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MotoGP: brutto infortunio per Valentino Rossi

 

 

 

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Questa proprio non ci voleva per il Dottore, la stagione lo vede come inseguitore a 26 punti da uno scatenato Dovizioso ma ciò che è successo ieri potrebbe comprometterla del tutto. Durante gli allenamenti di ieri con una moto enduro a Parchiule, vicino Urbania, Valentino è caduto rimanendo vittima di un brutto infortunio: frattura di tibia e perone della gamba destra, la stessa che nel 2010 lo aveva fermato durante le prove al Mugello. La situazione è apparsa da subito abbastanza grave, sportivamente parlando, perchè dopo averlo sentito al telefono Graziano Rossi, il padre del pilota, ha annunciato: “Valentino non è ottimista, la gamba gli fa molto male, è un casino”. Poco dopo anche il comunicato della Yamaha che in qualche modo rassicurava i tifosi almeno sulla gravità dell’incidente: “Valentino Rossi è lucido e cosciente”. Il trentottenne pluricampione del mondo e già leggenda del motociclismo è stato subito trasportato all’ospedale di Urbino, per poi essere trasferito al “Torrette” di Ancona dove è stato operato con urgenza durante la notte. Quest’anno è il secondo infortunio per Valentino, lo scorso 25 maggio un colpo subito al torace durante degli allenamenti in moto da cross aveva spaventato ma non aveva avuto effetti sul suo Motomondiale; stavolta però è molto diverso, è lo stesso incidente che sette anni fa lo aveva tenuto fermo per 40 giorni mettendo fine ai suoi sogni di mondiale in favore di Lorenzo. Vale adesso dovrà stare fermo più o meno per lo stesso periodo, rientrerà in Giappone e salterà due gare perdendo con molta probabilità tanti punti dalla vetta. Questa proprio non ci voleva!

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Marquez rimanda la ciliegina sulla torta

 

di Maurizio Elviretti

 

