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Renault: il top di gamma ha un nome, è Initiale Paris

 

 

 

 

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angels

 

Initale Paris. Scegliere un nome non è mai facile, e a volte si arriva ad una conclusione senza nemmeno un perché ma alla fine ci si rende conto di aver trovato quella giusta. E’ così Initiale Paris, non ha una vera e propria storia, ma dalla sua pronuncia emerge tutta l’eleganza dell’allestimento alto di gamma che ha coinvolto gran parte della famiglia Renault. Espace, Talisman, Captur, Koleos, Scenic e Grand Scenic, le grandi della Losanga si vestono di raffinatezza offrendo una dotazione esclusiva, pensata per sfidare le tedesche e basata sui concetti di “French Design” e “Easy Life”.  L’allestimento top di Renault si distingue per una serie di elementi comuni a tutti i modelli: la cangiante tinta esclusiva Nero Ametista (optional), i cerchi in lega esclusivi Initiale Paris che vanno da 17 ai 20 pollici, il badge Initiale Paris e gli interni in pelle Nappa pieno fiore; Easy Park Assist, impianto audio Bose e sistema multimediale R-Link per quanto riguarda l’aspetto tecnologico. A questa dotazione completa si abbina una gamma motori composta dai propulsori più potenti che ogni modello mette a disposizione, in altre parole non si può chiedere di più da Initiale Paris perché l’allestimento dà già il massimo per offrirsi a quel target di clienti che cercano esclusività e comodità a prezzi del tutto accettabili. Si parte dai 25.100 euro del nuovo Captur con il motore Energy TCe 120 CV, e si sale andando in ordine con nuova Scenic, 33.100 euro con Energy TCe 130 cv, nuova Grand Scenic, 34.600 euro con Energy TCe 130 cv, nuovo Koleos, 40.900 euro con dCi 175 X-Tronic, Talisman, 42.750 euro con Energy Tce 200 cv e cambio EDC, ed infine Espace, 47.100 euro con Energy TCe 225 cv e cambio EDC.

editoriale

Salone di Francoforte: tra grandi assenze e novità

 

di Filippo Gherardi

 

Per la consolidata regola per cui “gli assenti hanno (quasi) sempre ragione”, valutare il Salone di Francoforte 2017, in attesa dei numeri sull’affluenza e dei riscontri che arriveranno dal mercato, senza prendere in considerazione i marchi che non c’erano tra i padiglioni della fiera tedesca è cosa piuttosto ardua. Anche perché l’elenco dei non presenti annovera case che rappresentano qualcosa di molto vicino allo zoccolo duro dell’automotive continentale. Alfa Romeo, Fiat, Jeep, DS, Infiniti, Mitsubishi, Nissan, Peugeot e Volvo, basterebbero da sole, probabilmente, per organizzare una kermesse a ranghi ridotti e renderla, comunque, meritevole di interesse e spunti. Che le assenze possano rappresentare un segnale, chiaro, che la concezione di fiere e saloni in rapporto a case automobilistiche stia cambiando è evidente, ma girare (perdersi) tra gli stand dell’IAA 2017 è stato, comunque e ancora una volta, un bel vagare. I padroni di casa hanno ovviamente fatto la voce grossa, con allestimenti sfarzosi ed un numero di anteprime assolute da richiedere l’utilizzo della calcolatrice. Da Mercedes, che a Francoforte comunica ufficialmente solo Smart elettriche dal 2020, a BMW e la terza generazione della X3, senza dimenticare Audi che investe sul metano (A4 Avant g-tron) e Volkswagen che accanto alla nuova Polo propone anche l’innovativo SUV T-Roc. A queste aggiungiamo pure Opel, al primo Salone da quarta sorella del gruppo PSA, che in Germania come detto è sbarcato solo ed esclusivamente con il marchio Citroen, forte di un’anteprima da prima pagina come la nuova C3 Aircross. Mini ha tolto i veli sul prototipo della sua prima vettura elettrica, Ford sull’evoluzione di un successo acclamato come la nuova EcoSport, forte di nuove tecnologie, nuovo propulsore diesel 1.5 e trazione integrale. Spostandoci sul versante asiatico, Kia arricchisce la sua proposta con la versione X-Line della Picanto e quella GT-Line per la Sorento. Suzuki scalda motori ed animi con la Suzuki Swift Sport. Anteprima europea per la nuova Subaru Impreza con inedita Global Platform, tanto quanto è un’anteprima assoluta per Honda la concept elettrica Urban EV che prefigura un modello di serie a emissioni zero. Pioniera delle motorizzazioni elettriche, da sempre, Renault che a Francoforte punta i riflettori sulle nuova Megane RS. Sistema 4CONTROL e quattro sospensioni idrauliche derivate dal mondo del rally, motore 1.8 quattro cilindri da 280 cavalli e cambio manuale a sei rapporti o EDC, il tutto a poca distanza da un bestseller che si rinnova come nel caso della nuova generazione di Dacia Duster. Insomma, ne potevamo vedere di più ma ne abbiamo viste, come al solito, comunque delle belle.

