tricolore sarebbe stato più difficile senza quel lungo ad inizio gara. Il Fenomenino ha chiuso quinto dietro a Lorenzo con una rimonta a ritmi altissimi, mandando un messaggio chiarissimo a tutti i piloti che hanno approfittato del suo errore: “Non vi ci abituate, io ci sono”, o qualcosa del genere. Rossi, Biaggi, Capirossi e, dieci anni dopo, Rossi, Dovizioso, Iannone: c’è tanta storia in questa tripletta italiana, ma soprattutto c’è il futuro di una stagione tutta da vivere che è cominciata decisamente bene. La prossima casella segnata del calendario segnata è quella del 12 aprile: neanche a dirlo si va ad Austin, Texas.

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MotoGP, conclusi gli ultimi test: Ducati straripante

 

di Leonardo Frenquelli

 

Ormai ci siamo. Dopo che si sono concluse anche le ultime sessioni di test pre-stagionali, il Motomondiale 2015 è prossimo al via. A pochi giorni dal semaforo a Losail, proprio in Qatar si è conclusa l’ultima tre giorni di prove, utile a capire le gerarchie della stagione che verrà, outsider e favoriti.               In realtà, i giorni di prove a disposizione dei team sono stati soltanto due: la pioggia ha impedito che potesse avere luogo la sessione più importante, quella delle rifiniture, dove tutto diventa più chiaro. Comunque, come ripetiamo da tempo, oggi più che mai si annuncia una stagione entusiasmante perché le certezze che ha portato il trionfo di Marquez nel 2014 cominciano a vacillare ed i rivali per il titolo sono sempre più agguerriti e sempre di più. Basti guardare i risultati del primo giorno a Losail per capire che c’è qualcosa di inatteso, che le gerarchie potrebbero cambiare nella prossima stagione, con una sorpresa su tutti: la Ducati GP15. Nei primi test di Sepang, tutti i componenti del team di Borgo Panigale erano molto fiduciosi ed i risultati in costante crescita da parte di Iannone e Dovizioso davano ottime prospettive per il prossimo futuro delle Rosse. La maggior parte degli addetti ai lavori però erano titubanti nel dare una possibilità come protagonista alla Ducati perché le sessioni non erano state effettuate con la nuova moto, appunto, la GP15. Dopo il primo giorno in Qatar però, è bastato vedere Iannone e Dovizioso davanti a tutti per ricredersi, per capire che qualcosa sta cambiando. Un passo eccezionale, tanto da mettere dietro anche il bi-Campione del Mondo in carica Marc Marquez. Mentre le Yamaha di Lorenzo e Rossi cercano l’assetto giusto e vogliono risolvere i problemi di grip che si sono manifestati nell’ultima sessione, Dani Pedrosa ha curato numerosi aspetti tecnici senza puntare al “tempone”, dando però la sensazione che le speranze di quest’anno in casa Honda siano un’esclusiva del “Fenomenino”. Il numero 93 nella seconda ed ultima giornata in Qatar ha fatto registrare il secondo tempo e messo a punto la moto per la prossima gara ma ancora una volta il centro della scena ce l’ha avuto Dovizioso: 1.54:907 e bocche chiuse a chi dubitava dell’ottimismo di Borgo Panigale, anche grazie al terzo posto di Iannone. Ora a lottare per il titolo c’è un’altra realtà, cresciuta rapidamente dopo anni di fallimenti ma dopo questi test, potrebbe essere veramente l’anno del ritorno a livelli ottimali. Se la Ducati sta bene, sta decisamente cercando la sua dimensione l’Aprilia: l’esordio in MotoGP potrebbe rivelarsi più difficile del previsto con Bautista e Melandri che non riescono a trovare miglioramenti importanti, nonostante le continue modifiche dai tecnici della casa di Noale. Si tirano le dunque somme, ci si prepara al prossimo Motomondiale con le classiche certezze che non hanno più fondamento e con delle sorprese che sembrano essere dietro l’angolo. L’appuntamento è il 29 marzo a Losail, Qatar.