Col titolo Mondiale già in tasca, Marc Marquez torna dalla “Terra dei Canguri” senza punti e con una caviglia malconcia. Sì, perchè dopo la pole conquistata sabato, sbaglia nel corso del decimo giro e vola sull’erba, rimandando così la ciliegina sulla torta di un mondiale ricco di emozioni. Il Cabroncito infatti, ha vinto solo cinque Gp (in attesa degli ultimi due in Malesia e a Valencia), ma andando costantemente a punti e salendo ben undici volte sul podio. Per Marquez si tratta del secondo titolo iridato consecutivo, dopo quello dello scorso anno vinto al fotofinish dopo una lunga (…e discussa) battaglia con Rossi. Tornando al weekend appena concluso, Cal Crutclow ha messo tutti in riga nel Gp d’Australia, sedicesimo appuntamento e terz’ultima prova del Mondiale 2016, davanti a un super Valentino Rossi, protagonista di una grandissima rimonta dalla 15/a posizione di partenza. Terzo gradino del podio per Maverick Vinales con la Suzuki davanti alla Ducati di Andrea Dovizioso. Marquez, come già detto, è uscito di scena al decimo giro, dopo aver dominato la gara dal via: lo spagnolo della Honda è entrato fortissimo in curva quattro ed è andato giù. Crutchlow, veloce e concreto, ha preso, così, il comando della corsa centrando la sua seconda vittoria stagionale dopo quella in Repubblica Ceca: mai un pilota britannico aveva vinto il Gp Australia, in tutte le classi. Buona partenza per Marquez che gestisce da subito il comando della gara, mentre alle sue spalle proprio Crutchlow si prende il giro veloce e lancia subito un chiaro segnale a tutti. Indietro scatta imemdiatamente la rimonta di Valentino Rossi, che recupera posizioni e dopo quattro giri sorpassa anche Jorge Lorenzo. Alle spalle di Marquez è duello Crutchlow-Aleix Espargaro, con il britannico che riesce ad avere la meglio. Rossi, nel frattempo, continua a recuperare ed è l’unico a tenere il passo di Marquez. A 18 giri dal termine c’è la clamorosa caduta del campione del mondo che chiude così un weekend praticamente perfetto fino a quel momento. La prima posizione diventa, così, di Cal Crutchlow, mentre in 12 giri un super Valentino Rossi si è portato dal quindicesimo al secondo posto. Sempre in casa Yamaha Jorge Lorenzo, dopo un’ottima partenza, è bloccato in settima posizione. Alle spalle del Dottore il duello è tra Andrea Dovizioso e Aleix Espargaro, tra sorpassi e controsorpassi, ma al 23/o giro il pilota della Suzuki forza la staccata e finisce lungo in curva: ritiro anche per lui. Si accende, così, il duello Dovizioso-Vinales per la terza piazza con quest’ultimo che ha la meglio e, nel finale, tenta anche l’attacco a Valentino Rossi. Alla fine trionfa Cal Crutchlow, precedendo Rossi e Vinales. Solo sesto Jorge Lorenzo. “Probabilmente se Marquez non fosse caduto, non sarei stato qui a parlare del successo perchè aveva un passo decisamente migliore del mio”. Sono le prime parole di Cal Crutchlow al termine della gara. “La gomma in alcuni tratti era critica e non volevo cadere per rovinare tutto. Spingevo ma non troppo e alla fine è bastato per vincere”. Soddisfatto per il secondo posto Valentino Rossi: ”Sono molto felice. In condizioni di sole abbiamo scoperto che avevamo un bel passo e sapevo di poter lottare per il podio. E’ stata una bellissima gara che, dopo il primo giro, ho vissuto un passo alla volta. Speravo di poter recuperare su Crutchlow e di conquistare la vittoria ma alla fine lui era più forte ed ha meritato la vittoria, è stato bravo. La moto è cresciuta ed abbiamo trovato un giusto assetto con le gomme anche se nella seconda parte di gara ho un po’ sofferto per lo slittamento. Dobbiamo lavorare su questi aspetti e sul motore”. Il Dottore chiude con una dedica speciale: “Questo risultato e questo podio è per il Sic e la sua famiglia: è il miglior modo per ricordarlo”. Deluso, ma non troppo, Marc Marquez che guarda già al prossimo Gp: “Voglio innanzitutto chiedere scusa alla squadra perché ho commesso un errore. Se fossi stato in lotta per il titolo, avrei corso una gara diversa, senza correre rischi inutili. Sono partito forte perché sapevo che avrei dovuto fare la differenza all’inizio. Stavo mantenendo la distanza, ma in una frenata ho esagerato e invece di allargare, come ho sempre fatto durante l’anno, ho provato ad insistere. Durante l’intera stagione sono stato prudente in frenata e questa volta ho rischiato di più, ma è una caduta che non ha nulla a che fare con le gomme. Adesso c’è un’altra gara e pensiamo a quella. Comunque, congratulazione a Cal per la sua grande vittoria”. Nemmeno il tempo di contare vinti e vincitori che è già tempo di trasferirsi in Malesia: domenica c’è il penultimo appuntamento stagionale.

 

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MotoGp Silverstone: Vinales re d’Inghilterra

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Maurizio Elviretti

 

