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Dacia Duster Brave 1.5 dCi 4×4: la prova su strada

 

 

 

 

 

 

 

di Valerio Verdone

 

La Dacia Duster è la vettura più riuscita del Brand, il motivo è presto detto: ha una linea davvero accattivante. Infatti, nonostante sia passato più di qualche anno dal suo debutto, il SUV in questione si mantiene al passo con i tempi e il recente restyling non ha dovuto influire più di tanto sullo stile. Adesso è disponibile anche nella serie speciale Brave, che si contraddistingue per alcuni ma significativi particolari. Chiaramente, la parte del leone riguarda l’estetica, infatti, ecco che troviamo l’esclusiva colorazione Grigio Islanda, i cerchi specifici da 16 pollici e non mancano i badge dedicati. Inoltre, le protezioni arrivano a coprire anche la parte basse degli sportelli e forniscono una valida barriera al pietrisco che si alza sullo sterrato ed in fuoristrada. L’aspetto generale comunque rimane piacevole da ogni prospettiva, con il frontale dove dominano la calandra ed il design dei gruppi ottici, oltre ad un paraurti anteriore che offre un ottimo angolo d’attacco. La fiancata è slanciata dalla forma del terzo finestrino, mentre il posteriore è particolare, con i giochi di luce del portellone che richiamano alla mente i mezzi militari. Completano il quadro le barre portatutto sempre utili su una vettura del genere. L’abitacolo è ampio e consente di viaggiare con un certo confort visto che l’auto offre un’insonorizzazione decisamente migliorata rispetto alle prime versioni. Cinque persone ci stanno bene senza troppe rinunce, mentre il bagagliaio offre una capacità di 475 litri che possono essere ampliati fino a 1.600 litri. Non mancano elementi caratteristici come le finiture in color rame riprese anche nella cucitura dei sedili, un volante in pelle con inserti cromati, ed il valido sistema d’infotainment Media Nav Evolution. Completano il quadro relativo agli interni il cruise control, il climatizzatore manuale ed il dispositivo da cui gestire manualmente l’intervento della trazione integrale. Infatti, l’aspetto più interessante è che questa Duster può abbandonare l’asfalto senza troppi problemi, merito di una prima molto corta che consente di affrontare anche pendenze importanti, e di una trazione sempre valida anche quando ci sono passaggi di media difficoltà. Per il resto la Duster se la cava bene anche sull’asfalto, con una stabilità che regala sicurezza a patto di prendere le misure ad uno sterzo dalla taratura turistica ed al cambio con rapporti corti nelle prime marce che possono offrire delle reazioni secche nelle scalate più rapide. Ad ogni modo, anche i viaggi risultano piacevoli su questo SUV molto apprezzato dal mercato, per via di un buon assorbimento delle sospensioni, della già citata insonorizzazione, e del 1.5 diesel da 110 CV dalle prestazioni oneste e dai consumi interessanti, nell’ordine dei 4,7 l/100 km. Infine, se consideriamo un prezzo di 18.100 euro, in pratica quello di un’utilitaria accessoriata, si riesce a comprendere al meglio il successo di questa vettura che rimane sulla cresta dell’onda anche con le serie speciali.

 

 

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Juke 1.5 dCi N-Vision: la prova su strada

 

 

 

 

 

 

 

di Valerio Verdone

 