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Motodays 2015

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Anche quest’anno abbiamo assistito al momento in cui il mondo delle due ruote incontra la Capitale e in generale tutta l’Italia centrale e meridionale, dal 5 all’8 marzo protagonista la settima edizione del Motodays, ospitata dalla Fiera di Roma. Alle innumerevoli moto da vedere vanno aggiunti i tanti eventi organizzati all’interno del Salone ed anche al suo esterno, visto che oltre ai sei padiglioni occupati dagli stand, sono state allestite sei aree esterne di cui una con pista per Enduro e Supermoto. Ad un evento così importante non potevano mancare tutte le maggiori case motociclistiche: Ducati, Scrambler, BMW, KTM, Suzuki, Yamaha, Honda, Norton, Triumph, Kymco, Gruppo Piaggio e molte altre; tanti i personaggi importanti che hanno partecipato, come il pilota romano di Moto2 Simone Corsi, i ducatisti Andrea Iannone  e Davide Giugliano, e ancora Leon Haslam e Jordi Torres dell’Aprilia. Quattro i temi principali del Motodays, e ad ognuno è stato dedicato uno spazio: partendo dalla zona Kromature pensata per gli appassionati di customizzazione, passando per il Motodays Vintage allestito in stile anni ’80 e per il Days on the Road creato per gli amanti dei viaggi su due ruote, si finisce nell’Area Green, dove il vero protagonista è l’ambiente. Uno degli spazi più grandi lo ha preso sicuramente Yamaha, che ha diviso la sua area per “famiglie”, ovvero Urban, Off-Road e Sport, più vari mini-stand per ogni Club della casa giapponese. Tra le novità qui abbiamo trovato la nuova YZF-R1, dotata di un’elettronica avanzatissima, di un 4 cilindri frontemarcia crossplane da 200 cavalli, e soprattutto di una colorazione in bianco e rosso mai vista prima. Nella parte Urban tutti gli scooter Yamaha, dagli X-Max nelle diverse potenze, a due esemplari del nuovo T-Max, entrambi con la stessa cilindrata, ma uno nella speciale versione IRON MAX; infine all’interno di un piccolo recinto abbiamo potuto osservare una serie di modelli dall’estetica creativa e personalizzati dalla casa stessa. Nello stesso padiglione, Triumph mette sul suo piedistallo la nuova Tiger 800 XR, fornita di Cruise Control e soprattutto unica del segmento ad avere un sistema di mappe inseribili per la navigazione; ovviamente c’erano le versioni aggiornate delle più classiche Bonneville, Newchurch, Thruxton Ace, Spirit e Scrambler, alcune delle quali super personalizzate e create direttamente dalla famosa Numero Tre, la concessionaria romana autorizzata di Triumph. Suzuki ha messo in mostra poi alcune delle due ruote già viste ad EICMA, che rappresentano comunque una novità tanto per Roma quanto per il fatto che non le vedremo sul mercato prima di Aprile, come la GSX-S1000 ABS e GSX-S 1000F ABS, o le Sport Roadster e Super Sport Torunig. Nella sezione delle Enduro Suzuki spicca la V-Strom 1000 ABS nell’allestimento No Compromise, con cerchi a raggio per favorire la guida off-road; neanche l’ambiente è stato trascurato, infatti nello stand giapponese abbiamo trovato lo scooter cittadino Suzuki Address, un 113 cc raffreddato ad aria che permette di fare fino a 49 km con un litro. Per quanto riguarda Ducati al Motodays, riflettori puntati  sulla nuova Multistrada 1200 S, e in particolare sotto la sua sella, dove è posizionato l’inedito motore Testastretta DVT con distribuzione desmodromica e doppio variatore di fase; non passa di certo inosservata la 1299 Panigale S, che essendo troppo potente per il regolamento di gara di SuperBike, si presenta anche nella versione da pista 1199 Panigale. Sorprendono anche la nuova Ducati Davel Titanium, innovativa nei materiali di costruzione, e la nuova Ducati Monster, vista in questo salone per la prima volta con colorazione Straight; parte dello stand di Borgo Panigale è stato dedicato al marchio Scrambler e a quattro dei suoi modelli, differenti nel tipo di assetto ma simili per le possibilità di accessorizzazione e personalizzazione. Honda invece ha tenuto tutti sulle spine fino all’apertura dell’evento, per poi rivelare la sua anteprima mondiale rimasta fino ad allora segretissima: il nuovo SH 300 ABS, con un telaio rivisitato, un motore a bassi consumi e pronto ad essere omologato Euro 4, il primo in assoluto. Sempre dal lato scooter, c’è il nuovo Forza 125 visto al Salone di Parigi, e il rinnovato Integra 750, mentre tra le moto spiccano le classiche CB500F, CB1000R e VFR1200F. Tante due ruote curiose nello stand allestito dalla rivista Bikers Life, l’organizzatrice dell’ Italian Motorcycle Championship, una sorta di concorso di bellezza della moto di cui Roma è diventata una delle tappe più importanti; qui abbiamo potuto vedere oltre sessanta moto con colorazioni ed allestimenti veramente particolari, create principalmente da preparatori professionisti ma anche da privati. Ovviamente al Motodays si è pensato al motociclista a 360 gradi, e infatti oltre alle grandi case produttrici di veicoli ci sono anche quelle di abbigliamento ed accessori, come ad esempio Dainese con il suo primo airbag per centauri, il D-Air, o Giannelli e Arrow con le loro nuove marmitte X-Pro e Exhaust. Motodays 2015 è  quindi moto, scooter, accessori, V.I.P., eventi, spettacoli, prove su strada e tanto altro ancora: come al solito, l’esposizione romana non lascerà delusi i suoi spettatori.