2017 - Renault SYMBIOZ

Renault Symbioz: casa e macchina in un solo concept

 

 

 

 

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Futuro? Renault guarda oltre. Al Salone di Francoforte i francesi presentano Symbioz, concept car che cambia e rivoluziona il significato stesso della parola autoveicolo, unendo nel suo nome i concetti di auto e casa. Ovviamente elettrica e a guida autonoma, già entro fine anno verrà messa su strada per i primi test ma volge lo sguardo verso il 2030, quando probabilmente le nuove vetture potranno “fare a meno” del conducente. Symbioz è una sorta di salotto, o ufficio, con le ruote, può trasformarsi in una stanza mobile supplementare, con diversi confort ed utilizzabile in diverse posizioni, sia in ambienti esterni che interni. Uno dei suoi scopi è quello di raggiungere il massimo livello di sviluppo per quanto riguarda l’energia elettrica condivisa fra i mezzi di trasporto, le abitazioni o altri veicoli, l’energia che viene immagazzinata nelle batterie di Symbioz può essere riutilizzata per l’illuminazione, gli schermi o altre funzionalità dell’abitazione durante i picchi di consumo. I due motori elettrici montati sull’assale posteriore e l’ottimo posizionamento delle batterie sotto al pianale permettono di avere un abitacolo molto spazioso, ricco di qualsiasi tipo di confort e personalizzabile: la vettura riconoscerà il passeggero e, in base al suo profilo, configurerà automaticamente sedili, luminosità, audio e molte altre funzioni. Grazie ad una piattaforma, la futuristica vettura di Renault può essere sollevata da terra ed essere posizionata sulla terrazza del piano superiore, divenendo una piccola stanza aggiuntiva, quando invece torna alla sua vera natura, quella di un’automobile, è spinta da due motori elettrici dalla potenza totale di 500 kw ed una coppia massima di 660 Nm. Infine, i sedili girevoli e il cruscotto a scomparsa fanno parte della tecnologia a guida autonoma “Mind off”, dove il conducente/passeggero può tranquillamente “spegnere il cervello” o dedicarsi alle sue attività personali. Symbioz introduce una concezione completamente nuova della “macchina” o del mezzo di trasporto, non ci resta che aspettare il 2030 per conoscere la mobilità del domani.

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Salone di Francoforte 2017: seguitelo in nostra compagnia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Come ogni anno settembre si trasforma nel mese dell’Automotive, Francia e Germania si alternano nell’ospitare attraverso i propri Saloni le più grandi mostre automobilistiche, le case si sfidano a colpi di novità e si sbizzarriscono svelando concept futuristici e innovazioni tecnologiche. Quest’anno è il turno di Francoforte, domani 14 settembre si apriranno le porte dell’Internationale Automobil-Ausstellung (IAA) ed i visitatori potranno prendere d’assalto gli stand colmi di restyling, nuovi modelli e non solo. E’ vero, Francoforte sarà orfana di ospiti illustri come Peugeot, Fiat, Alfa Romeo, Volvo o Nissan, ma non mancheranno le auto da presentare, di tutte le dimensioni e di tutti i tipi, dalle city car ai SUV passando per le sportive, senza saltare le elettriche. Sicuramente le più “accerchiate” dal pubblico saranno la nuova Ferrari Portofino o la costosa Mercedes AMG Project One (275 esemplari prodotti e già venduti a più di 2 milioni di euro l’uno), ma molti si soffermeranno anche davanti a concept iper-futuristici come la Renault Symbioz, vettura del futuro rivoluzionaria sia per la mobilità elettrica che per la guida autonoma. Tornando alla realtà, a Francoforte sarà possibile vedere anche soluzioni più abbordabili per le tasche di noi comuni mortali, cominciando proprio dalla nuova Dacia Duster, per rimanere in casa Renault, e proseguendo con il nuovo urban-Suv Citroen C3 Aircross, o ancora con la nuova Opel Grandland X, vera novità del marchio acquisito da PSA, a cui fa eco Ford con la nuova generazione della sua Ecosport. Questi solo alcuni esempi, tutte le altre novità del Salone di Francoforte 2017 potrete scoprirle con noi la prossima settimana: non perdete “Professione Motori Speciale Francoforte”, ne vedrete delle belle

