di Filippo Gherardi
Trasformare il proprio investimento sul mercato elettrico in qualcosa di sempre più concreto. Questo l’ultimo obiettivo lanciato in ordine di tempo dal marchio Renault, allineato da sempre e a pieno regime su quello che è, ed ancor di più sarà, da qui al futuro prossimo l’autentico fiore all’occhiello del mercato automobilistico. Un approccio “green” a 360 gradi, presentato alla stampa nei giorni scorsi e la cui gestione ecologica viene scandita da quattro capitoli fondamentali. Progettazione, con la riduzione della massa dei veicoli e la possibilità di riciclare l’85 per cento della stessa, oltre all’abbattimento del consumo di carburante e delle emissioni inquinanti. Fabbricazione, con siti produttivi sparsi per il mondo perfettamente all’avanguardia e in linea con le certificazioni ISO. Utilizzo, con la riduzione delle emissioni dei veicoli termici e lo sviluppo di una gamma 100% elettrica che annulla componenti inquinanti e gas ad effetto serra. E per concludere la fine vita, e cioè un modello economico circolare che prevede il riciclo e il riutilizzo dei pezzi di ricambio e dei materiali derivati dai veicoli fuori uso. Un progetto ampio, capillare e moderno che si avvale della collaborazione di una gamma termica profondamente rinnovata negli ultimi tempi, come dimostrano i motori Energy e le trasmissioni automatiche EDC, ma anche di un percorso che vede Renault nel ruolo dei pioniera della mobilità elettrica, partito anni fa con i primi investimenti legati a Twizy e la gamma Z.E. ed arrivato fino ai 400 km di autonomia raggiunti dalla nuova Zoe. Senza dimenticare i successi mondiali in Formula E, dove il marchio francese ha vinto per tre anni consecutivi il titolo costruttori e in una occasione centrato anche la doppietta con Buemi in quello piloti. Ultimo, ma non ultimo, il coinvolgimento dei clienti con una promozione che prevede dal 6 settembre, e fino a fine anno, a fronte del ritiro o della rottamazione di un veicolo compreso tra Euro 0 ed Euro 4 agevolazioni economiche fino a 7000 euro sull’acquisto di vetture termiche e fino a 5000 euro su quelle elettriche. Il tutto, senza tener conto di possibili incentivi e nella speranza di smuovere qualcosa anche a livello istituzionale. Una campagna dell’elettrico che non riguarderà Dacia, dove a farla da padrona sono i GPL,ma tanto basta per definirla a pieno diritto una vera e stimolante rivoluzione.