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Moto Gp, ecco la nuova Yamaha YZR-M1

 

Presentata a Madrid la nuova Yamaha YZR-M1, quella che Valentino Rossi e Jorge Lorenzo proveranno a riportare in cima al mondo e, più nello specifico, davanti alla Honda HRC di Marc Marquez. Ottimismo diffuso all’interno del team Yamaha, a partire da Rossi che a margine della presentazione ha dichiarato: “”Dovremo fare passi in avanti, ma voglio provare a battere Marc Marquez”. Gli fa eco il compagno/rivale Jorge Lorenzo che su twitter rincara la dose e le ambizioni già manifestate dal Dottore: “L’anno scorso abbiamo tenuto buoni ritmi, in questi mesi abbiamo lavorato per essere più veloci quest’anno”.

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Yamaha, all’EICMA presentata la nuova R1

 

di Maurizio Elviretti

 

Se il 2014 è stato l’anno in cui Yamaha ha riscosso successo con il lancio di molti nuovi modelli, come la MT-09, MT-07 e MT-125, l’anno che verrà sarà ricordato come quello della svolta per la casa del Sol Levante. Il 2015 sarà l’anno in cui la Yamaha mostrerà la strada da percorrere, e l’azienda made in Japan ha scelto l’EICMA a Milano, che si sta tenendo proprio in questi giorni, per presentare uno dei modelli più attesi da molti anni, la nuova YZF-R1. A diciassette anni di distanza dall’arrivo della prima R1, Yamaha alza di nuovo l’asticella e lancia l’ultima generazione di una superbike leggendaria: Nuova Yamaha YZF-R1 m.y. 2015. Completamente nuova, rivisitata in tutto e per tutto, ha voluto tenere però il nome che è passato alla storia. Sin dall’inizio del progetto un concetto era chiaro, si doveva sviluppare una moto supersport di razza, con prestazioni senza compromessi, partendo da zero, senza limiti alla creatività. Il team di sviluppo ha avuto la capacità di creare una moto fondamentalmente diversa, costruita senza compromessi, che offre prestazioni stupefacenti ed un controllo inimmaginabile, dotata di sofisticate tecnologie rubate alla MotoGP e sviluppata prima di tutto per dominare la pista. Il DNA è lo stesso di sempre, ma l’obiettivo e la filosofia di progetto sono completamente diversi. La nuova Yamaha YZF-R1 m.y. 2015 è pronta a cambiare ancora una volta il mondo del motociclismo, raccontando a tutti la visione del futuro di Yamaha. Con un peso di soli 199 kg e un motore capace di erogare una potenza di 200 Cv, La nuova YZF-R1 adotta un nuovo telaio in alluminio Deltabox che è stato sviluppato per offrire una guida precisa e prestazioni elevate. Realizzato con componenti fusi per gravità e saldati tra loro per formare una singola unità strutturale, il nuovo compatto telaio in alluminio assicura un bilanciamento ideale tra resistenza e rigidità. Il nuovo motore “crossplane” è un elemento stressato, ed è fissato al telaio in quattro punti, due sulla testa e due sul carter motore. Il nuovo telaio Deltabox è completato da un nuovo forcellone in alluminio con capriata di rinforzo realizzato con un insieme di componenti fusi per gravità, forgiati e colati in conchiglia, per creare una struttura resistente e leggera. Il peso è stato ridotto in modo notevole con l’impiego di un telaietto in magnesio, che oltre a contribuire alla riduzione del peso, rende la moto più compatta.