Maverick Vinales fa suo il Gp di Silverstone, dodicesimo appuntamento della classe regina del Motomondiale. Lo spagnolo, al suo primo successo in MotoGp, è riuscito a riportare alla vittoria la Suzuki, dopo un digiuno che durava dal lontano 2007. Pronti via e subito tanta paura in pista: contatto da brividi alla prima curva fra Baz e Pol Espargaro, con le moto che si disintegrano e i piloti che strisciano sull’asfalto e vengono sfiorati dalle altre moto. Bandiera rossa, soccorsi immediati e ambulanza in pista. Nessun problema serio per i due piloti coinvolti. Al secondo start lo spunto è di Crutchlow, ma l’allungo di Vinales che va in testa dopo poche curve, con Marquez dietro e Rossi 4°. Lo spagnolo della Suzuki allunga giro dopo giro, con Valentino che risale, le Ducati in agguato e Lorenzo che non riesce ad emergere. A 8 giri dalla fine Iannone rompe gli indugi e irrompe nella lotta, ma esagera: a 5 giri dalla fine finisce nella ghiaia quando è 2°. Esagera anche Marquez in una staccata da brividi che gli costa il podio. Rossi e Marquez duellano: il primo è premiato con il 3° posto, il secondo gli si accoda. Applausi per Crutchlow, 2°: davanti al suo pubblico fa capire che il successo di Brno non è stato un caso. Un ritrovato Dani Pedrosa conclude al 5° posto, precedendo la Ducati di Andrea Dovizioso (6°) e la Suzuki di Aleix Espargaro (7°). Sottotono la gara di Jorge Lorenzo, che termina 8° davanti a Danilo Petrucci (9°) ed Alvaro Bautista (10°). Eugene Laverty, che ad un certo punto della corsa occupava il 17° post, recupera diverse posizioni e conclude 11° davanti ad Alex Lowes, alla sua prima apparizione in MotoGP. Seguono Barbera e Rabat, entrambi in zona punti. 16° Jack Miller, 17° Scott Redding che è caduto ben due volte in questa gara. Il Mondiale di MotoGP, giunto alla sua dodicesima tappa, conferma un’insolita incertezza. Basta un dato: le ultime sette gare sono state vinte da sette piloti diversi. In classifica piloti Marquez resta saldamente al comando con 210 punti, secondo Valentino Rossi a quota 160, terzo Lorenzo a 146. Vinales scavalca Pedrosa e sale al quarto posto con 125 punti. “Sono felice perché è stata una bella lotta e sapevo che per salire sul podio avrei dovuto dare il massimo” commenta così Valentino Rossi nel dopogara, e prosegue: “sono contento per il podio, ma non tanto per il Mondiale dove ho preso solo pochi punti”. Infine il Dottore parla della vittoria di Vinales con la sua Suzuki e della prossima gara a Misano: “Felice per la Suzuki perché ho tanti amici, mentre la vittoria di Vinales mi preoccupa un po’ per il futuro – scherza Rossi sul suo futuro compagno di squadra – ha fatto una grande gara, complimenti. A Misano andiamo con un buono spirito perché arriva dopo due podi di fila in piste non facili per noi, domenica prossima ci aspetta la gara più difficile della stagione”. Al settimo cielo Maverick Vinales: “Sono grato alla squadra, sentivo di potercela fare, perché qui mi sono sempre sentito bene fin dalle prime prove: non mi era difficile fare il passo. Non è stato facile, ho spinto dall’inizio ed è andata bene, non è una risposta ad alcuno, credo che tutti sapessero che tipo di pilota sono ed ero, anche prima di questa vittoria. Spero di potermi ripetere e dare ancora tanto alla Suzuki”. Infine le parole di Cal Crutchlow, che conferma l’ottimo momento dopo la vittoria di Brno: “Una gara bella e lunga, mi sono divertito. È stata dura, ma è un bel risultato, ringrazio il pubblico che mi ha sostenuto. Abbiamo lavorato tanto e duramente, bella anche la battaglia con Marquez, tosta, ma leale. Essere di nuovo sul podio è bello, non me lo aspettavo, ci metto la firma per proseguire così. Adesso ci riproviamo a Misano”. Prossimo appuntamento quindi, quello di domenica 11 settembre con il Gp di San Marino, sul circuito di Misano.