La Nissan Juke è sempre sulla cresta dell’onda, passano gli anni ma conquista ancora per via della sua linea da concept e per delle caratteristiche dinamiche che la rendono unica. Adesso arriva anche la variante N-Vision, ricca, ricchissima, praticamente una full-optional che annovera tutti gli accessori desiderabili su un’auto moderna. Esteticamente è sempre lei: frontale alto con fari asimmetrici, grande calandra che si restringe ai bordi, e presenza importante sulla strada. La fiancata spicca per i passaruota marcati e per le maniglie posteriori annegate nei montanti inclinati. Dietro invece sono i fari ad essere protagonisti, ma in generale la Juke non è mai anonima, da nessuna prospettiva. All’interno ecco che ci si ritrova a fare i conti con il tunnel colorato che riprende il design del serbatoio di una moto, con la strumentazione semplice ed essenziale, da sportiva, e con un sistema multimediale di ultima generazione che annovera anche il sistema di telecamere per guardare la vettura da ogni angolazione. Intrigante la strumentazione relativa alla climatizzazione, con display cangiante per mostrare le caratteristiche dinamiche della vettura. Insomma, con la Juke non ci si annoia, mai, soprattutto con il volante tra le mani, perché i cerchi da 18 pollici ospitano una gommatura sportiva che neutralizza gli effetti del baricentro alto. Così, con i gruppi ottici che fungono da mirino, si può prendere il punto di corda nella maniera ideale e poi pennellare le traiettorie in curva grazie allo sterzo diretto e preciso. Anche il cambio manuale a 6 rapporti si manovra bene ed ecco che il viaggio casa-lavoro diventa un’occasione per guidare con brio. Il motore spinge bene perché il 4 cilindri 1.5 turbodiesel da 110 CV ormai è un’unità collaudata, e con 260 Nm di coppia massima assicura anche una certa verve in ripresa. Lo scatto non è male, con 11,2 secondi necessari per toccare i 100 km/h, mentre la velocità massima si attesta sui 175 km/h. In tutto questo, i consumi dichiarati sono di 4l/100 km. Dotata di tutto punto, con gli ausili alla guida che rientrano nell’ormai famigerato Safety Shield, il climatizzatore automatico, il cruise control, la retrocamera ed i cerchi da 18 pollici, tanto per citare alcuni accessori, la Juke N-Vision spinta dal 1.5 dCi da 110 CV ha un costo di 23.510 euro.

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Mercedes Classe A Next: la prova su strada

 

 

 

 

 

 

 

di Valerio Verdone

 

La Mercedes Classe A è stata cambiata radicalmente circa 5 anni fa, e continua ad accaparrarsi la simpatia degli automobilisti italiani: infatti è stata scelta da 16.000 di loro nel 2016. Per rimanere al passo con i tempi è stata proposta nella serie speciale limitata Next, che si abbina agli allestimenti Executive, Sport e Premium, e presenta di serie accessori come lo smartphone integration, la retrocamera ed il remote online. Noi abbiamo guidato La Premium, che offre il tetto panoramico ed il navigatore command online per un vantaggio cliente di circa 3.200 euro, contro i 2.600 euro della Executive e della Sport. Esteticamente, l’auto si presenta sportiva e compatta, con dimensioni che vanno dai 4,30 metri di lunghezza al metro e 78 di larghezza, passando per un’altezza di 1 metro e 43 cm, la Classe A Premium Next  inoltre, offre un’aerodinamica griffata AMG, caratterizzata  dai paraurti specifici, dai cerchi da 18 pollici e dall’assetto ribassato. L’abitacolo invece presenta i sedili in pelle ecologica Artico, il volante sportivo e la strumentazione con sfondo a scacchi. A livello dinamico consente di scegliere 4 modalità di guida tramite il dynamic select, e permette di fare tanti chilometri con un pieno per via di un consumo dichiarato di 3,7 l/100 km. Le prestazioni sono di buon livello grazie al motore 1.5 diesel di origine Renault da 109 CV e 260 Nm, mentre l’assetto sembra sovradimensionato rispetto  ai cavalli presenti sotto il cofano. Nello specifico, la velocità massima è di 190 km/h, mentre occorrono 11,3 secondi per scattare da 0 a 100 km/h. Insomma, la Classe A diventa ancora più completa con la serie speciale Next, che aggiunge un supplemento di prezzo, ben ripagato in termini di accessori, al listino della vettura in prova che è di 33.130 euro.