Da Yamaha scooter elettrico 3 ruote che si inclina in curva

Yamaha e lo scooter che piega

 

di Leonardo Frenquelli

 

Una prerogativa indispensabile per qualsivoglia tipo di azienda, è indubbiamente la lungimiranza. Se si dovessero rivelare concreti ed effettivi i progetti che stanno trapelando dalla Yamaha, la casa giapponese mostrerebbe di possedere questa qualità, anche oltre le aspettative. Se passando per le nostre strade ci si può ancora stupire vedendo un veicolo a tre ruote (ad esempio MP3 della Piaggio), in Yamaha stanno abbinando questo tipo di funzionalità urbanistica, ad un veicolo elettrico che non reca danni sull’ambiente. Stiamo parlando di un progetto che sarebbe stato depositato da anni all’ufficio brevetti americano e le cui funzioni e potenzialità sono emerse attraverso le illustrazioni dei documenti del brevetto stesso. A differenza dello scooter Piaggio ed altri modelli già in commercio che montano due ruote nella parte anteriore ed una sola in quella posteriore, questo modello della Yamaha, monterà una sola ruota anteriormente, con una sostanziale modifica nel retrotreno: le due ruote restanti saranno munite di un motore elettrico integrato ciascuna, in grado così di sostenere gli spostamenti ed il peso della batteria e dell’intero veicolo in movimento. Riprendendo molte linee dal precedente scooter elettrico Yamaha EC-03, già in vendita sul mercato europeo, ed aggiungendo caratteristiche ciclistiche non indifferenti (una ruota, un forcellone ed un design particolare), arriva addirittura ad effettuare delle vere e proprie pieghe in curva. Si tratta ancora di un progetto in fase di studio ma indubbiamente il mercato potrebbe venir scosso da questa new entry innovativa e diversa da ogni altro scooter prodotta fin’ora. Prevedendo il possibile impatto commerciale di questa idea, la Yamaha non avrebbe presentato il brevetto a sola esclusiva del mercato americano, bensì ci sarebbero le intenzioni di estendersi anche a quello europeo.

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MotoGp, Test Sepang: Rossi davanti a tutti

 

di Maurizio Elviretti

 