 

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Lorenzo in Ducati: ecco come cambia la MotoGp

 

di Maurizio Elviretti

 

La firma di Jorge Lorenzo in Ducati ridisegna, dal prossimo anno, la MotoGp. Sarà una sfida per tutti, affascinante e con tanti punti interrogativi. Di certo si può dire tutto al Porfuera, tranne che non abbia gli attributi grossi come un pallone, visto che andrà a guidare una moto completamente diversa da quella attuale. Chi esce con le ossa rotta, inevitabilmente, sono invece Andrea Iannone e Andrea Dovizioso: uno dei due dovrà salutare, l’altro convivrà con una presenza ingombrante come quella del maiorchino, grazie al quale Claudio Domenicali e Gigi Dall’Igna contano di fare il definitivo salto di qualità dopo un quinquennio di ricostruzione. La Ducati sembra aver finalmente partorito una grande moto, capace di competere davvero con Yamaha e Honda. Lo ha confermato l’inizio della stagione, ma gli Andrea, tra bisticci ed errori, hanno raccolto più asfalto che punti. La vera corsa, quindi, è quella al motomondiale del 2017 e del 2018. E chi più di Lorenzo poteva essere l’uomo chiamato a guidare la Desmosedici verso il trionfo? Lo spagnolo ci metterà la faccia per vari motivi, non solo sportivi. Innanzitutto, vincere con la Ducati vorrebbe dire riuscire dove Valentino Rossi ha fallito nel biennio 2011-2012. Una gran soddisfazione vista la rivalità tra i due. Poi c’è una ragione economica, non secondaria: il contratto biennale di Lorenzo sarà di 25 milioni totali, una cifra astronomica che fa capire come a Borgo Panigale si faccia sul serio per cancellare dal calendario il 2007 e il 2010, anni dell’ultimo titolo e dell’ultima vittoria in un gran premio. La mossa renderà il prossimo mondiale una splendida corsa senza guerre fratricide. Valentino Rossi non avrà rivali in Yamaha nei suoi ultimi due anni nel circuito: la casa giapponese lavorerà tutta per lui preparando il terreno a Maverick Vinales, corteggiato e pronto a essere strappato alla Suzuki. Ci guadagna anche Marc Marquez, inamovibile dalla Honda e pronto a sfruttare eventuali problemi di ambientamento del connazionale alla Ducati. I tre piloti top su tre moto diverse, davvero competitive: una griglia di partenza, quella del 2017, che mancava da anni e che promette spettacolo. La trama è stata ordita da Dall’Igna, amico di Lorenzo: il binomio tra lo spagnolo e l’uomo della Ducati si ricompone dopo i due Mondiali 250 vinti in Aprilia nel 2006 e 2007. A conti fatti, c’è un solo sconfitto. Lo decreterà il ballottaggio tra Andrea Iannone e Andrea Dovizioso. Uno dei due dovrà consegnare al sua moto a Lorenzo. Ma anche chi resterà dovrà fare i conti con la scelta della Ducati, perché il messaggio è chiaro: né il vastese né il pilota di Forlimpopoli sono stati giudicati una certezza per vincere il mondiale.

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MotoGp, Rio Hondo: Vince Marquez, disastro Iannone

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Maurizio Elviretti

 