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Renault, una rivoluzione green

 

 

 

di Filippo Gherardi
Trasformare il proprio investimento sul mercato elettrico in qualcosa di sempre più concreto. Questo l’ultimo obiettivo lanciato in ordine di tempo dal marchio Renault, allineato da sempre e a pieno regime su quello che è, ed ancor di più sarà, da qui al futuro prossimo l’autentico fiore all’occhiello del mercato automobilistico. Un approccio “green” a 360 gradi, presentato alla stampa nei giorni scorsi e la cui gestione ecologica viene scandita da quattro capitoli fondamentali. Progettazione, con la riduzione della massa dei veicoli e la possibilità di riciclare l’85 per cento della stessa, oltre all’abbattimento del consumo di carburante e delle emissioni inquinanti. Fabbricazione, con siti produttivi sparsi per il mondo perfettamente all’avanguardia e in linea con le certificazioni ISO. Utilizzo, con la riduzione delle emissioni dei veicoli termici e lo sviluppo di una gamma 100% elettrica che annulla componenti inquinanti e gas ad effetto serra. E per concludere la fine vita, e cioè un modello economico circolare che prevede il riciclo e il riutilizzo dei pezzi di ricambio e dei materiali derivati dai veicoli fuori uso. Un progetto ampio, capillare e moderno che si avvale della collaborazione di una gamma termica profondamente rinnovata negli ultimi tempi, come dimostrano i motori Energy e le trasmissioni automatiche EDC, ma anche di un percorso che vede Renault nel ruolo dei pioniera della mobilità elettrica, partito anni fa con i primi investimenti legati a Twizy e la gamma Z.E. ed arrivato fino ai 400 km di autonomia raggiunti dalla nuova Zoe. Senza dimenticare i successi mondiali in Formula E, dove il marchio francese ha vinto per tre anni consecutivi il titolo costruttori e in una occasione centrato anche la doppietta con Buemi in quello piloti. Ultimo, ma non ultimo, il coinvolgimento dei clienti con una promozione che prevede dal 6 settembre, e fino a fine anno, a fronte del ritiro o della rottamazione di un veicolo compreso tra Euro 0 ed Euro 4 agevolazioni economiche fino a 7000 euro sull’acquisto di vetture termiche e fino a 5000 euro su quelle elettriche. Il tutto, senza tener conto di possibili incentivi e nella speranza di smuovere qualcosa anche a livello istituzionale. Una campagna dell’elettrico che non riguarderà Dacia, dove a farla da padrona sono i GPL,ma tanto basta per definirla a pieno diritto una vera e stimolante rivoluzione.