Valentino Rossi ha ottenuto il miglior tempo nella classifica provvisoria dell’ultimo giorno di test IRTA della MotoGP a Sepang. Il pilota pesarese ha infatti fermato il cronometro sul tempo di 1:59.999 quando in malesia erano le 14:10. Il rider della Yamaha l’ha ottenuto al tredicesimo dei quarantuno passaggi sin qui effettuati, andando a precedere di soli 68 millesimi il connazionale della Ducati Andrea Dovizioso, la lieta sorpresa di questi test. Il “Dovi” ha ottenuto questa miglior prestazione utilizzando la Ducati con la centralina equipaggiata con software Open, ma senza utilizzare la mescola extra-morbida a questa categoria riservata. Buonissima anche la sua simulazione di gara (anche questa effettuata
con la centralina Open), che fa ben sperare in vista della prima gara in Qatar il prossimo 23 marzo. Il forlivese che ha girato in 2:00.067 è a sua volta davanti ad Aleix Espargarò, altro grande protagonista di questa tre giorni di test. Il rider del Team Forward ha portato la sua Yamaha FTR Open a girare in 2:00.164 precedendo la Honda del Team LCR del tedesco Stefan Bradl. Anche per il #41 ottimi riscontri cronometrici anche sul passo, così come accaduto per Dovizioso e Valentino Rossi. Quinto tempo per gli spagnoli della Honda Dani Pedrosa (ieri il più veloce) e Alvaro Bautista. I due precedono il connazionale Jorge Lorenzo. che paga un gap dalla vetta di 620 millesimi. Il maiorchino è seguito dalla Ducati di Cal Crutchlow e dalle Yamaha del Team Tech 3 di Pol Espargarò (iridato 2013 della Moto2) e Bradley Smith. Undicesimo tempo per Andrea Iannone, in sella alla Ducati del Team Pramac, seguito dall’ottimo Randy de Puniet su Suzuki, che fa un grande balzo in avanti rispetto ai primi due giorni. La prima Honda RCV1000R è invece quella di Nicky Hayden, sedicesimo a poco più di due secondi da Rossi. Di seguito i primi dieci migliori tempi:

1. Valentino Rossi ITA Yamaha Factory Racing (YZR-M1) 1.59.999 (Lap 13/41)

2. Andrea Dovizioso ITA Ducati Team (Desmosedici) 2.00.067 +0.068 (6/36)

3. Aleix Espargaro ESP NGM Mobile Forward Racing (FTR-M1) 2.00.101 +0.102 (7/29)

4. Stefan Bradl GER LCR Honda MotoGP (RC213V) 2.00.164 +0.165 (12/40)

5. Dani Pedrosa ESP Repsol Honda Team (RC213V) 2.00.185 +0.186 (8/41)

6. Alvaro Bautista ESP Go&Fun Honda Gresini (RC213V) 2.00.506 +0.507 (9/42)

7. Jorge Lorenzo ESP Yamaha Factory Racing (YZR-M1) 2.00.619 +0.620 (20/36)

8. Cal Crutchlow GBR Ducati Team (Desmosedici) 2.00.790 +0.791 (7/41)

9. Pol Espargaro ESP Monster Yamaha Tech 3 (YZR-M1) 2.01.032 +1.033 (6/38)

10. Bradley Smith GBR Monster Yamaha Tech 3 (YZR-M1) 2.01.123 +1.124 (3/35)

 

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Motocross, la settima sinfonia di Cairoli

 

della Redazione

 

Antonio “Tony” Cairoli compierà 28 anni il prossimo 23 settembre, ma analizzando i numeri e i successi della sua carriera da “fenomeno” del Motocross, allora si ha l’impressione di trovarsi di fronte ad un pilota ben più avanti con gli anni. Ieri Cairoli, dopo aver vinto la prima manche del Gp di Gran Bretagna a Matterley Basin, ha conquistato il suo settimo titolo mondiale, inanellando il diciannovesimo acuto stagionale su trentadue gare complessive. Numeri eccezionali che, tuttavia, acquisiscono un profilo di normalità se inseriti nel palmarès di un pilota capace di salire in carriera sul gradino più alto del podio ben 63 volte. La storia di Cairoli comincia, risultati e vittorie alla mano, nell’ormai lontano 2001, quando alla giovanissima età di sedici anni conquista il titolo italiano Cadetti. L’anno dopo l’affermazione nella categoria Junior, prima dell’avvento (nel 2004 ndr) tra i professionisti del Motocross. Nel 2005 primo alloro mondiale, in sella alla Yamaha e nella categoria MX2, bissato nel 2007. Con la moto giapponese Cairoli manda a referto anche due titoli italiani e due europei nella Supercross, oltre che, nel 2009, il primo trionfo in MX1. Nel 2010 l’approdo alla KTM con cui il centauro di Patti in quattro stagioni non ha sbagliato davvero nulla, vincendo quattro mondiali in MX1 e diventando una vera e propria leggenda di questo sport. Ora il suo obiettivo non può non essere Stefan Everts, pilota belga recordman di titoli mondiali vinti nella storia del Motocross con ben 10 affermazioni.