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Nissan Micra 09 IG-T N-Connecta: la prova su strada

 

 

di Valerio Verdone

 

La Nissan cambia volto alla Micra, anzi la cambia totalmente, grazie ad una progettazione tutta nuova che ne varia anche le dimensioni generali. Si capisce subito che non ha nulla a che vedere con il modello che sostituisce: il design è quello di un’auto futuristica, e ricorda molto il concept da cui deriva, mentre l’abitacolo offre un confort da grande. Esteticamente colpisce per la sua linea a cuneo, quasi da coupé, con il frontale che scende in maniera decisa verso il basso, la grande calandra a V, ma soprattutto con un gioco di linee che va dal cofano ai contorni dei fendinebbia. E’ un’auto moderna, attuale, e decisamente originale, anche la fiancata ne sottolinea il carattere, per via della linea di cintura che sale verso l’alto, delle maniglie posteriori che scompaiono nei montanti e di quest’ultimi che si fondono con il lunotto. Insomma, da qualunque prospettiva la si guardi, la Micra è tutt’altro che scontata e banale, è accattivante e intrigante, anche nella vista posteriore, dove spiccano i nuovi gruppi ottici. L’abitacolo è moderno, ben fatto, con plastiche della plancia in stile premium, zona centrale del cruscotto colorata, e l’immancabile schermo touch per il sistema multimediale. Non è rivoluzionario come l’esterno, ma è comunque sorprendente perché la posizione di guida è da sportiva, con il volante perfettamente allineato alla pedaliera, la seduta bassa ed il cambio perfettamente a portata di mano. Certo, i comandi dei finestrini posteriori non sono un segno di modernità, ma il bagagliaio da 300 litri e lo spazio per chi siede dietro confermano la crescita di quest’auto. Al volante stupisce l’assetto: preciso, rapido, reattivo, che si avvale anche della collaborazione del volante tarato in modo sportivo e di un cambio manuale a 5 rapporti dalla buona manovrabilità. Il motore 900 a tre cilindri turbo offre un buono spunto, visto che lo 0-100 km/h è coperto in 12,1 secondi e pure la velocità massima di 175 km/h non è male. Ovviamente in ripresa i 140 Nm soffrono un po’ la massa cresciuta, così bisogna ricorrere al cambio quando si cerca maggiore spinta. Nel complesso, se non si esagera con il piede destro, i consumi si mantengono buoni, e il dato dichiarato di 4,8 l/100 km non è così lontano. Per averla bisogna mettere in conto una spesa di 16.700 euro per la variante N-Connecta, che vanta una dotazione quasi full-optional, ma si ha praticamente tutto, compreso il navigatore e la radio DAB.

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Nissan X-Trail 1.6 dCi 4WD Style Edition: la prova su strada

 

 

 

 

 

 

 

di Valerio Verdone

 