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Formula E: Di Grassi si aggiudica il titolo mondiale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il pilota di Audi Lucas Di Grassi è il nuovo campione del Mondo di Formula E. Dopo aver preso il comando della classifica con una vittoria nella prima delle due gare finali di Montreal (Canada), il brasiliano del Team ABT Schaeffler Audi Sport ha conquistato il titolo con il settimo posto di domenica.  Di Grassi era arrivato in Canada per il fine settimana finale con uno svantaggio di dieci punti dal pilota Renault Sébastian Buemi. Mentre gli svizzeri affrontavano diverse difficoltà ed un incidente nelle prove libere, oltre che un pessimo sabato, Di Grassi non ha commesso errori e con pole position e vittoria ha trasformato lo svantaggio in un +18 a suo favore.  Domenica, di Grassi e il suo compagno di squadra Daniel Abt sono partiti dalla terza fila mentre Buemi ha preso solo la posizione 14 nelle qualifiche. Dopo una  partenza turbolenta, Di Grassi e Abt sono scivolati in nona e decima posizione ma, anche grazie alla gestione intelligente dell’energia, sono riusciti a combattere fino a risalire e combattere per le posizioni sei e sette. Con questi punti, la squadra ABT Schaeffler Audi Sport ha conquistato il secondo posto nel mondiale Costruttori.  “Oggi è il miglior giorno della mia carriera – ha commentato il neo campione – Ho creduto nella Formula E fin dal primo giorno perché il mondo, incluso il motorsport, sta cambiando. Tre anni fa, abbiamo vinto la prima gara di Formula E a Pechino ed ora finalmente è arrivato anche il titolo. ABT Sportsline, Schaeffler e Audi Sport hanno fatto un lavoro perfetto, anche dopo le gare di New York dove non eravamo così forti. Qui a Montreal, sul miglior circuito che la competizione abbia mai visto, siamo stati veloci fin dall’inizio. “  Dopo il terzo posto nel primo anno di Formula E e il secondo dell’anno scorso, Lucas Di Grassi diventa il terzo campione della prima competizione elettrica al mondo e, con un totale di sei vittorie e 20 podi in 33 gare, uno dei prolifici piloti della Formula E. Nella stagione 2016/2017, il driver di Audi ha vinto due gare, ottenuto tre pole e sette podi, solo a Parigi Di Grassi non ha conquistato punti. Alla fine, questa costanza è stata decisiva per arrivare al titolo, anche se la sua rimonta durante la gara inaugurale di Hong Kong e la vittoria in Messico resteranno ugualmente indimenticabili.

elettrico

Enel: via al piano per le colonnine di ricarica autostradali

 

 

 

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Che il rapporto tra Italia e mobilità elettrica non sia proprio idilliaco è cosa risaputa, tra infrastrutture, incentivi ed idea culturale c’è ancora molto da lavorare, ma fortunatamente qualcuno sta cercando di cambiare le attuali concezioni. In prima linea ci sono ovviamente le case automobilistiche che sull’elettrico stanno investendo molto (Nissan e Renault le più “agguerrite”), ma nel più dei casi nemmeno le loro buone autonomie contrastano il costo d’acquisto della vettura. Altro problema sono sicuramente le ricariche, non i tempi, che piano piano si stanno abbattendo, ma i luoghi dove fisicamente ridare energia alla batteria: troppe poche e distanti le colonnine sul territorio. Sotto questo punto di vista arriva un aiuto da Enel, che già dal prossimo settembre farà partire un piano nazionale per ampliare la rete delle colonnine elettriche presenti sul territorio. Le prime trenta arriveranno prima della fine dell’estate, nei pressi delle uscite autostradali e non solo: molte le troveremo sull’A1 Milano-Roma, sull’A4 Torino-Venezia, due sulla Salerno-Reggio Calabria e in Sicilia, e tre sul Grande Raccordo Anulare di Roma. Nel 2018 invece, sarà l’intera rete autostradale ad essere “investita” dal piano nazionale di Enel con 180 colonnine fast. Ad annunciarlo è stato proprio l’amministratore delegato di Enel Francesco Starace durante la presentazione di un nuovo progetto europeo per il trasporto pubblico con veicoli elettrici a Firenze, la città più elettrica d’Italia. “A settembre partirà il piano nazionale dell’infrastruttura per il sistema di ricarica della mobilità elettrica. Abbiamo già definito il piano, lo abbiamo presentato al ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, e lo lanceremo per la fine dell’estate. “L’infrastruttura con il sistema di ricarica coprirà l’intero territorio nazionale – ha proseguito Starace –  poi faremo lo stesso anche all’estero dove siamo presenti. Per la parte che ci compete, quella dell’infrastruttura, siamo grandemente impegnati e saremo felici di collaborare a qualunque iniziativa parallela in questo settore”. L’investimento previsto è di circa 300 milioni di euro e prevede oltre 10.000 colonnine installate entro i prossimi tre anni, è il piano di un impegno concreto, il simbolo di una svolta che proietta il nostro Paese sempre più verso il domani.

renault

Renault: primo semestre 2017 da record nel mercato italiano

 

 

 

 