Termas de Rio Hondo da ieri sera è sinonimo di “suicidio Ducati”. Infatti nella seconda prova stagionale, sul tracciato argentino, Iannone stende all’ultimo giro Dovizioso gettando al vento un weekend fino a quel momento da incorniciare. Ride Valentino Rossi che grazie all’errore ducatista, passa secondo sotto la bandiera a scacchi, dopo una gara difficile causata dal cambio moto. Vince Marquez, dopo un duello con Rossi per metà gara, per poi avere vita facile a causa dei problemi del Dottore. Il podio lo completa Dani Pedrosa che chiude terzo con un distacco di ben 28 secondi. La pista argentina, oltre al duo di casa Ducati, ha fatto altre vittime illustri come Lorenzo e Vinales, traditi dall’asfalto bagnato dalla pioggia. Il GP a Termas De Rio Hondo regala ancora grandi emozioni e duelli epici, con i due ducatisti protagonisti di una lotta fratricida. Alla partenza tante incognite, dal meteo al cambio moto che per questioni di sicurezza è stato imposto a tutti i piloti a metà gara. Lorenzo, dopo una partenza sprint, va subito in crisi confermando le difficoltà vissute per l’intero weekend, a dargli il colpo di grazia ci pensa una chiazza di umido che lo stende sull’asfalto. In testa Marquez prova a replicare il ritmo indiavolato esibito fin da venerdì mattina, ma pian piano Rossi prende confidenza con la moto annullando il tentativo di fuga. Tra i due nasce un testa a testa che ricorda la sfida dell’anno scorso, ma a rovinare lo spettacolo ci pensa il pit-stop che penalizza le prestazioni dell’italiano. Rossi rientra in pista ma si capisce subito che non ha più tra le mani la M1 di prima, l’anteriore balla e i tempi si alzano. Il pesarese deve guardarsi alle spalle, perché da dietro si fanno vedere minacciose le sagome di Vinales e delle due Ducati. Il crono è impietoso, Valentino perde un secondo a giro da tutti e viene risucchiato dagli inseguitori. Proprio quando il sorpasso della Suzuki sembra ormai questione di curve, Rossi ha il colpo di coda del campione riuscendo a rimandare al mittente le minacce e a siglare giri finalmente competitivi. Il pilota della Yamaha con le unghie e con i denti riesce a stare davanti per qualche tornata, ma alla fine deve cedere al passo migliore degli avversari. Sulla pista di Termas de Rio Hondo bagnata dalla pioggia nessuno è al sicuro, in particolare nella curva 1. Vinales commette un peccato di gioventù e va ad assaggiare l’asfalto. Ma non è finita, perché a pochi metri dal traguardo Iannone prova a vendicarsi del Qatar e ad infilare il compagno di squadra. Ma stavolta il danno è doppio perché sul podio non ci finisce neanche una rossa: contatto ed entrambi a baciare l’asfalto argentino. Una rivalità tra i due compagni di squadra forse alimentate anche dalle voci di mercato che vedono Lorenzo vicinissimo alla casa di Borgo Panigale. A ringraziare c’è anche Pedrosa che sale sul podio nonostante un distacco abissale. In classifica generale Lorenzo viene superato da Marquez, Rossi e Pedrosa. Da segnalare i primi punti in MotoGP dell’Aprilia. Contento del primo podio stagionale Rossi, ma non della gara: “All’inizio ho avuto delle piccole difficoltà, poi ho preso il ritmo e con la prima moto sono stato veloce, ho lottato con Marquez. Con la seconda non ho avuto mai la stessa sensazione, sono partito male e sono stato sempre lento, alla fine se le Ducati non si fossero toccate non sarei sul podio ed alla fine va bene così avendo conquistato il primo podio della stagione. Non riesco a spiegarmi neppure io la differenza tra la prima e la seconda parte di gara -prosegue Rossi- di solito le moto sono identiche, forse c’è stato qualche problema in più con le gomme, magari scaldate diversamente, non ce l’ho mai fatta a prendere il ritmo e guidare bene, ero in difficoltà, quando provavo a spingere mi si chiudeva la moto, ho rischiato di cadere diverse volte ma alla fine è andata bene. Certo, con la prima moto ero davvero forte, ci saremmo divertiti, forse potevo anche provare a vincere. La moto peggiorava giro dopo giro, quando acceleravo sbagliavo e son venuti a prendermi prima Vinales e poi le Ducati”. Il più amareggiato è sicuramente Dovizioso, che si è visto sfuggire un secondo posto certo: “La moto stava andando molto bene, questo weekend è stato difficile per tutti. Abbiamo fatto un ottimo lavoro, alla fine di questa giornata potevamo avere due moto sul podio e io potevo essere ad un punto da Marquez. Iannone non è venuto nemmeno a chiedermi scusa, ma me lo aspettavo”. In casa Ducati è scoppiata la bomba. Vedremo se tra sette giorni, nel Gran Premio di Austin, le acque “rosse” si calmeranno.