La Nissan X-Trail fa sul serio, ed oltre ad ampliare la gamma con la nuova motorizzazione 2.0 dCi, di cui parleremo in uno dei prossimi test, presenta la variante Style Edition che le consente di infastidire persino le concorrenti di stampo premium. Non a caso ha una dotazione corposa, che annovera persino i cerchi da 19 pollici, il navigatore satellitare, i sistemi di sicurezza attiva di Casa Nissan ed i sedili con regolazione elettrica. Certo, i 37.630 euro richiesti non sono pochi, ma è difficile trovare un’auto così versatile e nello stesso tempo ben rifinita e dotata di tutto punto, persino della valida trazione integrale All Mode 4x4i. Lunga 4,64 metri, la X-Trail prende il posto dell’omonimo modello e della Qashqai +2, visto che può essere dotata dei due posti supplementari per ospitare fino a 7 persone. La Style Edition si riconosce per i tanti particolari cromati presenti sulle portiere, nella zona anteriore e nella parte del bagagliaio. Inoltre, i cerchi da 19 pollici arricchiscono ulteriormente l’insieme donandogli grinta e classe allo stesso tempo. La vista anteriore è decisamente somigliante con quella della sorella minore, la Qashqai, mentre dietro i montanti massicci ed i grandi gruppi ottici ne denotano una mise più massiccia ed imponente. Una volta saliti all’interno, ecco che si percepisce tutto lo spazio di cui possono disporre guidatore e passeggeri. Così, i due posti supplementari posteriori possono essere davvero una soluzione valida per chi ha una famiglia numerosa. C’è tanto di Qashqai a livello di plancia, pulita e ben fatta, con uno stile che può essere considerato ancora moderno ma meno hi-tech di quello di alcune concorrenti. Poco male, tutto è a portata di mano, la strumentazione è chiara e leggibile, e lo schermo da 7 pollici dell’impianto multimediale si gestisce facilmente e aiuta anche nelle manovre visto il sofisticato sistema di telecamere di cui dispone. Decisamente ampio il bagagliaio, con una capacità che va da 550 litri fino a 1.982 litri. Da sottolineare la possibilità di far scorrere il divano posteriore per ampliare il volume di carico senza abbattere completamente i sedili della seconda fila. Alla guida la X-Trail Style Edition è una vettura facile e prevedibile nelle reazioni, ma chiaramente impone una certa attenzione alle sue dimensioni. Si sta seduti in alto e si domina la strada, potendo contare su un appoggio sicuro fornito dalle grandi ruote da 19 pollici e, volendo, si possono mettere le ruote fuori dall’asfalto senza troppi patemi d’animo. Infatti, si può far fare tutto all’elettronica selezionando la modalità auto, oppure si può scegliere la funzione lock che garantisce la stessa coppia sia all’avantreno che al retrotreno ma solamente a basse velocità. Per consumare di meno inoltre, soprattutto sull’asfalto, si può lasciare la modalità 2WD, per sfruttare solamente le ruote anteriori. In questi frangenti il consumo si attesta sui 14 km/l, ma se si spinge sfruttando a fondo i 131 CV ed i 320 Nm del motore 1.6 dCi tende ad abbassarsi. Considerando la mole dell’auto poi, il cambio manuale a 6 marce si utilizza molto per riprendere spunto rapidamente, ma la manovrabilità è buona e si può strapazzare senza problemi. Così, nel misto si può anche alzare il ritmo di guida, anche se bisogna riconoscere che la X-Trail è stata concepita per viaggiare e non per aggredire le curve.

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Renault Clio 1.5 dCi GT-Line: la prova

 

 

 

 

 

 

 

di Valerio Verdone

 

Se si vuole comprare una Renault Clio sportiva ma poco impegnativa da mantenere allora è meglio rivolgersi alla variante GT-Line, soprattutto con il motore diesel 1.5 da 110 CV. Così si ottengono prestazioni interessanti, consumi contenuti e costi di gestione abbordabili. Esteticamente la vettura in questione si differenzia dalle sorelle normali per i paraurti rivisti, le finiture specifiche, ed un accenno di estrattore al posteriore. Completano il quadro i loghi GT-Line, il doppio terminale di scarico ed i cerchi da 17 pollici. All’interno ritroviamo l’abitacolo spazioso e dal design originale della Clio che conoscevamo, con tanto di schermo da 7 pollici a corredo del sistema multimediale R-Link e la finitura in nero laccato che l’avvolge. Le plastiche sono migliorate con il restyling e la strumentazione rimane quella con il tachimetro digitale che dona un tocco di modernità all’insieme. Non male la capacità di carico, con un bagagliaio da ben 300 litri. Una volta al volante, la Clio 1.5 dCi GT-Line si contraddistingue per la sua capacità di essere rapida nella risposta ai comandi, ma nello stesso tempo confortevole. Infatti, l’insonorizzazione è molto curata, mentre il motore spinge bene la sua massa contenuta. Lo sterzo preciso aiuta non poco nell’impostazione delle traiettorie, e in uscita di curva l’appoggio degli pneumatici 205/40 si dimostra provvidenziale anche quando si spinge con decisione sul gas. Il brio è assicurato dai 110 CV, ma soprattutto dai 260 Nm di coppia massima disponibili a soli 1.750 giri che spingono al Clio del nostro test fino a 194 km/h accelerando da 0 a 100 km/h in 11,2 secondi. In compenso, i consumi dichiarati sono decisamente contenuti: 3,5 l/100 km. Con una dotazione che annovera i cerchi da 17 pollici, il sistema R-Link 2, e l’Easy Access, il prezzo della Clio GT-Line con motore 1.5 dCi da 110 CV è di 20.750 euro. Una cifra giustificata da una dotazione completa e da una motorizzazione che offre il miglior compromesso tra prestazioni e consumi.

