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In caso di incidente all’estero la legge è quella del Paese in cui avviene

 

di Delfina Maria D’Ambrosio

 

Non è mai piacevole fare un incidente, e può esserlo ancora di meno farlo all’estero. Secondo una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, del 10 dicembre 2015, infatti quando si viene coinvolti in un sinistro all’interno dei confini dell’Unione Europea  si deve fare riferimento alla giurisdizione del Paese dove ci si trova. Questo vuol dire che si potrebbero incontrare difficoltà nell’ottenere risarcimenti, sia dal punto di vista economico che di tempistiche. Lo scopo è, però, quello di evitare problemi e incongruenze che sorgerebbero tra persone che fanno riferimento a norme differenti visto le diverse nazionalità. La sentenza nasce da una pronuncia pregiudiziale avanzata dal Tribunale civile di Trieste relativa a una causa tra un automobilista rumeno e una compagnia assicurativa italiana.  La figlia del conducente è deceduta e i parenti, che vivevano tra Italia e Romania, non sapevano in quale nazione richiedere il risarcimento. Da sentenza è stata individuata l’Italia poiché lì si era verificato il sinistro.

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Segnali di ripresa nel mercato dell’auto

 

di Germana Condò

 

Si chiude in positivo il primo mese del 2014 per il mercato dell’automobile in Europa. Non è ancora il momento di pensare che la crisi economica sia definitivamente alle spalle ma il segnale registrato a fine gennaio indica inequivocabilmente che l’industria automobilistica è in ripresa. Nei 28 paesi dell’Unione Europea i dati diffusi dall’associazione dei costruttori Acea parlano di un globale rialzo del 5,2% di immatricolazioni in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in numeri si tratta di 967.778 nuove immatricolazioni rispetto alle 920.373 di gennaio 2013. Inoltre, in base ai dati raccolti da Acea, questo sarebbe il quinto mese consecutivo in cui si registra un segno positivo, anche se i numeri registrati sono i più bassi dal 2003. In questo clima di generale ripresa, il Gruppo Fiat Chrysler Automobiles in Europa è partito in negativo, registrando un 6,2% a fine gennaio 2014 contro il 6,6% dell’anno scorso ma che, se rapportato alle immatricolazioni del mese di dicembre 2013 del 5,5%, rivelano comunque un aumento. In un comunicato diffuso dal Gruppo FCA si specifica che l’andamento non è negativo su tutti i singoli mercati, anzi nel Regno Unito si riscontra un incremento dei volumi FCA del 22,2%, mentre la quota è salita dal 2,9% dello scorso anno al 3,2%. Grande crescita anche in Spagna per FCA i cui volumi salgono del 12,6%, mentre in Francia si registra l’1,8%. Gli unici paesi a chiudere gennaio con il segno meno sono stati Austria, Belgio, Olanda, Estonia e Cipro, mentre i paesi in cui si segna l’incremento maggiore sono la Germania con il 7,2%, la Gran Bretagna e la Spagna con il 7,6%, l’Italia con il 3,2% e la Francia con lo 0,5%. Da segnalare tra i modelli che contribuiscono al successo del Gruppo  Fiat Chrysler Automobiles in Europa la 500L, la 500 e la Panda, che rappresentano le citycar stabilmente più vendute.