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MotoGp: Lorenzo vince a Losail

 

di Maurizio Elviretti

 

Il mondiale MotoGp 2016 si apre nello stesso modo in cui si è chiuso quello del 2015, con Jorge Lorenzo sul gradino più alto del podio. Lo spagnolo si è infatti aggiudicato la prima prova stagionale, sul circuito di Losail in Qatar davanti alla Ducati di Andrea Dovizioso e alla Honda di Marc Marquez, mentre Valentino Rossi deve accontentarsi di un quarto posto che comunque lascia ben sperare per il futuro. L’avvio della gara è molto più combattuto del previsto a causa del motore Ducati che a lungo la fa da padrone in pista. Poi Andrea Iannone sbaglia e scivola dopo un contatto con il cordolo in un momento di battaglia per il primo posto tutto ducatista. Ora il pacchetto di testa è composto da quattro piloti compresi in un secondo, mentre Pedrosa e Vinales sono più lontani a tre. Mentre Marquez si fuma Rossi che scala quarto, la gara si stabilizza con un gruppo di quattro moto che fa l’andatura. I piloti vogliono studiare l’andamento degli pneumatici e nessuno tenta l’attacco decisivo. Il primo che rompe gli equilibri è naturalmente Jorge Lorenzo, che a 14 giri dal termine scavalca Dovizioso e si riporta nell’unica posizione in cui si sente a suo agio, primo. Lo spagnolo giro dopo giro crea un vuoto incolmabile dietro di se, mentre si accende la bagarre di sorpassi e controsorpassi per gli altri due posti disponibili del podio. Marquez supera Dovizioso, il quale aspetta con caparbietà e punge al momento opportuno, Valentino si mette in scia dello spagnolo, tenta il sorpasso, ma va un pelo largo e il primo Gp del campionato si chiude con Lorenzo primo, il Dovi secondo e Marquez terzo. È un Valentino Rossi non del tutto soddisfatto quello che si presenta davanti ai microfoni dopo il 4° posto del Qatar. “Sono contento del passo avuto perché siamo andati tutti molto veloce, ed eravamo davvero al limite – dice Vale -, ma mi è sempre mancato un pelo. Sono stato anche veloce a tratti e costante, ma non ho mai avuto il guizzo, ero un po’ attaccato al gancio senza mai avere lo spunto in certi punti pista per tentare l’attacco. Sarebbe bello sapere se con un’altra gomma sarebbe andata diversamente: nel finale scivolavo un po’ sulla destra e faticavo in accelerazione. Speriamo di aver sbagliato gomma, ecco, ma anche se avessi scelto la soft dietro come Lorenzo non è detto che sarei andato meglio. Siamo battuti, ma vispi: non è andata male, ma mi dispiace di aver mancato il podio e soprattutto di non essere mai arrivato nemmeno nelle condizioni di provarci”. “Sono davvero felice, con le nuove regole abbiamo ritrovato il feeling. Stiamo tornando nel modo giusto siamo qui e siamo competitivi, sono felicissimo di aver iniziato così». E’ raggiante il pilota della Ducati Andrea Dovizioso dopo il secondo posto ottenuto all’esordio del mondiale MotoGp 2016. “Con Marc non è stata una lotta semplice, entrambi abbiamo avuto un po’ di problemi nell’angolazione in entrata e uscita – ha proseguito parlando del duello finale con Marquez – abbiamo distrutto le gomme ma sono riuscito a passarlo e chiudere la linea sull’ultima curva”. Queste infine le parole del Porfuera, che ha spiegato anche il gesto del “bocca cucita” fatto all’arrivo: “C’è un detto che dice che un gesto vale più di mille parole. Che ognuno faccia le sue riflessioni”. Poi sul Gp: “E’ stata fondamentale la scelta della gomma posteriore, perché Valentino e Marquez avevano scelto quella più dura, ma la maggior parte degli altri aveva optato per la morbida. Dopo il warm-up non mi piaceva come si era comportata la mia moto, quindi ho fatto un po’ una scommessa sulla morbida ed è andata molto bene, perché invece di calare il ritmo è aumentato giro dopo giro ed alla fine ho fatto un 1’54″9, un tempo impensabile prima della gara”. Si riposa il prossimo weekend, quello di Pasqua, ma si riprende subito il 3 Aprile con il GP d’Argentina.