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Ford Kuga Vignale: la prova

 

 

 

 

 

 

 

di Valerio Verdone

 

La Ford Kuga entra a far parte del mondo Vignale come la Mondeo e la Edge, per cui sfida apertamente le vetture premium a ruote alte di stampo teutonico. Ne beneficia l’aspetto, adesso più lussuoso, ma soprattutto la dotazione che annovera diversi elementi di spicco. Esteticamente, la calandra a fantasia esagonale rapisce lo sguardo e regala un colpo d’occhio più appagante all’anteriore, inoltre, i passaruota sono rivestiti da protezioni in tinta con la carrozzeria, mentre al posteriore spicca la scritta Vignale di grandi dimensioni. Completano il quadro i cerchi da 18 pollici. All’interno invece, troviamo una selleria dedicata, con la pelle che riveste anche la plancia ed i pannelli porta. Invece, i sedili presentano la fantasia ad esagoni che riprende quella della calandra. Il sistema multimediale SYNC 3 si avvale di un display da 8 pollici per la verità leggermente infossato rispetto alle tendenze attuali. Inoltre, ci sono diversi tasti fisici, ma comunque, l’insieme è decisamente appagante e c’è spazio in abbondanza anche nella zona posteriore. Questo nonostante delle dimensioni da SUV compatto che le consentono di essere un’alternativa a vetture più grandi, soprattutto se ci si muove spesso anche in città. Per quanto riguarda il motore, abbiamo un 2.0 TDCI da 180 CV e 400 Nm di coppia che lavora insieme ad un cambio automatico con tanto di paddles per passare da un rapporto all’altro senza staccare le mani dal volante. Un altro punto di forza è la trazione integrale che riesce ad intervenire in maniera autonoma per aiutare il guidatore nelle situazioni difficili. Nonostante il peso di circa 1.700 kg, la vettura si dimostra piuttosto agile nel misto, merito di uno sterzo preciso e piuttosto diretto per il genere di auto. Il cambio è ben rapportato al motore e si riesce a sfruttare bene tutta la potenza per affrontare le strade di montagna. Certo, si avverte un rollio che avvisa il guidatore dell’approssimarsi di eventuali perdite d’aderenza ma questo è di sicuro un punto a favore per la Kuga Vignale. Nel complesso l’auto è sempre sicura e facile da riprendere nelle situazioni d’emergenza. Insomma, con l’allestimento Vignale la Kuga fa un’ulteriore salto di qualità e si propone a chi vuole un SUV compatto e ben rifinito ad un prezzo, in questo caso di 42.250 euro.

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Ford Focus ST Station Wagon: la prova

 

 

 