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Se il 2016 si è chiuso con un sorriso, il 2017 italiano si prospetta straordinario in casa Renault, almeno per ciò che trapela dai risultati del primo semestre dell’anno. L’Italia risulta infatti uno dei mercati di più successo per il gruppo francese: qui da noi la quota raggiunta dal binomio Renault-Dacia è del 10%, doppia cifra che mai si era toccata negli ultimi trentatre anni. E’ un successo che deriva innanzitutto dalle numerose novità presentate da gennaio a giugno, ben tredici tra restyling, serie speciali, nuovi motori e innesti tecnologici (vedi cambio automatico EDC); piccoli ritocchi o grandi introduzioni che hanno portato i francesi a vendere ben 121.955 veicoli solo nel primo semestre del 2017. Il “team principal”, ovvero Renault, con 86.560 immatricolazioni raggiunge una quota di mercato del 7,1% ( con una crescita del 10,3%) e deve, come al solito, ringraziare Clio, che con le sue 33,195 unità vendute si conferma ancora la straniera più venduta in Italia, forte anche della variante benzina-GPL scelto dal 20% della clientela. Segue Captur, 15.960 italiani l’hanno acquistata rendendola la crossover straniera preferita dal Belpaese, convinti in gran parte dalla serie speciale Hypnotic, la stessa di cui si è “vestita” anche la grande Kadjar, che ha sua volta ha fatto registrare 7.550 vendite. Bene anche Megane, Scenic, Espace e l’ammiraglia Talisman, spesso preferite nelle versioni alto di gamma (nel 60% dei casi) e, per quanto riguarda le ultime due, con le quattro ruote sterzanti del 4Control, preferito dal 70% dei clienti. Ottimi risultati provengono anche dal settore dei veicoli commerciali, cresciuto del 5,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso raggiungendo una quota di mercato pari al 9,7%, la più alta negli ultimi dieci anni. Fisiologicamente più piccoli ma di certo non meno importanti i numeri di Dacia: anche il marchio rumeno ha contribuito alla crescita dell’intero Gruppo toccando una quota di mercato del 2,9% con oltre 35.000 immatricolazioni totali. Sandero continua a ricoprire la parte da leader con 16.879 immatricolazioni, i cui due terzi, anche qui, sono composti dagli allestimenti top di gamma Stepway e Brave. Seconda per numero di vendite la Duster (12.855), per la quale vale più o meno lo stesso discorso della Clio per quanto riguarda la variante GPL, scelta dal 35% dei clienti totali. Da una parte per Renault e dall’altra per Dacia, non sarà facile confermare questi numeri nella seconda parte dell’anno, ma la strategia volta a riuscirci non ci farà mancare altre grandi novità: il nuovo Koleos, la nuova Megane R.S ed il ritorno della Alpine con la A110 sono solo alcune di quelle che vedremo prossimamente.

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Renault Espace: un nuovo motore da 225 cavalli per il Model Year 2017

 

 

 

 