 

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Honda vs Yamaha: la sfida ricomincia

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Ora che la Dorna ha esposto il calendario definitivo del Campionato del Mondo MotoGP 2016 l’attesa è diventata ancora più estenuante: quel 20 marzo in cui vedremo sfrecciare nuovamente le due ruote in Qatar è sempre più vicino, ma in realtà sembra lontanissimo. La scorsa stagione si è chiusa tra polemiche, litigi e rotture di amicizie, sarà difficile mettersi tutto alle spalle ma bisognerà comunque farlo per dar vita ad una nuova contesa tra gli stessi protagonisti: Lorenzo, Rossi, Marquez e Pedrosa; in altre parole Honda contro Yamaha. Ad aprire le danze, lo scorso 18 gennaio, sono stati i campioni del mondo della Yamaha che hanno presentato a Barcellona la nuova due ruote su cui si daranno battaglia i compagni di squadra (ma nemici) Valentino Rossi e Jorge Lorenzo. Senza nemmeno guardarsi negli occhi e indossando una tutta praticamente identica a quella della scorsa stagione, i due si sono stretti la mano davanti alla Yamaha YRZ-M1 2016, ultima versione del prototipo 4-in-linea che poco si differenzia rispetto al modello del 2015 per quanto riguarda lo schema grafico, ma con tante novità tecniche adeguate ai nuovi pneumatici Michelin e soprattutto alla nuova elettronica unificata. In un clima tutt’altro che sereno, il Dottore ha ovviamente dichiarato di puntare alla vittoria chiedendo però rispetto da parte dei colleghi, mentre Jorge, forte del titolo vinto, ha cercato di comportarsi come se tutto fosse normale anche se normale non lo era. Nei lati rimanenti del ring ci saranno gli altri due protagonisti della scorsa stagione: Marquez e Pedrosa. Loro di problemi interni non ne vivono, e proprio negli ultimi giorni hanno presentato a Giacarta la “loro” giapponese, la fiammante Honda RC213V 2016; anche qui la livrea non si discosta tantissimo dal modello passato, stessi colori, un cupolino differente e la nuova scritta “Satu Hati”, che in giapponese vuol dire cuore, quello che i due piloti dovranno gettare oltre l’ostacolo per strappare il titolo a Lorenzo. I tecnici della casa di Hamamatsu hanno lavorato maggiormente sui settori più performanti della moto, come l’impianto frenante, il motore e il telaio (ora molto più rigido e stabile) per fornire ai due piloti spagnoli una moto competitiva più che mai. Senza nulla togliere a Ducati e co., si prospetta un’altra stagione Honda vs Yamaha, meccanici e ingegneri hanno fatto il proprio lavoro, adesso tocca ai piloti dare spettacolo.