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Sportiva e station wagon, divertente ma comoda, si presenta così alla nostra prova su strada la Ford Focus ST Station Wagon: una vettura polivalente, intrigante, e con una piccola sorpresa sotto il cofano. Gli ingegneri di ST (Sport Technologies) ci hanno infatti voluto stupire donando a questa variante un propulsore inedito, un diesel TDCi che inizialmente può far titubare trattandosi di una versione sportiva, ma che una volta provato lascia piacevolmente soddisfatti. Ma approfondiremo l’argomento motore con annesse appendici in seguito, è meglio procedere in ordine di sensazioni e ovviamente le prime sono state recepite attraverso la vista. La Focus ST Station Wagon si è mostrata fin da subito accattivante grazie alla particolare tinta Stealth Grey, un “grigio squalo” che unito alla griglia a nido d’ape più sottile e ai fendinebbia dal taglio netto regalano alla vettura l’aspetto da vero predatore. Le grafiche sul posteriore la fanno sembrare più larga di quanto è, mentre l’aggressività viene confermata dalle minigonne in tinta, dal diffusore laterale e dallo spoiler, oltretutto utile per aderenza e aerodinamica. Il tettuccio panoramico si coordina bene con il parabrezza, ampio per un ottima visibilità su strada, e i cerchi in lega neri a 5 razze da 18 pollici che foderano pneumatici 235/40 R18 forniscono a questa wagon una grande iniezione di carattere; nel posteriore spicca il badge ST in colore rosso acceso, un chiaro richiamo al mondo racing, ma soprattutto si fa notare il doppio scarico esagonale. L’indole sportiva trova ovviamente un seguito negli interni, ripensati per rendere i comandi più semplici da raggiungere ed utilizzare. Come su tutte le ST, sulla console ci sono tre diversi contatori che indicano rispettivamente la pressione del turbo, quella dell’olio e la temperatura di quest’ultimo. A livello di look risulta piacevole avere il nuovo volante sportivo a tre razze rivestito in pelle, così come le maniglie cromo satinate delle porte, i pedali e il pomello del cambio cromati o ancora i battitacco illuminati ST. I sedili sportivi in pelle sono stati sviluppati da Ford e Recaro, grazie ai supporti laterali garantiscono una buona “stabilità” nei tratti percorsi in maniera sportiva ma anche un gradevole comfort quando si sta fermi al semaforo o si fanno viaggi, considerando anche la possibilità di scaldarli e regolarli elettronicamente. La grande sicurezza della Ford Focus ST è testimoniata dal massimo punteggio ottenuto nei test EuroNCAP, ad assisterci alla guida ci sono poi il Torque Vectoring Control e l’ESC regolabile in tre differenti modalità, ma ancora sospensioni con nuove molle anteriori e ammortizzatori migliorati. Anche qui troviamo l’Enhanced Transitional Stability, il sistema predittivo antislittamento proprio della gamma che si attiva preventivamente quando rileva una situazione che potrebbe comportare la perdita di aderenza; utili ma non di serie invece le luci HID Bi-Xenon, l’Active City Stop, il Cross Traffic Alert e il Lane Keeping Aid. Prima di passare al capitolo motore, un piccolo accenno alla tecnologia relativa all’infotainment e connettività: il sistema SYNC 2 è intuitivo e il touchscreen da 8” pollici permette di avere tutto facilmente sotto controllo, con la possibilità di utilizzare anche i comandi vocali per climatizzatore, impianto audio e dispositivi connessi con Bluetooth o USB. Infine ecco il 2.0 TDCi da 185 cavalli e 400 Nm di coppia, capace di fornire un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 8,1 secondi e di toccare la velocità massima di 217 km/h. E’ reattivo e performante, la coppia esplode a 1.500 giri e non si esaurisce prima dei 4.000, permettendo di eseguire facilmente sorpassi e di uscire rapidamente dalle curve; oltre a buone prestazioni permette di avere consumi abbastanza contenuti (5 l/100 km nei tratti urbani) ed emissioni pari a 110 g/km di CO2, numeri che rendono la Focus ST Station Wagon la più efficiente in termini di rapporto prestazioni/consumi. Al propulsore è stato abbinato un cambio manuale a 6 marce dai rapporti ottimizzati, rapido e preciso, ma in alternativa c’è il cambio Powershift con i paddle al volante. Per avere la versione wagon della Ford Focus ST è necessario aggiungere 1.000 euro al prezzo di listino della versione 5 porte che costa 33.000 euro.

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Renault Megane Sporter 1.6 dCi 130 CV Energy Bose: la prova su strada

 

 

 

 

 

 

 

di Valerio Verdone

 