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Negli ultimi anni l’appeal delle monovolumi è bruscamente calato in favore dei grandi SUV, Espace aveva risposto nel 2015 con un restyling profondo, che non ha però tralasciato o stravolto i suoi punti di forza: dinamismo,carattere e tecnologia. Oggi Renault Espace si presenta nel MY 2017, qui pochi cambiamenti, nessun bisogno di rivoluzioni, la formula di due anni fa ha funzionato eccome, confermando la francese come leader nel segmento, almeno per quanto riguarda il mercato italiano. Dal lato estetico c’è una nuova tinta Grigio Titano a conferire una maggiore eleganza ed una nuova proposta di cerchi da 18” Argonaute che va a sostituire i precedenti Lapiaz; l’abitacolo, già dotato del tecnologico R-Link 2, ne guadagna in confort con dei nuovi sedili ventilati e delle nuove luci a LED per aletta parasole, vano portaoggetti e contenitore disposto sotto l’innovativo bracciolo centrale sospeso. E a proposito di tecnologia, ora  la Renault Easy Connect si arricchisce con nuove funzioni di connettività, una su tutte la compatibilità con Apple CarPlay e Google Android Auto. La sicurezza è rimasta invariata e di alto livello grazie ai già presenti sistemi ADAS tra cui citiamo Cruise Control adattivo e frenata attiva di emergenza, allarme di distanza di sicurezza, sensore angolo morto e sistema di riconoscimento alla segnaletica; non per niente Espace era stata già “selezionata” da Renault per eseguire i primi test di guida autonoma e non è escluso (indiscrezione) che ne vedremo una versione in grado di spostarsi da sola già nel 2020. La grande monovolume francese, ricordiamolo, è inoltre stata la prima ad introdurre il telaio 4Control (le quattro ruote sterzanti) per favorire la dinamicità e il piacere di guida, nonché la prima ad avere il sistema Multi-Sense con cinque diverse modalità di guida. Tra piccole accortezze e modifiche, il MY2017 comunque un elemento del tutto nuovo lo ha, ed è situato sotto al cofano, dove ai già disponibili dCi 130 e dCi 160 TwinTurbo si aggiunge il motore Energy 1.6 TCe da 225 cavalli. Sviluppato direttamente dagli ingegneri di Renault Sport, questo propulsore risulta più efficiente e parco nei consumi rispetto al precedente Energy TCe 200, e in numeri promette 300 NM di coppia già a 1.750 giri ed un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 7,6 secondi, uno in meno in confronto del “vecchio” motore sopracitato. A disporre della grande novità saranno i due allestimenti più alti, ossia Intens e Initial Paris, che in abbinamento al TCe 225 offriranno esclusivamente il cambio automatico EDC a 7 rapporti. La Renault Espace MY17 ed il suo nuovo propulsore saranno disponibili nelle concessionarie a partire dal 6 luglio, a prezzi che vanno da 33.800 euro a 47.100 euro.

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Renault Grand Scenic 1.6 dCi 160 CV Energy Bose: la prova su strada

 

 

 

 

 

 

 

di Valerio Verdone

 

Sette posti, tanto spazio e una linea da crossover allungato, è questa in sintesi la Renault Grand Scenic della nostra prova, ma ovviamente c’è tanto altro e solo guidandola per qualche giorno è possibile rendersene conto. Così, l’abbiamo utilizzata come auto di tutti i giorni, con tutti i limiti del caso, riuscendone a percepire pregi e difetti. Iniziamo con il lato estetico: considerate le dimensioni di oltre 4,60 metri, è facile capire come i designer abbiano dovuto venire a patti con le esigenze di spazio per ospitare a bordo 7 persone. Per cui sparisce il posteriore dinamico della sorella a 5 posti a favore di una linea più convenzionale, ma è comunque un’auto originale che si distingue dalla massa, anche per la singolarità dei cerchi in lega da 20 pollici pensati appositamente per lei e per la variante più piccola. All’interno si viaggia nella comodità più assoluta, vuoi per lo spazio disponibile anche nei posti posteriori, per la flessibilità di quest’ultimi che possono scorrere e persino essere ripiegati in maniera singola. Il tutto avviene attraverso lo schermo multimediale che spicca sulla plancia, e così basta un tocco per far sparire tutto il divano per lasciar spazio ad un vano di carico capace di arrivare fino a 2.100 litri. La strumentazione cangiante riprende quella che abbiamo visto su altri modelli, ma chiaramente su questa top di gamma le funzioni dell’interfaccia multimediale consentono anche di avere il massaggio nei posti anteriori: il massimo. E non dimentichiamoci della purezza del suono dell’impianto hi-fi BOSE. Certo, le dimensioni generali non aiutano nella vita in città, dove la Grand Scenic appare impacciata tra le auto in coda, per fortuna che il cambio automatico a doppia frizione EDC a 6 marce aiuta a non sentire la fatica, mentre quando la strada si libera aiuta i 160 CV a distendersi. Certo, anche i 380 Nm di coppia massima fanno la loro parte quando si tratta di spostare la massa della vettura in questione, ma è inopinabile che la doppia sovralimentazione contribuisca a dare una spinta in più e a non avvertire buchi d’erogazione. Oltre tutto, l’assetto è valido, e non solo assorbe bene le sconnessioni, ma consente anche di viaggiare spediti contando su una valida stabilità anche quando il ritmo di guida diventa più sostenuto. Per i consumi non c’è da preoccuparsi, perché la Casa dichiara una percorrenza di 4,7l/100 km. Infine il prezzo, 35.150 euro, non pochi ma in linea con la dotazione piuttosto completa, anche se la vettura in prova, praticamente una full-optional, arriva a 38.750 euro.