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MotoGP: il calendario 2016

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Dopo un mondiale più che avvincente e chiusosi solo all’ultima gara, tra polemiche e litigi, con la vittoria di Jorge Lorenzo, è ormai ora di pensare alla prossima stagione. I piloti sono già scesi in pista a Valencia per i primi test invernali e le messe a punto continueranno nei prossimi mesi sugli altri circuiti che solitamente ospitano le gare motociclistiche, fino a quando non inizierà ufficialmente la stagione 2016. Il calendario delle gare è stato già diramato, non è ancora quello definitivo perché ci sono ancora da rinnovare i contratti con qualche circuito ma, salvo grandi imprevisti, tutto dovrebbe essere confermato, compresa l’assenza di Indianapolis che verrà compensata con l’ingresso del GP d’Austria. Il debutto avverrà in Qatar con la notturna del 20 marzo sul circuito di Losai, poi Valentino Rossi e compagni (o avversari a seconda dei punti di vista) si sposteranno in Argentina per il Gran Premio de Rio Hondo il 3 aprile. La gara successiva si correrà ad Austin, in Texas, il 10 aprile e quella seguente si terrà sul circuito di Jerez de la Frontera il 24 aprile; il quinto appuntamento sarà l’8 maggio a Le Mans in Francia e subito dopo tutti al Mugello per il GP d’Italia che si correrà il 22 maggio. Il 5 giugno si tornerà in Spagna ma stavolta a Barcellona per il GP di Catalunya e il 26 dello stesso mese le due ruote sfrecceranno ad Assen, in Olanda; ad ospitare la nona tappa sarà la Germania, il 10 luglio a Sachsenring e l’ultima gara prima della pausa estiva si correrà a Silverstone, in Inghilterra, il 17 luglio. Dopo il meritato riposo i piloti si incontreranno nuovamente sulla pista austriaca del Red Bull Ring il 14 agosto, per poi continuare la loro battaglia tra le curve di Brno, in Repubblica Ceca, il 21 agosto; l’11 settembre si torna in Italia ma stavolta per andare a Misano Adriatico per il GP di San Marino, mentre due settimane più tardi, il 25 settembre, la quattordicesima gara del mondiale verrà corsa ad Aragon. Da qui si cambierà emisfero e si andrà prima in Malesia, a Sepang il 9 ottobre, poi in Giappone, a Motegi il 16 ottobre, e infine in Australia, a Phillip Island il 23 ottobre. Per chiudere la stagione, come al solito, i piloti torneranno in Europa e più precisamente a Valencia, con il Gran Premio della Comunidad Valenciana che si terrà il 6 novembre.

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Suzuki “entra” in MotoGP con la nuova Swift Sport GSX-RR Tribute

di Federico Gianandrea de Angelis

Per farle da testimonial è stata chiamatauna persona che di velocità ne sa qualcosa, Aleix Espargarò, il pilota di MotoGp del Team Suzuki, ed è proprio per celebrare le moto da corsa che la casa giapponese ha creato una serie limitata della sua piccola: la Swift Sport GSX-RR Tribute. Chiaramente ispirata alla classe regina, questa particolare Swift presenta una carrozzeria bicolore nelle tinte Bianco Artico e BlueGP con particolari in Light YellowGp, come i supporti degli specchietti o i coprimozzo dei cerchi in lega da 17”. A proposito di colorazioni, troviamo inserti rossi sull’estrattore posteriore di impostazione sportiva e delle righe adesive in RedGP sulle fiancate. Disponibile solo in carrozzeria tre porte, sulla nuova Swift Sport GSX-RR Tribute è stato montato un quattro cilindri 1.6 aspirato da 136 cavalli, che abbinato all’assetto sportivo e al cambio manuale 6 rapporti permette di avere un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 8,7 secondi e di toccare la velocità massima di 195 km/h. E’ possibile averla esclusivamente ordinandola online, ad un prezzo di listino di 16.900 euro che include anche un corso di guida sicura Suzuki&Safe della durata di due giorni presso l’impianto permanente MotorOasi Piemonte di Susa (TO), vitto e alloggio inclusi.

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Stoner: “No, non torno in MotoGp”

 

di Maurizio Elviretti

 

Casey Stoner chiude definitivamente ad un possibile ritorno in MotoGp. È stato l’australiano a regalare alla Ducati l’unico titolo nella classe regina, nel 2007, portandola alla vittoria con una moto che nessun altro riusciva a “montare”. Nel 2011 accettò le lusinghe della Honda e mise in cassaforte un altro titolo, l’anno successivo decise di ritirarsi a fine campionato. Aveva solo 27 anni e rifiutò un ingaggio di 12 milioni di euro a stagione. Oggi si gode la vita e fa il papà, ma non ha ancora appeso il casco al chiodo: è collaudatore per la Honda, casa per cui il prossimo 26 luglio parteciperà alla 8 Ore di Suzuka, classica dell’endurance.