La Renault Megane si aggiorna anche nella variante wagon, denominata Sporter, che vanta una lunghezza superiore di 7 cm rispetto al modello che sostituisce e diventa più affilata nelle linee. Merito di un design ripreso in parte dalla 5 porte, che vede protagonista il frontale. Infatti, la grande calandra e le luci a LED con la tipica firma luminosa introdotta dalla Talisman trasmettono un concetto di modernità apprezzabile, così come i gruppi ottici posteriori che s’incontrano a livello del logo Renault. La fiancata è ben riuscita con i montanti posteriori ben raccordati al tetto ed una zona del retrotreno che non appesantisce il disegno dell’auto. Certo, il lunotto rastremato non favorisce la visibilità in manovra, ma per fortuna c’è la retrocamera a rimettere a posto le cose in fase di parcheggio. L’interno riprende lo stile della sorella maggiore Talisman con la strumentazione cangiante in base alla modalità di guida prescelta e il grande schermo del sistema d’infotaiment che si sviluppa in verticale. Con un passo più ampio di 4,3 cm, in confronto a quello della berlina, migliora lo spazio per le ginocchia dei passeggeri posteriori. Inoltre, il vano di carico, con i suoi 521 litri, offre una capacità notevolmente migliorata rispetto alla 5 porte, che si ferma a 384 litri, e può arrivare fino a 1.504 litri abbattendo il divano posteriore. Ottima l’accessibilità con una soglia situata a 60 cm da terra. Ma non è tutto, perché in caso di grandi carichi dalla lunghezza importante, è possibile anche ripiegare a libro il sedile del passeggero anteriore. Una volta su strada l’auto si rivela piacevole da guidare, con un assetto che rende prevedibile ogni reazione ed una buona elasticità del motore 1.6 da 131 CV e 320 Nm di coppia massima. Lo spunto è buono, con uno 0-100 km/h coperto in 10,6 secondi, mentre la velocità massima è di 198 km/h. Le prestazioni però non incidono sui consumi che si mantengono interessanti anche forzando l’andatura: in media abbiamo percorso 17 km con un litro di gasolio senza guidare con il piede leggero. Una vettura pratica dunque, questa Megane Sporter, con un ampio bagagliaio, un buon confort, una dotazione di tutto rispetto, ed un prezzo di 28.550 euro.

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Suzuki Jimny Shinsei: la prova su strada

 

 

 

 

 

 

 

di Valerio Verdone

 

Dopo 18 anni di onorata carriera, la Suzuki Jimny è ancora molto apprezzata sul nostro mercato, perché offre quelle doti in fuoristrada che le consentono di mettere le ruote praticamente dappertutto. Ma per celebrare questo traguardo è nata una versione a tiratura limitata, denominata, Shinsei, che in giapponese ha il significato di sacro, inviolabile. Ed in effetti la Jimny sembra essere un’auto sacra, visto che è uguale a sé stessa da anni, intramontabile con quell’impostazione meccanica con telaio a longheroni e traverse da off-road dura e pura. Esteticamente, la Shinsei si distingue per la speciale colorazione Dark Yellow, che non passa di certo inosservata, impreziosita da dettagli di colore bianco per la parte bassa del paraurti e le calotte dei retrovisori esterni. Completano il quadro estetico i cerchi verniciati di nero, mentre l’interno vanta il tetto apribile elettricamente ed il navigatore Pioneer. La misure sono, come detto, da fuoristrada, per cui il corpo vettura compatto si sposa bene con un’altezza da terra di 19 cm, e l’auto vanta angoli d’attacco, d’uscita e di dosso, rispettivamente di 34, 46 e 31 gradi. Proprio quello che ci vuole per mettere tranquillamente le ruote oltre l’asfalto insieme alla trazione integrale Allgrip Pro che può essere inserita direttamente dal conducente in base alle necessità. Ci sono anche le ridotte, per togliersi d’impaccio dalle situazioni più difficili. Sotto il cofano troviamo una vecchia conoscenza, il 1.3 a 4 cilindri e 16 valvole da 85 CV che consente alla Jimny di scattare da 0 a 100 km/h in 14 secondi e di raggiungere una velocità massima di 140 km/h. Ma le prestazioni generali, come avrete capito, non sono la priorità per questa vettura, pensata più che altro per affrontare terreni difficili. Comunque, con tutti i limiti del caso, la Shinsei si muove bene anche su asfalto e in città è molto agile per via delle dimensioni contenute, simili a quelle di una citycar ma con il vantaggio di avere dalla sua un’altezza più importante. Sulla neve bisogna ammettere che si sente veramente a suo agio ed è capace di diventare inarrestabile, come abbiamo potuto verificare nel test andato in onda su Professione Motori. Il prezzo è di 23.000 euro, ma stiamo parlando della top di gamma prodotta in serie limitata, che in futuro potrebbe avere anche un valore collezionistico tra gli appassionati del genere.