TOP Foto, Peugeot RCZ R

Peugeot RCZ-R: la prova

 

di Flavio Grisoli

 

Elegante e raffinata, seppur con un tratto distintivo molto marcato che lascia trasparire le sue doti motoristiche, la Peugeot RCZ-R esprime tutto il suo carattere esclusivo di sportiva da strada di grande spessore. La versione –R è del 2012 (presentata al Salone di Parigi), mentre la “sorella maggiore” RCZ risale al 2010, e ricalca quasi fedelmente il concept presentato al Salone di Francoforte nel 2007. Si tratta della prima vettura non derivata da veicoli commerciali a non avere il numero 0 nel nome. Tornando al modello in analisi, si tratta della Peugeot da strada più potente mai costruita dalla casa del Leone francese: monta infatti un motore 1.6 benzina turbo a iniezione diretta da 270 cavalli. Raggiunge i 250 km/h e fa da 0 a 100 km/h in un amen: appena 5,9 secondi. Molti di voi, forse tutti, penseranno che un motore di questo tipo non sia particolarmente parsimonioso e rispettoso dell’ambiente. Sbagliereste: appena 145 g/km di CO2 e un consumo medio particolarmente sorprendente anche in città (sempre che non decidiate di dare sfogo al motore, davvero appagante come sensazione) i motori della RCZ-R sono ai vertici della categoria Euro 6. L’assetto è ribassato di 10 mm rispetto alla RCZ classica e monta cerchi più ampi (da 19’’) in due colorazioni, decorati dalla R ricavata direttamente dalla lega di metallo. Il monogramma distintivo lo ritroviamo anche sulla calandra anteriore e sul posteriore, dove domina lo spoiler fisso, che offre maggiore stabilità e tenuta di strada. Completano la linea esterna il doppio scarico posteriore specifico, i fari con copertura oscurata color titanio e gli archi in nero opaco. In contrasto anche il tettuccio, decorato da una texture particolare. Apriamo le ampie portiere ed entriamo nell’abitacolo: il dettaglio che cattura immediatamente l’attenzione sono i sedili: avvolgenti e rinforzati fanno da trait d’union fra l’allure sportiva della RCZ-R e l’high-tech, attraverso l’utilizzo di rivestimenti di prestigio come la pelle in pieno fiore nappa e l’alcantara nero. Poco sotto il poggiatesta, ritroviamo il monogramma R, riportato anche sulla console centrale, vicino al freno di stazionamento. Risalendo, si nota la leva del cambio di dimensioni ridotte, ornata da inserti in rosso. Più piccolo è anche il volante, in linea con le ultime produzioni Peugeot anche su modelli non di elevate prestazioni motoristiche, che conferisce maggiore sicurezza alla guida e controllo del mezzo. Il tutto è collegato dalle impunture a vista color rosso che troviamo sui sedili, sul cruscotto, e sulla plancia per conferire più audacia. Ci sono anche i sedili posteriori, però diciamoci la verità: quando si compra un auto di questo tipo o ci mettiamo a fianco una bella ragazza, oppure la si guida da soli. Non è per gli autisti, né per le allegre brigate. Parlando di tecnologia, la RCZ-R è dotata di WipNaviPlus, sistema di navigazione e infotainment supportato da uno schermo LCD 7’’ posto al centro del cruscotto. L’impianto stereo è di qualità superiore, e supporta ovviamente CD Mp3, oltre alla connessione Bluetooth e interfaccia USB. Il “sound” del motore è accattivante, da subito: un rombo arrogante e pronto a scatenarsi. E quando si raggiungono i 3500 giri senti attaccare la turbina e improvvisamente ti trovi attaccato al sedile. Ottima anche la tenuta di strada, grazie al differenziale di slittamento controllato di tipo Torsen. Spazio di frenata, in situazione di emergenza, da record: grazie ai freni maggiorati ci si ferma completamente in 61 metri dai 130 km/h. Tre le motorizzazioni, due benzina (1.6 da 200 e da 270 cv) e un diesel (2 litri da 163 cv). Prezzi a partire da poco sopra i 40mila Euro. Ne vale davvero la pena.

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Peugeot RCZ R: la prova

 

di Filippo Gherardi

 

Troppo facile, forse quasi scontato, provare una vettura che nasconde sotto il cofano un motore 1.8 benzina da 270 CV e cominciarne la descrizione partendo proprio dalle sue prestazioni. Premesso ciò, e pur correndo il rischio di allinearci alla più prevedibile ovvietà, la nostra analisi dei giorni trascorsi al volante della nuova Peugeot RCZ R parte proprio dai tempi e dalle sensazioni che il suo motore e i suoi cavalli riescono a consegnare. Poco importa se le strade corrose dal traffico di una metropoli come Roma non si addicono perfettamente alle caratteristiche e all’assetto di una vettura supersportiva come questa, abbassata di ulteriori 10 mm rispetto al modello precedente, ma non appena la strada lo consente ecco, inesorabile, emergere tutta la potenza di una vettura capace di raggiungere lo 0/100 in appena cinque secondi scarsi, con velocità massime da capogiro ed una tenuta in curva davvero ragguardevole anche in condizione di bagnato. Il cambio manuale, a sei rapporti, in tal senso è un vero e proprio toccasana, capace di migliorare sensibilmente il piacere di guida. Piacere che fa rima, anche in questo caso e su questa vettura, con comodità, la stessa che riescono a consegnare le due sedute anteriori: comode, avvolgenti ma anche belle (in pelle con inserti in alcantara e rifiniture color rosso). Comandi e volante ergonomici, climatizzatore bizona, sedili regolabili in altezza oltre che in inclinazione e buona dose di tecnologia, con un computer di bordo funzionale ma tutto sommato intuitivo, ed un display da 7” azionabile sia automaticamente che manualmente. Voto alto anche per la silenziosità all’interno dell’abitacolo, con fruscii e rumori ridotti davvero al minimo, mentre possibili buche o imperfezioni dell’asfalto rimangono un problema in termini di sollecitazioni complice, come detto, anche un assetto ulteriormente ribassato. Il design estetico premia, come prevedibile, l’aerodinamicità e la “grinta”, con minigonne muscolose ed un tettino, non apribile, che presenta un’armoniosa forma ondulata abbellita da una sottile trama quasi impercettibile ad un primo contatto visivo. Fari al Led che ne esaltano, nel taglio, il concetto stesso di velocità tanto quanto cerchi e freni griffati Peugeot Sport e lo spoiler presente nel posteriore. A proposito di posteriore, sorprende anche la grande capacità di carico del bagagliaio, davvero un’anomalia (positiva) per una vettura del genere. Unici tasti dolenti, e detto delle sollecitazioni a cui si espone un assetto così basso, uno specchietto retrovisore un po’ ingombrante per dimensioni che disturba il raggio visivo del guidatore e dei sedili posteriori davvero molto poco utilizzabili per dimensioni e capacità. Arrivata sul mercato nello scorso mese di Gennaio, i prezzi partono da 41.700 euro.